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SAKHIR - Serviva un colpo di coda, un segnale che la Ferrari vista in Australia non era quel cavallino bolso mostrato in gara dietro alle Mercedes. E finalmente in Bahrain la rossa è tornata ai livelli che tutti si aspettavano. Una prima fila tutta rossa con il nuovo assunto Charles Leclerc che ottiene la prima pole della carriera e lo fa in maniera autorevole, migliorando per due volte di fila il suo giro veloce mentre Vettel, sportivo nel congratularsi col compagno di squadra, ha pasticciato un po' con gli assetti, o forse per nervosismo.
In ogni caso due Ferrari davanti e due Mercedes dietro, segno che in inverno non si era lavorato male e che in condizioni normali la rossa è un osso duro da masticare: "Per fortuna non sono molto lontano da Sebastian e parto dal lato pulito della pista - ha detto Hamilton - per cui magari ce la giochiamo in partenza". Chi invece ha stupito, non solo per la guida, è Leclerc perché ha sempre mantenuto la calma, è stato freddo e analitico, non si è fatto prendere da nessuna sindrome e ha pensato a guidare. Il risultato lo premia, infonde fiducia e lo pone in una situazione in cui la squadra fa gruppo: "E' stato davvero bello e grazie al lavoro di tutto il team, davvero stupendo".
Poche parole, pochi fronzoli. Concreto e determinato, come lo avevamo visto in passato. Con la differenza che alla Sauber l'anno scorso ci mise qualche gara per carburare, alla Ferrari ha già preso le misure. Ottimo per lui e per chi ha scommesso su un ragazzino con appena 20 gare alle spalle in F.1. Venendo ai rivali, la Mercedes ha patito una carenza di tenuta di strada a metà curva, infatti spesso e volentieri Bottas e Hamilton si sono trovati a correggere le traiettorie se non proprio a trovarsi in mezzo alla via di fuga. Segno di un bilanciamento da ritrovare e con molto lavoro da fare.
E per parlare di chi deve lavorare, la Red Bull con la Honda anche se parte in 5 posizione con Verstappen, paga quasi un secondo dalla Ferrari e mezzo dalla Mercedes. Se l'anno scorso era colpa della Renault, Honda non è lontana ovvero si ritrovano allo stesso punto di 12 mesi prima, con la differenza che i nipponici sono in crescita, i francesi in calo. come dimostra Ricciardo undicesimo e Hulkenberg diciassettesimo dietro pure a Giovinazzi che per 70 millesimi di ritardo da Raikkonen ha pagato il taglio in Q1 e quindi parte indietro, mentre Kimi scatta dalla nona posizione.
Problemi a profusione per l'Alfa Romeo con perdite di liquido refrigerante in prove libere e poco tempo per provare le qualifiche. Il fatto che Antonio parta sedicesimo è frustrante, però è anche vero che a pari condizioni era a 70 millesimi da Raikkonen, quindi si può supporre che i margini ci sono. Adesso la parola passa alla gara, ma con questa Ferrari e con il ritmo mostrato, potrebbe essere solo una formalità portarla al traguardo nelle stesse posizioni in cui partono Leclerc e Vettel.