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Chi sono i promossi e i bocciati di Baku? Scopriamolo insieme, sfogliando le pagelle del Gran Premio dell'Azerbaijan 2024 di Formula 1.
Il piede è pesantissimo e il pensiero altrettanto veloce e insolitamente freddo per un ragazzo così giovane, ma è soprattutto il suo “killer instinct” che ci fa capire come Piastri sia destinato a diventare un campionissimo. A Baku lo ha chiarito definitivamente, disobbedendo al team non per impazienza ma perché sapeva che attendere gli eventi dietro a Leclerc sarebbe stata una scelta perdente ed esibendosi in una staccata capolavoro sul monegasco, in un punto dove un errore poteva essere fatale. La McLaren ha sbagliato a non puntare su Norris (ormai il danno è fatto) per questo mondiale, ma non c’è dubbio che il prossimo anno se l’auto l’assisterà sarà tutta un’altra storia. Voto 10 e lode, fenomeno.
Voto 10 però anche a Leclerc, che ci ha provato con tutte le sue forze a vincere: forse se anche lui avesse disobbedito al muretto strapazzando le gomme hard fin da subito sarebbe andata diversamente, ma probabilmente no considerando che a fine gara pur avendole trattate con i guanti i suoi pneumatici erano finiti. Rimane una prestazione maiuscola la sua, condita con il rimpianto per un’altra vittoria mancata. Ma non può sempre fare i miracoli, anche se spesso ci riesce.
Terzo a sorpresa (anche sua) Russell: questa non era la pista della Mercedes, che improvvisamente sembra aver fatto un passo indietro rispetto all’estate, ma l’inglese fa del suo meglio riuscendo a prevalere anche su un certo Verstappen. Poi il botto finale gli regala un podio che rappresenta soprattutto un premio per l’impegno. Voto 7,5, la fortuna aiuta gli audaci.
Alle sue spalle Norris dopo una grande rimonta, conclusa davanti al suo rivale per il mondiale, anche se con quel gap in classifica sarebbe servito recuperare ben più punti. L’inglese paga il disastro delle qualifiche, dove la sua “colpa” è quella di essersi trovato nella necessità di fare il tempo all’ultimo momento su una pista dove si sa che spesso possono esserci bandiere gialle. Certe pratiche è meglio sbrigarle subito, ormai dovrebbe saperlo. Voto 7: velocissimo ma manca (quasi) sempre qualcosa.
Solo 5° Verstappen, e per grazia ricevuta altrimenti il suo sarebbe stato un 7° posto: anche così comunque la sua rimane una gara assolutamente anonima. Colpa di una modifica sbagliata dell’ultimo minuto e del parco chiuso tra qualifica e gara, ripetono in coro l’olandese e la squadra: cose che capitano, si dirà, ma non ad un team e ad un campione della loro levatura, segno che inizia a mancare anche un po’ di lucidità. Voto 5, urge un reset.
A punti a Alonso, buon 6° con una Aston Martin per la verità un po’ anonima, ma lo spagnolo ancora una volta fa del suo meglio per portare a casa la pagnotta. Degna di nota la bella qualifica (7°) dove ha ripreso a strapazzare Stroll. Voto 7,5, ha ancora “fame”.
Gran 7° posto per Albon, dopo essere entrato anche in Q3: per il thailandese si tratta dell’ennesima impresa, al termine di un fine settimana quasi perfetto considerando l’ingresso in Q3. Voto 8, quando la macchina lo consente è sempre lì davanti.
Normalmente a questo punto staremmo parlando dell’ennesima impresa del pilota thailandese, però stavolta in Williams festeggiavano soprattutto il suo compagno di squadra, perché dopo avere convinto gli scettici (erano tanti) nel suo debutto a Monza, a Baku Colapinto ha stupito il mondo, entrando in Q3 e finendo splendido 8° (il che significa che sarebbe andato a punti anche senza il crash tra Perez e Sainz). Insomma in due gare ha fatto ciò che Sargeant non era mai riuscito a fare in due anni. In Williams. Il prossimo anno arriverà Sainz, il cui valore non è in discussione, ma l’argentino meriterebbe davvero un volante in F1. Intanto voto 10, sorprendente.
E poi ecco Hamilton, che paga l’essere partito dal fondo per avere sostituito la power unit, però è anche vero che in Q3 aveva comunque preso 4 decimi da Russell e in gara la sua rimonta è parsa metodica ma non irresistibile. Come la sua Mercedes, si dirà (a ragione), però a Baku è parso un po’ spento. Voto 7 comunque considerando la penalizzazione di cui non ha colpe.
Chiude la zona punti Bearman, dopo essere entrato anche in Q3: il sostituto di Magnussen si presenta così alla sua futura squadra, stando davanti a Hulkenberg in qualifica e in gara e dimostrandosi veloce, concreto e attento a non commettere il minimo danno. In Hass qualcuno sta già suggerendo a Magnussen di fermarsi un’altra settimana al mare…. Sarà divertente il prossimo anno con Ocon, uno che notoriamente con i compagni di squadra giovani e veloci non ha mai avuto problemi. Nel frattempo voto 10 anche a Bearman, perché fare il fenomeno con la Ferrari è una cosa, farlo con la Haas è tutto un altro paio di maniche.
Fuori dai punti, voto 5 a Hulkenberg, per il quale la nostra stima rimane massima, ma il tedesco riparte da Baku con una bella ridimensionata causa il già citato Bearman.
Voto 7,5 invece a Gasly, che parte 18° ma a differenza del compagno di squadra almeno ci prova a costruire una rimonta ed in effetti ci riesce, arrivando fino ad un onorevolissimo (considerando il mezzo) 12° posto.
Voto 6,5 a Sainz, che sull’incidente non ha colpe, però per tutto il fine settimana Leclerc ha viaggiato su un altro livello e in gara lo spagnolo dopo avere perso la posizione su Perez non ha mai dato l’impressione nemmeno di riuscire a provare un attacco sul messicano. Un’altra prestazione sottotono in un giorno comunque di gloria per Leclerc. Mah…
Meriterebbe un bel voto 8 invece Perez, che per una volta a Baku ha vestito i gradi di caposquadra, peccato però per il botto finale: non diamo la colpa al messicano, però ha ragione Sainz a dire che a differenza sua Perez aveva spazio per evitare il fatale incastro tra gli pneumatici… E così voto 5, sprecone!
Infine voto 10 a Baku, inteso come circuito: i nostalgici se ne facciano una ragione, quando era stato annunciato che la F1 ci avrebbe corso il 90% dei tifosi è andato a vedere in che parte del pianeta si trova, ma il cittadino azero in pochi anni ha saputo diventare una “classica” della F1, con il suo scenario suggestivo e una pista comunque altamente spettacolare. Ogni tanto in F1 le novità sono positive e, come direbbe il grande Jeremy Clarkson, con questa notizia bomba concludiamo anche queste pagelle.