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SPA - C'è mancato poco per una sorpresa clamorosa ma anche così il risultato delle qualifiche in Belgio vale la pena essere ricordato: Max Verstappen in pole sotto al diluvio e George Russell con la Williams al suo fianco, ad appena 3 decimi dalla Red Bull. Un risultato clamoroso visto che Hamilton, terzo, si è beccato 13 millesimi dalla Williams del connazionale, ma se si guarda alle condizioni dell'asfalto e della pioggia caduta, la dimostrazione che la livella naturale delle prestazioni, su una pista che non perdona, permette a chi ha quel qualcosa in più di mettersi in evidenza.
La Cenerentola della F.1 degli ultimi due anni sta dimostrando una crescita dovuta a un pilota sostanzioso come Russell, ma anche ai capitali che hanno portato Jost Capito al vertice della gestione del team. Mettete un motore Mercedes con retrotreno identico a quello della macchina campione del mondo, una efficienza aerodinamica adeguata, con meno carico frontale che viene recuperato dalla maggiore incidenza alare, e il risultato è servito.
E' mancato Bottas, a due secondi o giù di lì da Hamilton e con 5 posti di penalizzazione da scontare (partirà quindi 13 invece che 8) e la differenza di guida si vede subito. Bravi i piloti? Non solo. Lo ha spiegato bene Max Verstappen, che nel primo giro lanciato si è visto infliggere 7 decimi da Perez, a parità di macchina. "In queste condizioni il problema è mantenere le gomme nella giusta finestra di funzionamento, altrimenti non si riscaldano ed è come andare sul ghiaccio, io sono riuscito a mandare in temperatura nel secondo giro e non ho commesso errori su una pista viscida".
Quindi ancora gomme e loro funzionamento. Ne hanno pagato le spese le squadre che non sono riuscite a farlo perché manca carico aerodinamico, vedi Ferrari, che al pari di Haas e Alfa Romeo ha patito un errore di base del progetto che ha reso queste monoposto praticamente le ultime del lotto. Il piazzamento di Leclerc, con un telaio nuovo e quello di Sainz, fuori dalla Q3, è lo specchio dei problemi Ferrari su certe piste, pioggia o non pioggia.
E infine un plauso a due eroi moderni. Lando Norris, che col bagnato estremo ha tentato un giro veloce, andando a sbattere duro all'Eau Rouge e costringendo alla bandiera rossa per recuperare il rottame McLaren (buono Ricciardo quarto) e Sebastian Vettel. Aveva chiesto più volte via radio sospendere le prove perché le monoposto in quelle condizioni erano inguidabili. Il botto di Norris lo ha fatto esplodere via radio e poi farlo fermare per verificare le condizioni del collega. Come fece Senna con Comas sempre qui a Spa. Non sarà più il campionissimo di una volta, ma Vettel ha riportato l'uomo al centro della questione. Ed è quello che conta.