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SPA - Ferrari, dal trionfo al tonfo il passo è stato purtroppo breve. Il GP del Belgio ha segnato la più cocente sconfitta della stagione, perché non c'è nemmeno la consolazione di aver mostrato le prestazioni, come successo a Montecarlo per esempio, con errore di strategia, o in Francia con uscita di pista, o Spagna o Baku con cedimenti meccanici quando si era al comando. Qui la Ferrari non è mai stata in corsa. Ha illuso il secondo tempo di Sainz in prova, ma il passo gara non c'era. E Leclerc penalizzato per l'ennesima sostituzione dell'anno, non aiutava a capirci di più. Si pensava che fossero le temperature troppo basse del venerdì e del sabato la causa dei mali della rossa. In gara le temperature sono salite ma il passo è peggiorato. Ergo, fra gomme morbide, medie e dure la Ferrari non ne è venuta fuori in nessun modo. Al contrario la Red Bull, con la marcatura a uomo su Leclerc, ha saputo capitalizzare tutto al meglio.
Dove nasce il problema? Intanto da capire se la TD39, che ha modificato i fondi abbia influito sulle prestazioni, ma Carlos Sainz, terzo, dopo la gara ha risposto deciso: "No, non ha cambiato niente. Credo che si sia trattato di una circostanza particolare che ci ha creato difficoltà, per cui dobbiamo capire bene e analizzare tutti i dati per migliorare, specialmente a Monza che è una pista veloce come qua". E in effetti i sorpassi la Red Bull li ha fatti in rettilineo, anzi pure la Mercedes (notoriamente un paracarro su certe piste) ha mostrato di andare meglio. C'è poi il problema strategia. Sentire durante la gara il box che chiede a Leclerc che vuole fare, che gomme scegliere e sentire la risposta del pilota "fate voi, tanto..." come dire non se ne esce nemmeno, fa capire che ci sia da sistemare qualcosa nelle comunicazioni e nel modo di gestire le gare che a inizio anno sembrava andare perfettamente. C'è poi l'ennesimo errore da...Rueda della sfortuna (il responsabile strategie).
Come si fa a chiamare ai box al penultimo giro Leclerc montandogli gomme morbide per fare il miglior tempo quando Verstappen aveva girato in 1'49, limite che le Ferrari non hanno mai sfiorato, col rischio, come successo, di voler guadagnare un punto e perderne due perché Alonso, sesto, poteva passare davanti dopo il pit stop di Leclerc. In pista il monegasco ci ha messo una pezza e ha superato lo spagnolo, ma nella corsia box ha superato il limite per cui si è preso 5 secondi di penalizzazione e ha perso la posizione su Alonso. Oltre a non aver segnato il giro più veloce. Ecco, su questa ultima situazione, occorre capire se fosse necessario far correre questo rischio e per che cosa poi. Arrivati a questo punto, anche per dare un segnale, sarebbe il caso di prendere provvedimenti. Magari non cambia niente, ma la strenua difesa di errori a ripetizione non fa bene al morale perché poi non sai mai cosa aspettarti e cosa ti può succedere dopo...