F1, GP Belgio 2017: Spa è diventata troppo facile? La parola ai piloti

F1, GP Belgio 2017: Spa è diventata troppo facile? La parola ai piloti
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Considerata tra le piste più difficili al mondo, oggi Spa si affronta per gran parte in pieno, Eau Rouge compresa. Cos'è cambiato?
27 agosto 2017

Una volta era considerata l'università delle corse, la pista più difficile con l'Eau Rouge vera palestra di coraggio. Oggi a vederli correre, dalla F.1 alla GP3, si vede che lì passano tutti in pieno. Quando una volta sentivi Senna o Prost che alleggerivano e solo all'ultimo giro di qualifica tenevano giù, oggi fin dal giro di riscaldamento li senti col gas a fondo. Sono più bravi i piloti di oggi oppure è cambiata la pista o sono le macchine migliori?

Secondo Daniel Ricciardo, uno dei piloti di oggi, la differenza la fanno le macchine: "Spa è ancora un circuito difficile e bello da guidare, specie col bagnato. Eau Rouge non è più il punto in cui si fa la differenza perché si passa tutti in pieno. Oggi con la F.1 è Pouhon il punto in cui se tieni giù o alleggerisci vedi i miglioramenti nei tempi. Anche la serie di curve dalla 6 alla 7 e 8, con le esse veloci, serve a far capire chi guida e chi no. La pista è cambiata, ci sono più vie di fuga, ma il merito è delle macchine che hanno più carico aerodinamico, quindi diventa facile passare in pieno là dove una volta alleggerivi il gas. Ma, lo ripeto, pur essendo pochi i punti dove fare la differenza, al contrario di Montecarlo ad esempio o Singapore, chi ha feeling può farlo in un paio di punti".

Quindi macchine più facili da guidare e pochi punti per fare la differenza, ma che ne pensa un pilota di ieri? Lo abbiamo chiesto a Jean Alesi, uno che Eau Rouge la faceva in pieno una volta all'anno..."Intanto non avevo una macchina bilanciata e poi ci provavo in qualifica all'ultimo giro. Non c'era la via di fuga di oggi e se sbagliavi tiravi una botta da paura, per cui era meglio non esagerare. Insomma, era tutta una questione di feeling con la zona, poi gli altri tratti erano tutti di coraggio: la macchina stava giù, ma eri al limite e con le barriere a filo ci pensavi due volte prima di fare il pirla...".

Damon Hill, campione del mondo 1996, ha una sua idea: "Spa è ancora una pista bella e selettiva, non lo è più come una volta, ma resta un tracciato dove i migliori possono fare la differenza. Ai miei tempi Eau Rouge lo facevi in pieno raramente, per via delle vie di fuga inesistenti e per il fatto che le F.1 della mia epoca non avevano il carico aerodinamico e il grip di quelle attuali, infatti ora lì passano tutti in pieno. Ai miei tempi era un mix di coraggio e abilità, dove non arrivava la macchina potevi metterci una pezza, oggi il grip è tale e le vie di fuga ampie che tutti ci provano e se va male tagliano la curva.

Ai miei tempi era un mix di coraggio e abilità, dove non arrivava la macchina potevi metterci una pezza, oggi il grip è tale e le vie di fuga ampie che tutti ci provano e se va male tagliano la curva

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"Però ci sono tratti impegnativi, Pouhon ad esempio, noi non lo facevamo in pieno, perché c'era la pendenza e il trasferimento di carico verso l'esterno con la curva che chiudeva, ma oggi qualcuno ci prova altri no e lì viene fuori il tempo sul giro. Si tratta di un mix di miglioramenti, che comprende tutte le categorie e la modifica della pista che ha reso sicura, e quindi facile da affrontare psicologicamente, il tratto specifico. Per il pubblico e i piloti resta uno dei tracciati più belli del mondo"

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