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Chiariamolo subito: Hamilton non ha vinto, ha stravinto, complice l'unico avversario possibile - ovvero Rosberg - di fatto non pervenuto fin dal sabato. E allora stavolta bisogna davvero dargli un bel 10 e lode, perché in fondo non è colpa sua se la Mercedes è imbattibile, né se Rosberg continua a incassare facendo presagire una ripresa che probabilmente non arriverà mai. Velocissimo, efficace fin dallo scatto della partenza con la nuova procedura, semplicemente perfetto sempre. Un bel modo per riscattare il week end orrendo dell'Ungheria. Imprendibile.
Hamilton vola, Rosberg si perde
Voto 5, invece, a Rosberg, che di fatto non è mai stato in gara e lo spavento per la gomma tagliata al venerdì è un alibi che regge poco: mezzo secondo di distacco in qualifica, una partenza orrenda, l'ennesimo 2° posto che serve solo per le statistiche della Mercedes. Che fine ha fatto il pilota combattivo dello scorso anno, che magari sbagliava (proprio a Spa nel 2014 l'errore più grosso) ma sapeva fare a ruotate con Hamilton? Ormai è difficile credere in una sua rimonta per il titolo e la verità è che forse non ci crede nemmeno Nico. Peccato.
Voto 10 e lode però anche a Grosjean, che con un'auto così così e una squadra sul lastrico conquista un podio fantastico, per di più dopo una gara tutta in rimonta per effetto di una delle tante penalizzazioni dopo le prove, dove per inciso il francese era andato come il vento, considerando il mezzo a disposizione. Il buon Romain, ormai si è capito, non sarà mai un mostro di costanza, però quando è in giornata di grazia è capace di qualsiasi cosa e vederlo sul podio ha fatto piacere un po' a tutti, probabilmente, in una F1 disperatamente alla ricerca di storie nuove.
Le sorprese di Spa
E che dire di Kvyat? Un 4° posto a Spa con un motore Renault è roba grossa, frutto di una gara accorta e grintosa al tempo stesso, fatta di controlli al limite e sorpassi millimetrici ma anche di una gestione oculata delle gomme e della vettura. Certo, la Red Bull nelle ultime gare è cresciuta, ma il giovane pilota russo si conferma una delle realtà migliori di questo campionato. Voto 8,5 quindi, sorprendente. Voto 8 a Perez, che con il super motore Mercedes e una Force India tradizionalmente molto competitiva nelle piste veloci a Spa è stato grande protagonista, cedendo solo sulla distanza di fronte a piloti e team di ben altra levatura: il messicano però stavolta non ha commesso errori e ha guidato con grande consistenza. Ritrovato.
Deludente, invece, Massa, per la verità più per colpa di una Williams in debito di velocità massima (causa assetto molto carico) che per demeriti propri: in quelle condizioni il brasiliano ha fatto valere la propria esperienza, prendendo punto importanti e passando indenne le soste ai box. Voto 6,5, concreto.
Si parlava dei box: in Williams ne hanno combinata un'altra, l'ennesima perla di una storia infinita di gomme sbagliate, bulloni non avvitati e tante altre scenette esilaranti. Stavolta a farne le spese è stato Bottas, e meno male che tutto sommato il finlandese ha perso solo qualche punto: voto 6 per la pazienza.
Rookie: fuochi d'artificio
Chi invece di pazienza non ne ha molta è Verstappen, che non ci pensa mica tanto prima di tentare il sorpasso. A volte va bene, altre volte meno, ma l'olandese ha il merito di provarci sempre ed è suo il sorpasso più bello non della gara, ma probabilmente dell'intero campionato fino a questo momento, su Nasr, iniziato all'esterno della doppia velocissima destra di Blanchimont e poi concluso perfettamente alla frenata della chicane. Una dimostrazione di abilità e coraggio da applausi, con buona pace di chi continua a criticarlo per la troppa irruenza. A noi però piace così, quindi voto 8: coraggioso.
A proposito di Ferrari, voto 5 agli sviluppi tecnici: passano le gare ma il distacco non diminuisce
A punti, anche se non se ne è accorto nessuno, forse nemmeno lui, Ericsson, che sfrutta le disgrazie altrui per conquistare un 10° posto che premia la sua regolarità: il risultato c'è, e non è roba da poco con la Sauber di quest'anno, quindi allo svedese non possiamo non dare un bel 7, il brodino però rimane un po' insipido. E i ferraristi? Naturalmente non ce ne siamo dimenticati: voto 6 ma non di più a Vettel, più per le qualifiche imperfette - per sua stessa ammissione - che per la gara, dove il tedesco ha fatto del proprio meglio per raddrizzare una situazione difficile.
Ferrari moribonda
In Ferrari giustamente, avendo poco da perdere, hanno deciso di correre un rischio con la strategia: è andata male per una manciata di chilometri e tutto sommato non è colpa di nessuno, proprio perché si trattava di prendere un rischio. Scaricare la colpa sulla Pirelli però non è stato né bello né giusto. Ingeneroso. Voto 6,5 a Raikkonen, che sulla "sua" pista incappa in un week end davvero opaco ma non per colpa sua: tra il guasto del sabato, la penalità per la sostituzione del cambio e una competitività in generale scarsina dell'auto non c'era molto che potesse fare. Peccato.
A proposito di Ferrari, voto 5 agli sviluppi tecnici: passano le gare ma il distacco non diminuisce e l'Ungheria appare già una parentesi felice. Certo, Spa era una delle piste più ostiche per i non motorizzati Mercedes, però vedere la Ferrari difendersi da scuderie di metà classifica non è stato bello, e stavolta nemmeno l'affidabilità è stata perfetta. Cambiano i vertici, le monoposto, i piloti, ma rimane il male oscuro della Ferrari per cui gli sviluppi durante l'anno di fatto non consentono alcun guadagno rispetto ai distacchi visti alla prima gara. Certo, il regolamento non aiuta, ma la Ferrari con il suo potere di veto dov'era quando lo approvavano?
F1 sempre più giù
A proposito di regolamento, voto 5 a questa F1 che perde i pezzi, intesi come squadre (Lotus è in crisi e solo il ritorno in prima persona della Renault può salvare la baracca) ma soprattutto pubblico. In Inghilterra la BBC pare in dubbio se continuare a trasmettere le gare: sì, proprio la TV inglese, con un pilota inglese in testa al mondiale! Segno che l'interesse è davvero ai minimi. Tutti ne parlano, tutti dicono che bisogna fare qualcosa, ma non si fa niente, e quando si interviene in genere si fa peggio. Possibile che sia così difficile curare questa F1 moribonda? Cosa aspettano ancora i team - perché in definitiva la colpa è loro - prima di mettere da parte i propri orticelli?
Le pagelle di Spa 2015
Hamilton: 10 e lode
Grosjean: 10 e lode
Kvyat: 8,5
Perez: 8
Verstappen: 8
Ericsson: 7
Massa: 6,5
Raikkonen: 6,5
Bottas: 6
Vettel: 6
Rosberg: 5
Sviluppi tecnici Ferrari: 5
F1: 5