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E' una Ferrari dei piccoli passi, una rossa che convince in prova ma in gara deve subire ancora i rivali, anche se in maniera meno pesante rispetto all'anno scorso. In Bahrain ci sono stati degli aspetti positivi, segno del lavoro svolto a Maranello, che meritano essere approfonditi. Ad esempio la qualifica di Leclerc (ma anche di Sainz senza errore all'ultimo giro) ha mostrato una Ferrari più competitiva. Non dimentichiamo che l'anno scorso Leclerc aveva già ottenuto buone prestazioni in prova, salvo poi annegare in gara con un ritmo insufficiente.
In Bahrain la rossa ha mostrato invece dei progressi, perché nelle fasi iniziali Leclerc è risalito fino al terzo posto e ha potuto lottare con i rivali a portata della Ferrari, come McLaren ad esempio. Il sesto posto finale di Leclerc e l'ottavo di Sainz sono positivi senza dubbio, ma manca ancora molto per la vetta della classifica. Infatti, Perez era partito dai box eppure ha saputo risalire fino alla quinta piazza, scavalcando Leclerc nelle battute finali di gara. Norris con la McLaren ha domato il monegasco dopo un bel duello e ha concluso quarto, mentre Ricciardo, con la seconda McLaren, è rimasto dietro la Ferrari senza avere il passo giusto..
Colpa della toccata di Gasly nelle prime fasi di corsa. E proprio il ritiro di Gasly con l'Alpha Tauri ha permesso alla Ferrari di piazzarsi sesta, perché con il francese in gara sarebbe stato diverso. Sainz ha corso senza infamia e senza lode, ha fatto una gara regolare senza acuti, ma in questa prima esperienza va bene così. Un altro aspetto positivo sono i pit stop. Sono migliorati rispetto all'anno scorso, nessun errore nell'esecuzione e tempi competitivi, anche se lontani dai migliori e dal record stesso della Ferrari del passato. Però la tendenza si è invertita. Nel cambio regolamentare, col taglio dell'aerodinamica, la Ferrari è quella che ha perso meno di tutti rispetto a 12 mesi prima. La rossa, infatti, ha peggiorato di circa mezzo secondo il proprio tempo dell'anno scorso mentre la Mercedes è stata più lenta di oltre due secondi e la Red Bull di 1,3 secondi.
Da un lato significa che la Ferrari peggio di come era messa non poteva andare, dall'altro che il divario si è ridotto notevolmente grazie a questi due fattori. Manca ancora il passo gara sufficiente per stare davanti a McLaren e Alpha Tauri che, se dovessero piazzare entrambi i piloti davanti, relegherebbero la Ferrari come quinta forza in campo. Ovvero lottare per la 10 posizione. E non è quello che si è visto, per cui la strada della rinascita è stata imboccata, adesso vediamo se i miglioramenti di motore e di aerodinamica, con una migliore efficienza ai box, porterà delle soddisfazioni maggiori rispetto al sesto posto di inizio campionato a quasi un minuto dal vincitore. Perché va bene il piazzamento, ma il distacco resta ancora troppo ampio.