Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Con la vittoria nel GP di F1 dell’Azerbaijan 2023 davanti a Verstappen, Perez si porta a 6 punti di distacco dalla leadership del Campionato Piloti. Il messicano della Red Bull dimostra ancora una volta il suo talento sui cittadini, conquistando la quinta vittoria su questo tipo di circuiti sulle sei ottenute in totale, riuscendo a gestire il suo compagno di squadra, tutt’altro che disposto a lasciarlo vincere. Red Bull ha scelto di lasciare i suoi piloti liberi di gareggiare ma con un distacco di punti così lieve fra i due dovrà tenere d’occhio la situazione, affinché non si ripresenti il clima kamikaze presente in Mercedes nel 2016 fra Nico Rosberg e Lewis Hamilton.
“La Safety Car oggi ha funzionato bene per noi, - ha dichiarato Perez, riferendosi all’episodio scaturito dall’AlphaTauri di de Vries a muro. “Abbiamo superato in fretta Charles e poi abbiamo messo pressione su Max.”
“Rispetto a lui abbiamo avuto meno degrado, nel primo stint: un buon segno, da quel punto di vista ma dopo la Safety Car c’è anche un’altra gara sulle Hard, - ha continuato il pilota Red Bull. “Eravamo vicinissimi io e Max, abbiamo spinto al massimo livello, sfiorando entrambi i muri per un paio di volte. Max mi ha reso la vita difficile con la pressione che mi ha messo addosso ma siamo riusciti a tenerlo sotto controllo.”
Avete presente il commento sulla Safety Car che ha funzionato bene per Perez? La visione di Verstappen sull’accaduto è diametralmente opposta. L’olandese aveva appena effettuato il primo pitstop e l’arrivo della Safety Car non solo ha eliminato ogni vantaggio di quella mossa. “Dobbiamo rivederla (quella decisione, ndr), - ha spiegato il campione del mondo in carica. – era visibile che ci fosse una gomma danneggiata e una macchina a terra che non potesse tornare nei pit neanche se avesse potuto rigirarsi. Ecco perché è qualcosa da rivedere, mi ha danneggiato la gara.”
“Dopo la Safety Car, - ha continuato Verstappen, - ho provato a mettere pressione su Checo e a provare ad entrare nel DRS. Penso di essere stato vicino una volta ma cercando di rimanergli attaccato e non lasciarlo allontanare. Ho probabilmente danneggiato un po’ troppo le mie gomme per uno stint così lungo e ad un certo punto mi sono calmato e ho provato a fare del mio meglio per non distruggerle alla fine.”