F1, GP Belgio 2017: le pagelle di Spa

F1, GP Belgio 2017: le pagelle di Spa
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I promossi e i bocciati di Spa nelle pagelle del Gran Premio del Belgio 2017
28 agosto 2017

I grandi campioni hanno il dono di far sembrare facili anche le cose tremendamente difficili e crediamo che questo sia il caso di Hamilton, perchè dire semplicemente che è partito dalla pole position e ha condotto la gara dall'inizio alla fine probabilmente non renderebbe pienamente giustizia al pilota inglese, il quale al sabato ha fatto davvero la differenza (basti considerare lo scarto di oltre mezzo secondo su Bottas) e la domenica ha corso sempre con la sagoma rossa di Vettel negli specchietti. Non proprio un'immagine rassicurante. Abile nel proteggersi nelle uniche due occasioni in cui il tedesco poteva davvero tentare un attacco (ma in questo l'ha aiutato anche la potenza del suo motore Mercedes), Hamilton non ha sbagliato niente e ha vinto meritatamente una gara molto intensa. E ora la sfida per il titolo è più che mai aperta. Voto 9, campione.

Voto 9 però anche a Vettel, che con una Ferrari leggermente inferiore alla Mercedes ha fatto grandi cose, a partire da un giro di qualifica davvero buono stavolta oltre che fondamentale, perchè se fosse partito in seconda fila anche superare Bottas sarebbe stato un bel problema. E poi del tedesco ci è piaciuta molto anche la gara, sempre a marcare l'inglese sperando in un'opportunità di sorpasso. L'occasione è effettivamente arrivata al restart dopo la safety car, ma il tedesco per sua stessa ammissione si è trovato perfino troppo vicino all'inglese all'Eau Rouge, dovendo alzare leggermente il piede e perdendo così lo slancio decisivo, anche se difficilmente con Hamilton e il suo super-motore Mercedes sarebbe stato possibile completare un sorpasso all'esterno alla fine del rettilineo del Kemmel. Resta comunque la grande intensità dimostrata da Vettel per tutto il week end di gara: mastino.

Terzo un po' a sorpresa, ma meritatamente, Ricciardo, abilissimo ancora una volta a sfruttare ogni occasione per finire sul podio con una Red Bull che da podio non era certamente a Spa. Mezzo secondo più lento di Verstappen al sabato, in gara ha avuto il grande merito di beffare Bottas al restart. Ancora una volta la manovra giusta al momento giusto: voto 8, spietato.

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Spietata però è stata anche la sfortuna contro Verstappen, che in qualifica come visto aveva davvero tirato fuori dal cilindro un gran tempo con l'auto a disposizione (a un solo decimo dalla Ferrari di Raikkonen) ma in gara ben presto ha dovuto abbandonare: per l'olandese si tratta di una stagione davvero sfortunata, buona forse solo per temprare il carattere. Voto 7,5 per quello che poteva essere e non è stato.

A proposito, anche la gara di Raikkonen avrebbe potuto e dovuto essere diversa: sulla "sua" pista e fresco di rinnovo del contratto, in qualifica il finlandese spreca l'occasione di partire quanto meno davanti a Bottas e in gara paga con uno stop & go una distrazione veniale; si riscatta al restart quando riesce a passare il connazionale della Mercedes, ma poi non riesce mai a costruire una vera occasione di sorpasso anche su Ricciardo pur disponendo di una bella dose di cavalli in più. Voto 6,5: ancora una volta sottotono senza un vero perchè.

Stesso giudizio di fondo per Bottas, che stavolta prende la paga al sabato e in gara trotterella fino alla safety car, dopo la quale si fa infilare come un esordiente e poi non trova più la forza per tentare una replica. Voto 6, disperso.

Voto 8 invece Hulkenberg, che ancora una volta si conferma essere il vero - se non l'unico - valore aggiunto della Renault in questo momento: 6° e "primo degli altri", con l'auto che si ritrova, è tanta roba.

Furbo, oltre che veloce, Grosjean: il francese sta lontano dai guai e ringrazia l'autoscontro tra le Force India per cogliere un ottimo 7° posto. Voto 7,5, intelligente.

E intelligente, una volta di più, è la prova di Massa, che dopo una vigilia di gran premio travagliata tra l'uscita di pista il venerdì e la penalizzazione in griglia, in gara recupera gradualmente: per una Williams motorizzata Mercedes un 8° posto dovrebbe essere poco più di un brodino, ma con l'auto di quest'anno sarebbe davvero difficile chiedere di più al brasiliano, che una volta di più fa in pieno il suo dovere. Voto 7, gran professionista.

Disperso invece - ancora una volta - Stroll, che arriva ai margini della zona punti solo per le disgrazie altrui, ma senza dare mai l'impressione di costruire una vera rimonta: al sabato poi rimedia più di un secondo di distacco da Massa, che pure aveva saltato di fatto tutte le prove del venerdì. La bella prestazione di Baku sembrava averlo sbloccato, invece il canadese continua a correre sui livelli - insufficienti - di inizio stagione: voto 5, inadeguato.

Coglie un punticino, su una pista di cavalli lui che di cavalli ne ha ben pochi, Sainz (voto 7) che ancora una volta si dimostra pilota concreto e surclassa nettamente il compagno di squadra Kvyat (voto 5, disperso).

Tra Massa e Sainz ha chiuso 9° Ocon, ma stavolta l'essere arrivato a punti è del tutto secondario, perchè due contatti nel giro di mezz'ora, nello stesso punto della pista, con il compagno di squadra sono una situazione a dir poco ridicola, oltre che pericolosissima visto il punto in cui sono avvenuti. Dopo i fatti di Baku il minimo che era lecito aspettarsi da Perez e Ocon era un po' di attenzione quando si fossero trovati vicini, invece le scaramucce tra i due sono proseguite, fino all'ennesimo disastro di Spa. Ocon è giovane e veloce, ma evidentemente non ha ancora imparato che è meglio evitare di infilarsi tra una monoposto e un muretto a quasi 300 km/h dove lo spazio manca, soprattutto se l'auto di fianco è dipinta come la sua. Perez da parte sua quando vede Ocon negli specchietti sembra essere tornato il pilota indisciplinato del primo e unico anno in McLaren e dei duelli rusticani con Maldonado, che poi per inciso sono proprio il motivo per cui il messicano oggi non è in un top team: chiudere verso il muro un avversario è già una manovra molto al limite, ma è del tutto inaccettabile nei confronti del proprio compagno di squadra. E allora voto 0 a entrambi e anche alla squadra, che evidentemente è incapace di gestirli. Disastro!

Fuori dai punti e fuori gara, ancora una volta, Alonso, a cui va l'ormai consueta menzione speciale (voto 8) per la grinta con cui è riuscito a sfiorare la Q3 al sabato e ha lottato la domenica, finché ha potuto. Ancora una volta ci ha fatto divertire, con il volante e con i suoi team radio, ma la verità è che non c'è proprio niente da ridere.

Per il resto, voto 10 sempre e comunque a Spa, inteso come circuito, e voto 8 a queste F1, davvero impressionanti come velocità di percorrenza di curva: certo, con la loro deportanza e i gommoni extra large hanno trasformato alcuni punti "da pelo" in tratti che tutti possono percorrere in pieno, sempre e comunque, livellando in questo senso i valori, ma la F1 è tornata davvero a essere la categoria più estrema dell'automobilismo. E alla fine i piloti più forti trovano sempre il modo di fare la differenza.

GP Belgio 2017, i voti

Hamilton 9

Vettel 9

Ricciardo 8

Hulkenberg 8

Alonso 8

Verstappen 7,5

Grosjean 7,5

Massa 7

Sainz 7

Raikkonen 6,5

Bottas 6

Stroll 5

Kvyat 5

Ocon 0

Perez 0

Force India 0

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