F1 GP Bahrain 2013: il commento alla gara

F1 GP Bahrain 2013: il commento alla gara
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Tutt'altro che noioso il GP del Bahrain dove sono andati in scena numerosi duelli tra compagni di squadra e dove non sono mancati imprevisti e colpi di scena | <i>P. Ciccarone, Bahrain</i>
21 aprile 2013

Bahrain – Scomodare Caino e Abele in F.1 non ha senso, di sicuro dopo il GP di Malesia con le botte da orbi fra Vettel e Webber, stavolta ha sorpreso il duello fratricida dei due della McLaren Perez e Button, cosa che ha incrinato i rapporti fra i due piloti.

Duelli tra compagni di squadra in primo piano

Battaglie fra uomini e battaglie tecniche, in F.1 non manca niente e se da un lato le lotte fra compagni di squadra danno argomenti di discussione, dall’altro (e parliamo di Ferrari e il suo quadro tecnico), danno argomenti di riflessione. Non potendo lottare per la vittoria, ci si accapiglia per una posizione e se poi, nel fare a gomitate, si finisce per coinvolgere anche Hamilton o Alonso (che perde una posizione a vantaggio di Perez) il quadro è completo. 

 

E’ l’anno delle guerre in famiglia e fra le coppie che scoppiano dopo Red Bull e McLaren molto presto potrebbe toccare alla Lotus, visto che Raikkonen ha preceduto Grosjean sul podio, ma in pista fra i due si è andati molto vicini al contatto, al punto da far dire a Eric Boullier, il team manager che «Speravo e pregavo non facessero sciocchezze e ho temuto che Romain si facesse prendere la mano, per fortuna è cresciuto e ha concluso al meglio che ha potuto», ovvero due Lotus sul podio dietro al vincitore Vettel con la solita Red Bull.

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Sul podio del GP del Bahrain sono salite insieme alla Red Bull di Vettel anche le due Lotus di Raikkonen e Grosjean

Tutti contro Perez

Per capire la corsa di Perez bisogna fare un passo indietro e tornare al briefing dei piloti col direttore di corsa del sabato pomeriggio. Conclusa la solita raccomandazione sulla gara, Charlie Whiting ha chiesto se fosse tutto chiaro e visto che non c’era nulla da discutere, chiudeva la seduta. A quel punto Raikkonen ha alzato la mano sinistra, ha indicato Perez alla sua destra e ha detto: «E di questo qui ne vogliamo parlare? Con quello che mi ha fatto in Cina (lo ha spinto fuori costringendolo alla tamponata, ndr) ho rischiato di farmi male. A Monza con Vettel che ha chiuso Alonso è scattata la penalizzazione, questo qua (e continuava a indicarlo) l’ha passata liscia».

 

Nel momento in cui Perez ha reagito, in malo modo, dicendo che era tutto in regola, si è alzato Alonso e ha detto che andava penalizzato un comportamento del genere. Perez ha replicato e allora è intervenuto anche Massa e poi Vettel, tutti a difesa di Raikkonen.

Battaglie fra uomini e battaglie tecniche, in F.1 non manca niente e se da un lato le lotte fra compagni di squadra danno argomenti di discussione, dall’altro (e parliamo di Ferrari e il suo quadro tecnico), danno argomenti di riflessione

Tensione in casa McLaren

Ma quando Perez ha tentato di dare addosso a tutti, è stata la volta di Button, compagno di squadra, a dare la mazzata finale: «Se corri così rischi di farti male o far male a qualcuno, meglio che si decida il da farsi: sorpassare fuori pista o spingere fuori l’avversario, non è leale, se viene accettato per te vale per tutti». Ed ecco che in gara, puntualmente, fra Alonso e Button, ma anche Hamilton e Webber, con Perez sono andati tutti per prati.

 

Nessuna decisione dei commissari, ma nel prossimo GP in Spagna sarà argomenti di discussione. «Di Perez non parlo» dice Alonso, Button recrimina «Ci saranno spiegazioni da dare» mentre Withmarsh, capo McLaren, «non mi pare ci sia niente di strano, non abbiamo ordini di scuderia, i due sanno che devono salvaguardare il risultato del team, Perez è giovane, vuole emergere, è normale che corra con grinta…». Sarà, ma il clima ora non è dei migliori, anche perché la McLaren non è certo un fulmine di guerra in questo momento.

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Per la Ferrari è stato un altro GP all'insegna della sfortuna

Cosa succede in Ferrari?

L’altro tema caldo è la situazione tecnica della Ferrari. Dopo la Cina c’era entusiasmo, confermato anche dalle prove, ma dopo tre giri in gara è capitato di tutto: l’ala posteriore di Alonso che è rimasta bloccata e ha impedito allo spagnolo di fare sorpassi sul dritto (li ha fatti tutti in frenata, vecchio stile, con cuore e coraggio), Massa che dopo una toccata con Sutil si è ritrovato con due forature («Occasionali, ha preso dei detriti» dicono alla Pirelli) fatto sta che anche se il passo di gara doveva essere da primato, il piazzamento di Alonso è un brodino rispetto alle premesse: «In Spagna avremo altri particolari nuovi – abbiamo confermato di avere un buon ritmo ma quando finisci subito in fondo al gruppo per due pit stop nei primi giri poi devi recuperare 20 posizioni e non è facile».

 

«Non è stato un problema idraulico – dice Domenicali – o forse è di costruzione, dobbiamo analizzarlo» come bisognerà capire perché Massa ha forato due gomme in pochi giri senza essere stato toccato e nemmeno esser passato su detriti. «Non farei cambio con la macchina dell’anno scorso per tutto l’oro del mondo – dice Alonso – meglio questa anche se da Vettel ho un distacco maggiore».

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