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Quando all’ultimo giro si è visto Hamilton andare a zig zag come se stesse finendo la benzina e con la Ferrari di Raikkonen in furiosa rimonta, qualcuno stava già pensando alla grande beffa. Invece al traguardo i 3 secondi e spiccioli rimasti, sono stati sufficienti all’inglese per vincere la terza gara della stagione e a Kimi di salire sul podio con il compagno Vettel solo quinto, attardato da un pit stop in cui ha dovuto cambiare anche il musetto. La Ferrari torna a casa con un podio e un bottino che avrebbe potuto essere migliore.
Merito della strategia più che delle prestazioni, infatti il mezzo secondo patito in qualifica da Vettel in gara è stato amplificato, ma facendolo entrare prima ai box, con le gomme fresche, il tedesco è finito sempre davanti a Rosberg, che pure in pista lo superava sempre. E qui la Mercedes è andata in bambola ancora una volta, visto che nell’ultimo pit Hamilton è stato chiamato in anticipo mentre Rosberg è rientrato in ritardo. Risultato: Hamilton davanti di poco, Rosberg dietro alle Ferrari. Al solito. Ma stavolta Nico ha pagato caro il tutto. Indietro dopo le uscite dai box, a causa degli errori Mercedes nel farlo rientrare, e sorpassi rabbiosi in pista ai danni di Vettel, due volte, e a Kimi, una volta. Peccato che poi, proprio all’ultimo giro, Rosberg sia arrivato lungo e abbia lasciato la porta aperta a Raikkonen che è arrivato secondo a poco da Hamilton.
Una gara difficile da interpretare, visto che i pit stop, e i problemi meccanici, hanno determinato le prestazioni, ma cosa è successo veramente alle Mercedes? Secondo il responsabile Toto Wolff era colpa dei freni: “Sì, lo abbiamo surriscaldati, sfruttati troppo e negli ultimi giri abbiamo chiesto ai piloti di raffreddarli. Lewis era davanti e lo ha fatto, Nico era in lotta e ha pagato il problema tecnico andando largo. Vincere non è mai facile, ma se lo fai dopo una bella battaglia ti dà più soddisfazione”. Quindi nessun problema alla benzina per Hamilton (e ribadiamo il dubbio perché per raffreddare i freni non si va a zig zag sulla pista, lo si fa quando non si pesca carburante) e problemi alla frenata, sollecitata oltre misura su questa pista impegnativa, tanto che i tecnici della Brembo hanno tenuto tutto monitorato le varie squadre fornite.
“Non aveva problemi – dice qualcuno alla Ferrari – voleva solo festeggiare il terzo successo e andava in pista così” dicono riferendosi a Hamilton. Comunque sia, il risultato non cambia: Lewis è imbattibile in questo momento, l’altra Mercedes potrebbe arrivare seconda, ma non ci riesce: “Nico deve sistemare la testa – dice Lauda – non è la macchina. Vede che non riesce a fare i tempi di Lewis e cerca di strafare, normale per un pilota, deve trovare un suo equilibrio mentale, poi si sistema tutto, solo che Lewis ora è imbattibile, gli viene tutto facile, senza problemi, liscio come se fosse la cosa più normale del mondo. Quando sei in una condizioni simile, non ti smonta niente”. E per i progressi della Ferrari, cosa ci può dire? Saranno pericolosi? “lo sono sempre, dall’anno scorso hanno guadagnato 46 cavalli al loro motore, hanno sistemato l’aerodinamica, ora sono molto vicini e possono migliorare, noi in Spagna metteremo in pista altri sviluppi, non possiamo dormire con avversari così”.
Se questo è il punto di vista Mercedes, per la Ferrari si sta cercando di capire cosa è successo a Vettel. L’ala anteriore, cambiata nell’ultimo pit stop, è sotto investigazione, ma si sospetta che si sia danneggiata nell’ultima uscita di pista di Vettel, che dal canto suo non getta la croce su nessuno: “Ho commesso due errori io, andando largo senza problemi, nella terza uscita devo aver danneggiato l’ala e ho chiesto di verificare la telemetria, me l’hanno cambiata ma poi non sono più riuscito a superare Bottas che andava forte sul dritto.
Per un pilota che cerca di far andare le cose giuste, un podio aiuta molto il morale
Diciamo che è stata una di quelle giornate in cui non riesci a mettere tutti i pezzi insieme e tutto va in maniera diversa, di sicuro non è colpa della squadra” ha concluso con la stampa tedesca. Invece è stato il grande giorno di Raikkonen. La scelta di partire con le soft e poi le medie e tornare alle soft sul finale si è rivelata giusta anche se nel secondo stint ha patito molto contro le Mercedes. Alla fine è salito sul podio e per un pilota che cerca di far andare le cose giuste, aiuta molto il morale. Per la macchina, aspettiamo Barcellona con altre novità il 10 maggio.
Paolo Ciccarone