F1 GP Austria 2023: la qualifica di una ritrovata Ferrari

F1 GP Austria 2023: la qualifica di una ritrovata Ferrari
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Qualifiche di F1 al venerdì per fare posto alla Sprint del sabato: un controsenso
30 giugno 2023

SPIELBERG – Venerdì, qualifica. Ovvero quando al sabato c’è la gara sprint, il venerdì diventa il giorno in cui si decide lo schieramento della domenica. Un controsenso, ma le norme di questa F.1 anni 2020 e dintorni funzionano così. E allora, con un Max Verstappen ancora davanti a tutti, la piacevole sorpresa di vedere due Ferrari a ridosso della Red Bull, con Leclerc ad appena 48 millesimi: “gran lavoro di Max, siamo più vicini ma lui ha qualcosa in più sul passo gara” ha detto dopo le qualifiche, e Sainz a 190, una inezia questo distacco, ma su una pista da un minuto e zero quattro secondi, questi numeri non vogliono dire niente.

Dice però una cosa importante per la Ferrari, che ritrova una prima e seconda fila e se le condizioni meteo saranno pazzerelle, come dicono le previsioni, allora può succedere di tutto. Quello che conta è che i primi dati indicano una Ferrari che con i vari aggiornamenti, ha migliorato qualcosa, almeno rispetto a Mercedes e Aston Martin che sono indietro, mentre per Norris e il suo quarto tempo con la McLaren, vale quanto aveva detto Andrea Stella, il team Principal della squadra inglese, in Spagna: “Su certe piste riusciamo a fare almeno un giro buono, poi in gara le cose cambiano per cui mi aspetto in Austria una macchina competitiva almeno in qualifica”. E’ stato accontentato.

Quello che però emerge da questa sessione del venerdì si chiama “track limit” ovvero i limiti della pista che nelle curve 9 e 10, ovvero le ultime due, hanno falcidiato fior di piloti costringendo Russell con la Mercedes e Perez con la Red Bull a partire in 14 e 15. Posizione, col messicano particolarmente adirato, visto che per due volte di fila si è visto togliere quello che era (al momento) il secondo tempo assoluto per una prima fila virtuale Red Bull. A pagare il prezzo delle penalizzazioni anche Piastri (McLaren), Ocon e Gasly (Alpine) col secondo che almeno ha segnato il 10 tempo, Hulkenberg, Russell e lo stesso Verstappen, ma una volta sola: “Qui è facile uscire di poco dalla riga bianca – ha detto l’olandese – per cui diventa difficile riuscire a mettere tutto insieme un giro pulito visto il poco spazio a disposizione”. Questa del “track limit” è una storia che si porta avanti da tempo e che spesso penalizza i piloti che devono giocarsela sul centimetro di riga (la ruota anteriore interna non deve superare la riga bianca esterna).

Con le vie di fuga stile aeroporto, cordoli bassi che non proteggono per niente, sarà il caso di definire meglio la situazione visto che alcuni, come Perez, per quattro volte su tre sessioni, sono incappati nella tagliola. Colpa del messicano, si dirà, ma visto che il problema ha riguardato il 50 per cento dei piloti in pista, forse sarebbe meglio tornare a soluzioni vecchio stile: cordoli bassi sì, ma non ampi. E via di fuga in sabbia, come fatto a Spa in Belgio, dove la prima curva a gomito era il teatro di gruppi in ordine sparso e da quando c’è la sabbia, stanno tutti quanti attenti.

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