F1, GP Belgio 2017: vince Hamilton. Secondo Vettel

F1, GP Belgio 2017: vince Hamilton. Secondo Vettel
Pubblicità
Vittoria per Lewis Hamilton nel Gran Premio del Belgio. Secondo Sebastian Vettel, davanti a Daniel Ricciardo. Quarto Kimi Raikkonen
27 agosto 2017

Mercedes sugli scudi a Spa: ad aggiudicarsi il Gran Premio del Belgio, dodicesima prova del mondiale 2017 di Formula 1, è stato Lewis Hamilton. Quella in terra belga è la cinquantottesima vittoria in carriera e la quinta stagionale per l’alfiere britannico. Con questo risultato, Hamilton si porta a meno sette in classifica piloti da Sebastian Vettel, leader del mondiale, secondo oggi, davanti ad un arrembante Daniel Ricciardo, terzo. Hamilton e Vettel hanno passato l’ultima parte della corsa molto vicini, ma il tedesco non è riuscito a lanciare la zampata vincente prima della bandiera a scacchi.

Hamilton ha agevolmente preso la testa della corsa in partenza, ma si è dovuto subito vedere da un attacco di Vettel sul rettifilo, non andato a buon fine. Hamilton ha effettuato la sua prima sosta al termine del giro numero 13; l’inglese, dopo aver montato gomme soft, è rientrato in quarta posizione, alle spalle di Raikkonen. Dopo i pit stop di Bottas e Vettel, Hamilton si è sbarazzato di Raikkonen, non ancora rientrato per la sua sosta, per riprendere il comando della corsa. La seconda sosta di Hamilton è arrivata in regime di Safety Car, al termine del giro numero 30: l’inglese ha scelto le soft. Alla ripartenza, il solito elastico non è servito a tenere a bada Vettel, che ha subito cercato, invano, il sorpasso. Hamilton ha poi gestito la gara, mantenendo il ridotto margine su Vettel fino alla fine della corsa.

Vettel, secondo al via, ha cercato invano di sopravanzare Hamilton sul rettifilo nel corso del primo giro. Vettel ha scelto le soft per il suo secondo stint di gara, a partire dalla tornata numero 15, e ha subito cercato il pressing su Hamilton. Così come Hamilton, anche Vettel è rientrato ai box in regime di Safety Car. La scelta del tedesco, però, è stata molto più aggressiva: ha optato per le ultrasoft. Vettel ha cercato subito l’attacco su Hamilton alla ripartenza, senza riuscirvi. Il pressing su Hamilton si è rivelato vano.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Ricciardo, sesto allo start, ha scelto le supersoft per il suo secondo stint, a differenza degli altri concorrenti nelle posizioni di testa. Molto aggressivo anche l’approccio all’ultima fase di gara, con le ultrasoft. Forte della mescola più competitiva, Ricciardo ha bruciato Bottas, portandosi sull’ultimo gradino del podio virtuale.

Quarta posizione per Kimi Raikkonen. Il finlandese della Ferrari al via non è riuscito ad impensierire Bottas, scattato con lui in seconda fila. Rimasto in pista più a lungo dei suoi avversari, è stato sorpassato da Hamilton per la prima posizione prima di effettuare la sosta per montare gomme soft. L’imprevisto, però, era in agguato: a Raikkonen è stato comminato uno stop-and-go di dieci secondi per non aver rallentato sufficientemente in regime di doppia bandiera gialla. Dopo aver scontato la sua sanzione, il finlandese è scivolato in settima posizione. Grazie ad un sorpasso su Hulkenberg, Raikkonen è riuscito a risalire la china. Forte delle ultrasoft, montate nell’ultimo stint, Raikkonen ha approfittato della lotta tra Ricciardo e Bottas per sopravanzare il finlandese alla Kemmel.

Solo quinto Valtteri Bottas. Bottas ha mantenuto la terza posizione in partenza e l’ha mantenuta fino alla sosta per montare gomme soft, effettuata al termine del giro numero 14. Bottas ha riguadagnato la pista in quinta posizione. Così come il compagno di squadra, Hamilton, anche Bottas ha scelto le soft per il suo terzo stint. Una ripartenza molto lenta è costata il podio virtuale a Bottas, bruciato sia da Raikkonen che da Ricciardo alla Kemmel.

Sesto è Nico Hulkenberg, della Renault. Hulkenberg è stato protagonista di un avvincente duello con Alonso ad inizio gara: dopo un entusiasmante botta e risposta, è stato il tedesco della Renault ad avere la meglio. Seguono Romain Grosjean, della Haas Racing, e Felipe Massa, in forza alla Williams. Completano la top ten Esteban Ocon, della Force India, e lo spagnolo della Toro Rosso, Carlos Sainz. Undicesima posizione per il canadese della Williams, Lance Stroll, davanti al compagno di squadra di Sainz, Daniil Kvyat.

Chiudono la classifica Jolyon Palmer, della Renault; l’idolo di casa, Stoffel Vandoorne, della McLaren; il danese della Haas Racing, Kevin Magnussen; Marcus Ericsson, della Sauber; e Sergio Perez, della Force India. Perez e Ocon sono arrivati al contatto in partenza: Ocon è stato spinto verso le barriere dal messicano all’entrata dell’Eau Rouge. Come se non bastasse, i due piloti sono di nuovo arrivati a toccarsi, intorno alla metà della gara: ad avere la peggio è stato Perez, che ha spinto Ocon verso il muro all’uscita di curva 1. Rottura dell’ala e di uno pneumatico per il messicano: i detriti in pista hanno richiesto l’entrata della Safety Car. L’atmosfera in casa Force India si fa sempre più accesa.

La gara di Pascal Wehrlein è finita dopo soli due giri: il pilota della Sauber è stato costretto quasi subito al ritiro. Grandissima delusione anche per Max Verstappen: l’olandese ha dovuto accostare la sua RB13 per un improvviso calo di potenza dopo soli 9 giri. Una débâcle per il giovane della Red Bull, di fronte all’adorante pubblico di casa accorso a Spa. Ennesimo ritiro stagionale anche per il povero Fernando Alonso, fermato ancora una volta dalla sua McLaren MCL32. Dopo un inizio di gara positivo, Alonso è scivolato al limite della zona punti per l’ennesimo problema alla sua monoposto. L’asturiano ha sfogato la sua comprensibile frustrazione via radio.

Le emozioni non sono mancate neanche nel pre-gara: Mick Schumacher è sceso in pista con la Benetton B194 con cui il padre colse il primo titolo mondiale della sua carriera. Mick, 18 anni, ha sfoggiato un casco particolare, con la sua livrea da un lato e quella di papà Michael dall’altro, per girare sulla pista su cui il campione di Kerpen ottenne la prima delle sue 91 vittorie in Formula 1, nel lontano 1992. 25 anni dopo, una scena emozionante, che ha certamente commosso i tantissimi fan di Schumacher, indimenticato eroe in rosso.

La corsa minuto per minuto

15.27 Lewis Hamilton vince il Gran Premio del Belgio!

15.24 Mancano due giri: Vettel si trova a 1,4 secondi da Hamilton. 

15.20 La situazione al momento è invariata. Mancano cinque giri al termine della corsa. 

15.17 Il distacco di Vettel da Hamilton rimane intorno al secondo. 

15.14 Vettel, Ricciardo e Raikkonen, ricordiamo, montano le ultrasoft. 

15.13 Questi i primi dieci dopo 36 giri: Hamilton, Vettel, Ricciardo, Raikkonen, Bottas, Hulkenberg, Grosjean, Massa, Ocon e Sainz. 

15.12 Giro più veloce di Hamilton: 1'46"603. 

15.10 Vettel ci prova: niente da fare. Dietro Ricciardo e Raikkonen superano Bottas.

15.09 Vettel vicinissimo ad Hamilton alla ripartenza. 

15.08 Ci siamo quasi: Hamilton fa, come al solito, l'elastico. 

15.05 La Safety Car è ancora in pista: Hamilton freme. 

14.59 Sosta per Hamilton e Vettel: i due rientrano in prima e seconda posizione. Ultrasoft per Vettel, soft per Hamilton.

14.59 Safety Car: rientrano in parecchi. 

14.58 Sosta per Raikkonen: supersoft per il finlandese, rientrato in quinta posizione. 

14.57 E sono di nuovo botte da orbi: Perez ha avuto la peggio. 

14.56 Ocon si lamenta del fatto che Perez sia stato fatto fermare prima. 

14.55 Perez e Ocon ancora vicinissimi. 

14.51 Ritiro per Alonso. 

14.50 Raikkonen su Hulkenberg per la quinta posizione. 

14.47 Nel frattempo, giro più veloce per Bottas.

14.45 Raikkonen in avvicinamento su Hulkenberg.

14.43 Penalità di cinque secondi per Perez. 

14.41 Siamo a metà GP: Vettel al momento rimane alla finestra alle spalle di Hamilton. 

14.40 Dei primi sei, solo Ricciardo ha scelto le supersoft. Molto probabile una strategia a due soste per l'australiano. 

14.39 1,1 secondi: questo il distacco tra Hamilton e Vettel. 

14.37 Questi i primi dieci dopo 18 giri: Hamilton, Vettel, Bottas, Ricciardo, Hulkenberg, Ocon, Raikkonen, Perez, Sainz e Grosjean. 

14.35 Raikkonen sconta la penalità; è rientrato in settima posizione. 

14.34 Vettel e Hamilton vicinissimi. 

14.33 Stop-and-go di dieci secondi per Raikkonen: il finlandese non ha rallentato sufficientemente in regime di doppia bandiera gialla.

14.31 Raikkonen ai box: soft anche per lui. Rientra in quarta posizione. 

14.30 Hamilton passa Raikkonen per la prima posizione. 

14.30 Sosta per Vettel e Ricciardo: gomme soft e supersoft per i due. 

14.29 Perez si sbarazza di Perez e Grosjean.

14.28 Sosta anche per Bottas: gomme soft come Hamilton. 

14.25 Hamilton ai box: gomme soft per l'inglese, rientrato in quarta posizione. 

14.24 Sosta per Hulkenberg: gomme soft per il tedesco. 

14.22 Ocon ai box: gomme supersoft per il francese.

14.20 Ocon vs. Perez: si profila il secondo round per la settima posizione. 

14.19 Questi i primi dieci dopo nove giri: Hamilton, Vettel, Bottas, Raikkonen, Ricciardo, Hulkenberg, Ocon, Perez, Grosjean e Alonso. 

14.17 Verstappen rallenta vistosamente e deve accostare. Calo di potenza per lui. Peccato, nel suo GP di casa. 

14.16 Bottas, invece, è terzo a 3,3 secondi da Vettel. Raikkonen, quarto, insegue a 2,8 secondi. 

14.15 Molto più avanti, Vettel si trova a 1,8 secondi da Hamilton. 

14.13 Alonso, sorpassato da Grosjean, esce dalla zona punti.

14.12 Anche Perez su Alonso. Si profila un nuovo disastro in casa McLaren.

14.11 I replay delle prime fasi di gara evidenziano un contatto tra le due Force India.

14.10 Ocon su Alonso per l'ottava posizione. 

14.09 Giro più veloce per Hamilton: 1'50"328 il tempo dell'inglese.

14.08 Ritiro per Wehrlein. 

14.08 Hulkenberg di nuovo su Alonso. 

14.05 Hulkenberg su Alonso. L'asturiamo non ci sta, e lo sorpassa di nuovo. Ocon cerca di inserirsi, approfittandone, ma si è dovuto sfilare.

14.04 Vettel ci prova invano sul rettifilo. Alle spalle dei due Bottas e Raikkonen. 

14.03 Hamilton prende la testa della corsa, davanti a Vettel. 

14.00 La tensione sale: al via il giro di formazione.

Forse non è un caso che la pole position numero 68 di Lewis Hamilton si sia fatta attendere fino a Spa, teatro del Gran Premio del Belgio: raggiungere Michael Schumacher in cima alla classifica dei polemen più prolifici di tutti i tempi su una delle piste che ha contribuito maggiormente alla leggenda del campione tedesco carica questo risultato eccezionale di un significato ancora più profondo. Un pensiero per Hamilton, che lo ha commosso fino alle lacrime, è arrivato anche da Corinna, la moglie di Schumacher, a nome di tutta la famiglia. «I record sono fatti per essere infranti», diceva Michael: come dargli torto?

Il raggungimento di un obiettivo così importante ha sciolto Hamilton, lo ha reso umano, facendolo tornare con la memoria alla sua prima gara dal vivo nel 1996, proprio a Spa, alla magia del rombo dei motori che ti entra dentro. Dopotutto, la fascinazione delle corse comincia dalle sensazioni da bimbi, da un innamoramento innocente che, crescendo, continua ad alimentare l'interesse verso i bolidi: un percorso, questo, che accomuna i grandi campioni e gli addetti ai lavori, che hanno fatto di una passione il proprio lavoro, ai grandi appassionati. Hamilton, però, non indugia sul passato, ma guarda già al futuro: la terza vittoria in carriera in Belgio gli permetterebbe di avvicinarsi alla sua nemesi di quest'anno, che gli farà compagnia al via in prima fila.

Accanto all'inglese, infatti, si accomoderà il suo acerrimo rivale per il titolo, Sebastian Vettel, in grado ieri, con una zampata finale da urlo, di agguantare una seconda posizione che vale oro, anche e soprattutto perché, ancora una volta, la forza della SF70H risiede nel passo gara. I 14 punti di vantaggio su Hamilton rappresentano un piccolo tesoretto, ma non basta: così come Spa, anche Monza potrebbe sorridere sulla carta alla Mercedes, ed è importante continuare a guadagnare terreno in classifica. Forte della serenità data dal rinnovo dell'accordo con la Ferrari - resterà alla Rossa fino alla fine della stagione 2020 - Vettel può ora concentrarsi sull'obiettivo principale: regalare alla scuderia di Maranello il primo titolo piloti dal 2007.

L'ultimo campione del mondo vestito di rosso fu proprio il compagno di squadra di Vettel, Kimi Raikkonen, uomo dei record tra i piloti in attività a Spa con quattro vittorie nel palmares. Il quarto posto ottenuto nelle qualifiche di ieri, condizionato anche dalle forti vibrazioni al posteriore sulla vettura del finlandese, non lo agevolerà certo nel raggiungere Senna a quota cinque successi in Belgio. Raikkonen, però, a Spa si trasforma, diventando una macchina da guerra. Basterà per cercare un posto al sole sul podio? Certo, la posizione in griglia in terra belga è meno importante rispetto ad altri circuiti: basti pensare che Raikkonen ha vinto partendo dal sesto e addirittura dal decimo posto sullo schieramento. E il meteo, sotto forma della pioggia, potrebbe metterci lo zampino.

C'è poi anche chi sorprende addirittura la propria monoposto: chiedere a Fernando Alonso per credere. La MCL32 dell'asturiano si è confusa: il sistema di localizzazione della vettura in pista, che usa l'apertura della farfalla come strumento per identificare la posizione, non poteva credere che Alonso avesse affrontato la Pouhon in pieno, e ha tagliato la potenza, impedendo allo spagnolo di tentare l'approdo alla Q3. Non sorride nemmeno Stoffel Vandoorne, l'unico belga sullo schieramento, cui è stata comminata una penalità monstre di 65 posizioni in griglia per via della doppia sostituzione della power unit sulla sua vettura. Gli occhi del pubblico, in ogni caso, saranno tutti puntati su Max Verstappen, per metà belga - lo è la madre -: le tribune si sono colorate di Oranje sin dal venerdì. 

La gara prenderà il via alle 14.00 italiane. 

Pubblicità