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SAKHIR - La Ferrari fa sognare e domina la qualifica in Bahrain, gara inaugurale del mondiale 2022, quello della rivoluzione tecnica, quello delle nuove regole, quello della riscossa dovuta e per forza. Quello che la Ferrari non può perdere e se il buongiorno si vede dal mattino, potrebbe essere una giornata radiosa. Charles Leclerc in pole position, Carlos Sainz in seconda fila ad appena 6 millesimi da Verstappen a fianco di Leclerc in prima linea e poi i grandi sconfitti di questo avvio: Mercedes ed Hamilton, quindi a sette decimi dal vertice. Una cosa impensabile negli ultimi anni, invece la realtà di questa rivoluzione 2022
Nel frattempo Charles Leclerc ripercorre gli ultimi anni difficili, ma anche la pole del 2019 in Bahrain con la vittoria sfumata sul finire: " Bellissima sensazione tornare in pole, sono stati tre anni difficili, questo cambio regolamentare era una opportunità per tornare davanti e lottare di nuovo per le migliori posizioni. Devo ancora trovare uno stile di guida migliore, c’è ancora un margine crescita". Ecco, la parola magica: crescita. Se è una Ferrari che ha margini, meglio ancora.
Perché se la base è questa allora ci sarà da godersi le prossime gare. E che sia una stagione rosso Ferrari, quella delle celebrazioni del 75 anniversario della Scuderia, lo dimostra il terzo posto dell'altro pilota, Carlos Sainz, che per soli 6 millesimi ha perso la prima fila al fianco di Leclerc a vantaggio del campione del mondo Max Verstappen: "Mi è mancato un decimo per fare meglio - ha detto Sainz - ma Charles ha fatto davvero un gran lavoro"
"Sono contento essere davanti anche se in gara penso possa esprimermi meglio" ha concluso il campione del mondo Verstappen. I protagonisti degli ultimi sette anni di F.1, leggi Mercedes, sono finiti nel girone dei dannati di chi ha sbagliato qualcosa nella progettazione della monoposto: Hamilton quinto a sette decimi dalla Ferrari, un copione che fino all'anno scorso vedeva i due a ruoli invertiti. Il nuovo arrivato, George Russell, a un secondo e sette decimi
Invece lo stravolgimento regolamentare, gomme da 18 pollici più grandi del passato, aerodinamica rivista con maggiori regolazioni della meccanica e limitazioni di spese, con un limite di 145 milioni a stagione, ha permesso a qualcuno di lavorare in silenzio e la Ferrari, dopo due anni di sofferenze, 2020 da dimenticare, 2021 con qualche spiraglio, non poteva sbagliare e doveva presentarsi col piede giusto. E lo ha fatto anche con le squadre clienti, perché Bottas, sesto, corre con una Sauber motorizzata Ferrari coi colori Alfa Romeo e Magnussen, settimo, corre con la Haas anche essa motorizzata Ferrari.
Quattro motori Ferrari nei primi sette, non capitava da una vita e a dimostrazione che a Maranello hanno lavorato bene col motore Superfast, come è stato ribattezzato, vedere anche le squadre clienti là davanti fa capire come stavolta Maranello e i suoi uomini possono fare molto. Nel box della Ferrari, intanto, lo stupore e la felicità vengono riassunti dal responsabile Mattia Binotto: "Siamo ovviamente contenti ma non era una pole scontata. La Red Bull è sempre stata veloce, ma noi ci siamo impegnati lavorando sodo fino alla notte fra venerdì e sabato. Questa qualifica è un bel premio ed è come punto di partenza per gli sforzi fatti. La gara? Gestire le gomme sarà fondamentale. Siamo partiti da lontano, non dimentichiamoci dove eravamo due anni fa e questo risultato sarà una sfida a fare meglio per tutti noi".".
E' una Ferrari che ritrova l'onore delle armi degli avversari, a partire da Toto Wolff e dalla grande sconfitta della prima qualifica, la Mercedes: "La Ferrari ha fatto un buon lavoro dopo anni difficili. Per noi è complicato, sappiamo cosa ci manca, abbiamo problemi col saltellamento della macchina, e siamo mezzo secondo dietro. Vediamo col passo gara dove saremo di preciso".