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SPA - Sebastian Vettel, un eroe o un codardo? La discussione si è accesa subito dopo che via radio il pilota tedesco ha chiesto la bandiera rossa per le condizioni impervie della pista e poi dopo l'incidente di Norris, per essersi fermato ad accertarsi delle condizioni del collega e aver rimarcato via radio il concetto precedente: "Cazzo, lo avevo detto che le prove andavano fermate con bandiera rossa!". Il gesto, da parte di chi scrive, è stato apprezzato.
Un pilota che mette al centro dell'attenzione le condizioni di un collega, fermandosi in pista, mi ha ricordato Ayrton Senna proprio qui a Spa quando soccorse Eric Comas. Il tempo di elogiare il comportamento, che un gruppo di tifosi ha reagito in altro modo: "Ma quale eroe, se non vuole correre sul bagnato stia a casa, se è un codardo che non vuole affrontare queste condizioni, lasci stare la F1".
La discussione è diventata feroce e visto che si era fra appassionati di corse, lascia perplessi vedere come di fronte allo stesso episodio, ci siano letture diverse. Se un pilota dall'esperienza di Vettel dice che la pista è in condizioni difficili e vanno fermate le prove, il direttore di gara deve tenerne conto perché in macchina ci sta il pilota e non il commissario al caldo nel suo ufficio. Certo, la ricerca dello spettacolo (a Spa poi l'occasione era ghiotta dopo quanto accaduto in Ungheria) ha forse aiutato la direzione gara nel non prendere in considerazione le proteste di Vettel.
Poi c'è stato l'incidente terribile di Norris, che proprio per l'acqua abbondante, ha perso la sua McLaren nella salita del tratto Raidillon Eau Rouge, la bestia nera di Spa. L'incidente ha forse soddisfatto gli amanti degli eroi che non hanno paura. Di sicuro Norris non è stato un codardo e ha affrontato cuore in mano la salita. Ma il risultato ha dimostrato che aveva ragione Vettel che, tra l'altro, aveva pure il secondo tempo in quel momento.
E quindi torniamo al punto di partenza: un pilota deve affrontare tutti i rischi mostrando coraggio (come accadeva in passato quando i vari Stewart, Ickx, Senna e Alboreto facevano con vie di protezione inferiori ad oggi) oppure mostrare intelligenza e capire che ci sono dei limiti da non superare? La discussione fra eroe e codardo è proseguita con ognuno che è rimasto sulle proprie posizioni.
Secondo il vostro cronista, Vettel ha mostrato che in pista c'è di più di una macchina e delle regole da rispettare. Ha mostrato che sono uomini e parafrasando Niki Lauda, mostrare il coraggio di avere paura non è un difetto. La controparte invece replica che un pilota deve affrontare situazioni che un essere normale non sa affrontare e quindi deve far fronte a questo rischio. Chi ha ragione?