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Strano tipo Ron Dennis, sceglie i piloti e poi li tiene lontani dalle sue macchine fino a quanto non scatta l’emergenza. Vedi Magnussen l’anno scorso e vedi Vandoorne quest’anno. Sempre per sostituire Alonso. Ed è strano che Dennis, che anni fa scelse Lewis Hamilton, perché il ragazzino gli ricordava Senna, adesso ne ha preso uno che ricorda Prost. Eh sì, per approccio alla gara, alle prove e nelle situazioni critiche, il giovane belga ricorda molto lo stile di Alain Prost. E’ uno che quando c’è casini si tiene fuori dai guai, vedi il via caotico. Ma ha testa e intelligenza da capire che deve stare sotto di un gradino rispetto a quanto vorrebbe se non può farlo. E questo spiega l’approccio metodico alla macchina, alla squadra e al sistema di lavoro.
Certo, ha trovato Alonso che gli ha fatto da chioccia e lo spagnolo è stato il primo a congratularsi per le prestazioni di Stoffel. Ma ha anche capito che questo ragazzino tranquillo, un fiammingo che non ha nulla del belga tipico, ha qualità che potrebbero portarlo molto in alto nell’ambiente:”Dovevo stare attento a non fare errori, concentrarmi sul lavoro da fare e imparare il metodo e l’approccio del team, credo di avercela fatta e di aver concluso la gara là dove pensavo fosse possibile arrivare” ha detto poi con tutta la calma del mondo “spero di poter correre ancora ma il mio futuro in F.1 non dipende da me” ha commentato con un velo di amarezza.
Certo, uno che ricorda Prost l’altro che ricorda Senna, magari un futuro insieme il giovane e il vecchio anche se il vecchio è più giovane di quello che sembra, sarebbe bello. Ma lo deciderà il tempo
Sa che se la può giocare, sa di aver i numeri per farlo ma sa che non c’è posto. E il domani chissà come sarà. Certo, uno che ricorda Prost l’altro che ricorda Senna, magari un futuro insieme il giovane e il vecchio anche se il vecchio è più giovane di quello che sembra, sarebbe bello. Ma lo deciderà il tempo.