F1, GP Baku 2018: la nostra analisi [Video]

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Analizziamo il Gran Premio dell'Azerbaijan, quarta prova del mondiale 2018 di Formula 1, con il nostro inviato, Paolo Ciccarone
1 maggio 2018

Lewis Hamilton si è aggiudicato a sorpresa il GP di Baku 2018, una gara che si è decisa negli ultimi cinque giri. Graziato dalla Safety Car causata dall'incidente tra Verstappen e Ricciardo, Hamilton, dopo aver trascorso tutta la sua incolore gara tra la seconda e la terza posizione e essere stato costretto ad una sosta anticipata per un bloccaggio monstre, ha preso il comando della corsa grazie alla foratura del suo compagno di squadra, Valtteri Bottas. Per Hamilton, baciato dalla Dea Bendata, si tratta del primo successo stagionale. Una vittoria, questa, decisamente pesante in ottica mondiale: Hamilton, infatti, è il nuovo leader della classifica piloti. 

Nel giorno del ritorno alla vittoria di Hamilton, Sebastian Vettel si è dovuto accontentare del quarto posto. Le premesse sembravano decisamente diverse: scattato dalla pole position, Vettel ha mantenuto la testa della corsa per quaranta giri. Il regime di Safety Car causato dai due piloti della Red Bull ha sparigliato le carte in tavola, sorridendo a Bottas: il finlandese è rientrato ai box all'entrata della Safety Car in pista, e Vettel si è accodato, uscendo alle sue spalle. Alla fine del regime di Safety Car, Vettel ha cercato con troppa foga di sopravanzare Bottas: il tedesco della Ferrari è stato protagonista di un grande bloccaggio, che lo ha fatto finire lungo, facendolo precipitare in quarta posizione, dopo il sorpasso di Perez. Ancora una volta Vettel non capitalizza il potenziale della SF71H, la vettura più competitiva del lotto a Baku.  

A mitigare la disfatta di Vettel c'è Kimi Raikkonen, secondo al traguardo. Il finlandese avrebbe potuto ottenere la pole position se non avesse commesso una sbavatura in uscita dell'ultima curva nel suo secondo tentativo lanciato nella Q3. Un errore, questo, pagato caro, visto che Raikkonen è partito sesto. La gara non è cominciata sotto i migliori auspici, visto che Raikkonen è stato protagonista di un contatto con Ocon ed è stato costretto a rientrare ai box per sostituire l'ala anteriore. Raikkonen non ha mostrato un gran ritmo con le soft ed è rimasto alla finestra in attesa di un'eventuale Safety Car. Questa strategia ha pagato, e Raikkonen è salito sul podio insieme ad Hamilton e Sergio Perez, diventato con il terzo posto di Baku il pilota messicano con il maggior numero di podi in carriera.

L'ottima gara di Valtteri Bottas è finita nel peggiore dei modi: a pochissimi chilometri dalla fine della corsa, il finlandese della Mercedes ha accusato una foratura che lo ha messo ko mentre era al comando. Come ha ammesso sul podio il suo compagno di squadra, Hamilton, che lo ha consolato dopo la gara, Bottas avrebbe meritato la vittoria. Il suo stint di 38 giri con le supersoft, dopotutto, è la dimostrazione lampante della sua migliore capacità nel gestire gli pneumatici rispetto ad Hamilton.

Disastro in casa Red Bull: Max Verstappen e Daniel Ricciardo, dopo aver fatto divertire il pubblico a suon di sportellate, si sono auto-eliminati dalla corsa, con un incidente che sicuramente sarà fonte di discussioni all'interno del team. Difficile attribuire la colpa ad un pilota solo: Verstappen, davanti a Ricciardo nel momento del crash, ha cambiato traiettoria più volte - manovra, lo ricordiamo, non consentita - e Ricciardo lo ha tamponato. Dalla FIA è arrivata solamente una reprimenda per entrambi. Verstappen e Ricciardo sono apparsi mortificati nel dopo gara, ma la situazione interna potrebbe diventare ingestibile. I punti persi in ottica costruttori, in ogni caso, sono tanti.

Degna di nota la prestazione di Carlos Sainz, che ottiene il miglior risultato della Renault dal ritorno della casa della Losanga in F1, un quinto posto. Benissimo anche Charles Leclerc, ottimo sesto con l'Alfa Romeo Sauber: un risultato da incorniciare, dopo un esordio in F1 tutt'altro che facile. Fernando Alonso, con il fondo piatto danneggiato dopo il contatto ad inizio gara con Sirotkin, riesce a concludere settimo. Male Romain Grosjean, finito a muro in regime di Safety Car; il francese ha giustificato l'incidente adducendolo ad un presunto contatto con Ericsson, in realtà ben lontano da lui al momento del crash. 

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