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Una ventata di aria fresca ci voleva, anche se poi, a ben guardare, trovarsi Max Verstappen in cima alla lista dei tempi con Daniel Ricciardo a 48 millesimi più che a una sessione di prove libere, sembra quasi una puntata di scherzi a parte. Perché il buon Hamilton, terzo a 96 millesimi, ha girato col gomito fuori dall'abitacolo per cui il miglior crono della Red Bull, ma sopratutto il secondo della Renault, non devono far gridare al miracolo di fine estate. Se c'è da menare le mani, col passo gara, le Mercedes sono sempre lì. Le uniche incognite potrebbero arrivare dal meteo, visto che le qualifiche e la gara, a Spa, risultano sempre un terno al lotto.
Se i tempi davanti sono da prendere con le dovute precauzioni, lo stesso si spera valga per la Ferrari. Vedere Leclerc in quindicesima posizione staccato di 1,7 secondi, dietro pure a Giovinazzi (il migliore dei ferraristi in tredicesima posizione con l'Alfa Romeo, davanti al compagno Raikkonen) e trovare Vettel diciassettesimo a 2 secondi, entrambi in lotta con le Williams, più che una sessione di prove, sembra lo scherzo di un cabarettista. In appena 12 mesi la corazzata di Maranello è diventato un barchino che annaspa. Qualcosa non torna. Si spera che siano state solo prove comparative e che in qualifica esca qualcosa di buono, perché anche se non da primato, la Ferrari non è macchina da quelle posizioni.
I conti non tornano, così come non tornano le modifiche (poche) portate in pista, quasi che non valga la pena fare lavori che tanto non servono a niente perché la macchina non reagisce. Davvero difficile capire cosa sia successo e cosa stiano facendo a Maranello. Perché se contro Mercedes e Red Bull, mettiamoci pure il clone Racing Point, è difficile competere, almeno con Renault e McLaren si dovrebbe vedere uno sprazzo. Aspettiamo ulteriori news. In compenso, il fatto che Renault abbia ritirato l'appello contro Racing Point e tutto a un tratto siano lì davanti, fa venire sempre qualche sospetto su come la gestione tecnica non sia proprio immune da falle di comprensione.
Questo GP in Belgio è l'ultimo in cui i team possono usare il "party mode" ovvero la modalità da qualifica, capace di spremere qualche centinaio di CV in più in un paio di giri. Perché vietarla se lo usano tutti, non si sa. Forse che ci sia il sospetto di qualcosa che può essere aggirato nelle norme. Chi lo sa. Di certo, dopo un venerdì di passione così per la Ferrari, sapere che gli altri non avranno un ulteriore vantaggio è una piccola consolazione. Anche se resta quel secondo di distacco da ridurre mentre in casa Ferrari l'unica costante è Sebastian Vettel: continua a beccarsi tre decimi da Leclerc, al di là del tipo di pista o situazione.