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Montare le gomme ultramorbide a 12 giri dalla fine poteva essere la scelta giusta della Ferrari? Secondo i dati delle prove e le differenze sul giro con le gialle, le soft montate da Hamilton e Bottas, sì, era la mossa azzeccata. Poi una volta in pista si è visto come la teoria sia stata sconfitta dalla realtà.
Cosa sia successo lo spiega Mario Isola della Pirelli: "Quando le temperature in pista sono come quelle di oggi fra le varie mescole non c'è troppa differenza per la semplice ragione che quella più morbida tende a surriscaldare e quindi vanifica la composizione più rapida rispetto a quella meno morbida. In pratica le Mercedes con le gomme gialle avevano un range di funzionamento ottimale con queste temperature mentre le viola di Ferrari e Red Bull dopo un inizio performante hanno patito l'aumento della temperatura per cui alla fine il rendimento è stato simile. Piuttosto un plauso a Hamilton per come ha guidato molto bene e veloce".
E' stata quindi una Ferrari che ci ha provato anche se non è riuscita nell'intento, al punto che Maurizio Arrivabene è abbastanza soddisfatto per come è andata: "Dicevano che questa era una pista in cui non eravamo fra i favoriti invece abbiamo dimostrato di essere molto competitivi. Peccato per Raikkonen e la penalizzazione per non aver rispettato le bandiere gialle, Kimi deve stare un po' più attento, si è fatto superare da Ricciardo ma senza la penalizzazione subita sarebbe stato davanti e quindi sarebbe stata un'altra corsa. Fra sette giorni si va a Monza, guardiamo gara per gara, abbiamo un'ottima macchina e tutti, piloti e squadra, guardano con fiducia al prossimo appuntamento".
Piuttosto, è la Mercedes che ha stupito per come ha retto il ritmo (anzi, solo Hamilton lo ha fatto) con le gomme soft visto che Bottas ha ceduto la posizione a Ricciardo e Raikkonen che dopo la ripartenza dopo la safety car lo hanno superato di getto senza poter poi recuperare mentre Hamilton, davanti, ha risposto decimo su decimo al pressing di Vettel.