Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La stagione 2020 di Formula 1 si apre nel segno della Mercedes: ad aggiudicarsi il Gran Premio d’Austria, gara inaugurale del campionato, è stato Valtteri Bottas. Quella al Red Bull Ring è l'ottava vittoria in carriera per il finlandese, che fa il bis in Stiria dopo l’acuto del 2017. Il suo blasonatissimo compagno di squadra, Lewis Hamilton, si deve accontentare del secondo posto, che diventa però quarto per via di una penalità comminatagli per un contatto con Albon. Se l’inglese non sorride, la Mercedes totalizza la prima vittoria dell’anno, a dimostrazione che non ha intenzione di fare sconti a nessuno, anche su piste meno congeniali.
Ritiro, invece, per uno dei favoriti della vigilia, Max Verstappen: nella gara di casa della sua Red Bull, un problema al volante della capricciosa RB16 lo ha fermato anzitempo. Uno smacco, per l’olandese, che ha visto da spettatore la cavalcata del rivale di sempre, Charles Leclerc, splendido secondo davanti a Lando Norris, che conquista il primo podio in carriera. Carlos Sainz, quinto, precede Sergio Perez, della Racing Point. Molto più indietro – più precisamente decimo – Sebastian Vettel. Ma andiamo con ordine.
La tensione è salita ben prima dell’inizio della gara, visto che, a meno di un’ora dall’inizio del GP, è arrivata una penalità di tre posizioni in griglia per Lewis Hamilton, reo di non aver rispettato il regime di bandiera gialla a fine Q3. Ieri era stato graziato dai commissari, ma la Red Bull ha alzato la voce, chiedendo una revisione. E il pressing della scuderia di Milton Keynes ha funzionato. Gara in salita, quindi, per il sei volte campione del mondo, costretto ad accomodarsi in quinta posizione.
In partenza, Bottas ha avuto un ottimo spunto: ha preso la testa della corsa partendo dalla pole. Verstappen, svantaggiato dalle meno performanti gialle allo start, si è tenuto alle spalle sapientemente un’arrembante Norris. Leclerc, dal canto suo, è stato protagonista di una bagarre con Perez per la sesta posizione: ad avere la meglio è stato il messicano. Nel corso del secondo giro, Norris si è visto sopravanzare da Albon, forte del passo della sua RB16; di lì a poco, anche Hamilton ha passato l’inglese della McLaren, per lanciarsi all’inseguimento del suo altro connazionale.
A colpi di giri veloci, Hamilton si è ben presto portato alle calcagna di Albon. L’inglese lo ha passato di forza nel corso del giro numero 9, nonostante una buona difesa da parte dell’anglo-thailandese. Ma a tenere banco di lì a poco è stato Verstappen: la sua RB16 si è ammutolita improvvisamente per un problema al volante. A nulla è valso il cambio del componente: Verstappen è stato costretto al ritiro dopo soli 14 giri. Un vero peccato, visto che l’olandese avrebbe potuto sfruttare la sua strategia diversificata in modo sapiente. Mentre Verstappen viveva le sue tribolazioni, anche Vettel penava: il tedesco ha subito un sorpasso da parte di Stroll.
Un bloccaggio non ha aiutato Vettel, che, oltre a danneggiare uno pneumatico, si è anche visto avvicinare pericolosamente Ricciardo. Un calo di potenza occorso sulla RP20 di Stroll ha permesso a Vettel di passare in ottava posizione, senza doversi più curare di Ricciardo, perché l’australiano, a sua volta alle prese con le bizze della sua R.S.20, è stato costretto al ritiro. Stesso destino anche per Stroll, nel giro successivo. Nel corso del giro numero 23, la Ferrari ha messo un po’ di pepe provando la finta del pit stop per ingannare la Racing Point: ma Perez non ha abboccato.
Ma a sparigliare le carte ha pensato Kevin Magnussen: dopo un sorpasso ai suoi danni da parte di Ocon, il danese della Haas è finito fuori, causando un regime di Safety Car nel corso del giro numero 26. Tutti i piloti di testa ne hanno approfittato per montare un nuovo treno di gomme: hard per tutte, tranne che per Perez, che ha scelto le medie per il secondo stint. Hamilton, come di consueto, ha trovato tempo per lamentarsi della scelta delle gomme: evidentemente, avrebbe preferito le gialle per tentare la zampata su Bottas.
La ripartenza dopo l’uscita di scena della Safety Car non è stata scevra di emozioni: si è scatenata una bagarre tra Leclerc e Sainz, ma a farne le spese è stato Vettel. Sainz, nel tentativo di arginare Leclerc, non ha lasciato spazio a Vettel, che seguiva i due duellanti. Il tedesco, preso dalla foga, è impattato contro lo spagnolo, ed è finito in testacoda, scivolando in quindicesima posizione. Più avanti, Perez ha passato Norris per la quarta posizione. Hamilton, dal canto suo, in questa fase di gara scalpitava alle spalle di Bottas. A nulla sono valsi i tentativi di Hamilton di ottenere il permesso di usare una mappatura più aggressiva: la Mercedes ha deciso di optare per una modalità conservativa.
E la Mercedes ha cercato di contenere i suoi due cavalli di razza, per evitare problemi di affidabilità dovuti al surriscaldamento delle componenti. Ma Hamilton non ne ha voluto sapere, e si è mantenuto alle calcagna di Bottas. È addirittura intervenuto James Allison, per cercare di farli ragionare. Una nuova Safety Car, questa volta causata dal ritiro di Russell, ha innescato i pit stop di Albon, Norris e Leclerc: per il primo rosse, per gli altri due le gialle. Nel giro successivo, è rientrato anche Sainz, per montare le medie. Mercedes a parte, l’unico dei piloti di testa a non fermarsi è stato Perez, terzo.
Altro dramma, questa volta in casa Alfa Romeo: nel corso del giro numero 55, dalla monoposto di Raikkonen si è staccata l’anteriore destra. Il ritiro del finlandese ha causato un altro regime di Safety Car. Per i piloti, passerella in pitlane per consentire la rimozione della monoposto del campione del mondo 2007. E non è stata priva di emozioni la ripartenza, con Albon aggressivissimo all’interno su Hamilton: non è andata bene, perché i due sono venuti al contatto.
Albon è finito così in tredicesima posizione. Bottas, dal canto suo, ne ha approfittato per allungare sul compagno di squadra, che è finito sotto investigazione per il contatto con Albon. Spazio per una zampata di Leclerc su Norris per la quarta posizione. Ma Leclerc, non pago, ha passato anche Perez, accomodandosi in terza posizione, proprio mentre ad Hamilton veniva comminata una penalità di cinque secondi. Stessa sanzione comminata a Perez, che è stato protagonista di botte da orbi con Norris.
Settima posizione per Pierre Gasly, in forza alla Alpha Tauri, ed Esteban Ocon, della Renault. Completano la top ten Antonio Giovinazzi, dell’Alfa Romeo Racing, e Vettel. Undicesimo Nicholas Latifi, della Williams. Ritiro, oltre che per Verstappen, anche per Lance Stroll, della Racing Point, e per Daniel Ricciardo, della Renault. Per entrambi ci ha messo lo zampino la mancata affidabilità delle power unit a loro disposizione. Out per ko tecnico anche George Russell, della Williams, e Albon, dopo il contatto con Hamilton. Fuori anche Daniil Kvyat.
La corsa minuto per minuto
16.43 Valtteri Bottas vince il Gran Premio d'Austria!
16.42 Ritiro per Kvyat.
16.40 Botte da orbi tra Norris e Perez.
16.40 Cinque secondi di penalità anche per Perez, per eccesso di velocità nella pitlane,.
16.37 Cinque secondi di penalità per Hamilton. Leclerc passa Perez per la terza posizione.
16.35 Leclerc di forza su Norris.
16.34 Hamilton e Albon sotto investigazione.
16.34 Perez promosso in terza posizione, mentre Albon è scivolato in fondo.
16.32 Albon ci prova di nuovo, ma finisce nella ghiaia dopo un contatto con Hamilton.
16.30 Ripartenza liscia. Albon è vicino ad Hamilton, però: ci prova, ma non va.
16.28 Albon passa Perez su istruzione del team. Finisce il regime di Safety Car.
16.26 La regia ci mostra un montaggio dei ritiri: sono sette, al momento.
16.24 Passaggio in pitlane per consentire la rimozione della vettura di Raikkonen.
16.22 Raikkonen a muro: ruota persa. Safety Car di nuovo in pista.
16.21 Ripartenza agevole nelle posizioni di testa. Albon passa Perez.
16.19 Safety Car rientra ai box.
16.17 Sosta anche per Sainz: gialle per lui.
16.16 Anche Vettel ai box: monta le rosse. Perez è terzo, davanti ad Albon e a Sainz, che non si è fermato.
16.15 Rosse per Albon, gialle per Norris e Leclerc.
16.15 Albon ai box, così come Norris e Leclerc: approfittano della Safety Car.
16.14 Calo di potenza per Russell: ritiro per l'inglese della Williams.
16.13 Grosjean finisce fuori pista: lo attendono ai box.
16.11 Decisamente più indietro, Vettel non riesce ad agguantare la tredicesima posizione occupata da Russell.
16.08 Attenzione, parla James Allison: state lontano dai cordoli, tuona.
16.08 Tra Bottas e Hamilton 1,5 secondi.
16.06 In Mercedes cercano di contenere i due cavalli di razza, ma non è facile: ma è importante non stressare troppo le componenti.
16.04 A Bottas dicono di stare lontano dai cordoli; problemi ai sensori per entrambe le Mercedes.
16.02 Tra Bottas e Hamilton 5 decimi.
16.00 Hamilton suona la carica: giro più veloce per lui.
15.58 Questi i primi dieci al momento: Bottas, Hamilton, Albon, Perez, Norris, Leclerc, Sainz, Gasly, Kvyat e Ocon.
15.56 Hamilton vuole una mappatura aggressiva, ma dai box gli rispondono che non è possibile. L'inglese è a mezzo secondo da Bottas.
15.54 Nessuna investigazione nel contatto tra Sainz e Vettel.
15.53 Perez di forza su Norris: il messicano è quarto.
15.52 Sainz ha chiuso Vettel, finito in testacoda dopo il contatto con lo spagnolo: è quindicesimo.
15.51 Ripartenza senza grandi colpi di scena: Bottas, Hamilton, Albon, Norris mantengono la posizione. Bagarre tra Sainz e Leclerc: Vettel tocca lo spagnolo.
15.49 La Safety Car rientra al termine di questo giro.
15.47 Hamilton si lamenta delle gomme: che volesse le gialle, per sbarazzarsi in fretta di Bottas?
15.45 Hard per tutti, Leclerc escluso: sceglie le gialle.
15.44 Sosta anche per Albon e per i due piloti della Ferrari. Bagarre tra Perez e Norris in pitlane.
15.44 Doppio pit stop per la Mercedes: Bottas mette le hard, così come Hamilton.
15.42 Safety Car.
15.42 Ocon su Magnussen, che si gira. Ritiro per lui.
15.40 Un po' di degrado per gli pneumatici di casa Mercedes.
15.38 La Ferrari gioca la finta della sosta, ma Perez non abbocca.
15.36 Grosjean finisce nella ghiaia, ma prosegue. Ritiro per Stroll.
15.36 Giro più veloce per Hamilton.
15.35 Ritiro per l'australiano.
15.33 Ricciardo ai box.
15.33 Vettel passa Stroll: è ora ottavo.
15.31 Problemi anche per Ricciardo, molto lento.
15.31 Stroll si lamenta di un calo di potenza.
15.30 Vettel che, complici diversi bloccaggi, si ritrova Ricciardo alle calcagna.
15.28 Nel frattempo, Stroll ha passato Vettel.
15.27 Cambio di volante per Verstappen ai box, ma sembra non esserci nulla da fare.
15.26 C'è un allarme sul volante di Verstappen, e l'olandese non riesce a liberarsene.
15.24 Problemi per Verstappen! Procede molto lentamente.
15.24 Ricciardo in pressing su Vettel con il favore della mescola: rosse contro le gialle del tedesco, decimo.
15.22 Hamilton si fa vedere e passa Albon di forza.
15.20 Hamilton in pressing su Albon.
15.20 Bottas risponde al compagno di squadra: ha ora 2,3 secondi di vantaggio su Verstappen.
15.18 Giro più veloce per Hamilton, che ora si è lanciato all'inseguimento di Albon.
15.16 Anche Hamilton su Norris. Giro più veloce per Verstappen.
15.15 Albon facile su Norris.
15.13 Leclerc in pressing su Perez: il messicano ha la meglio.
15.12 Buono spunto di Bottas: Norris contenuto da Verstappen. Leclerc settimo, Vettel undicesimo.
15.10 La tensione sale: al via il giro di formazione.
14.53 Alcuni piloti scelgono di inginocchiarsi nel pre-gara: oltre ad Hamilton, c'è anche Vettel.
14.27 Il pressing della Red Bull ha funzionato: Hamilton retrocederà di tre posizioni in griglia. In prima fila accanto a Bottas ci sarà Verstappen.
14.03 La Red Bull continua a chiedere chiarimenti ai commissari: il team di Milton Keynes ha esortato la Federazione a rivedere la decisione di ieri riguardo a Lewis Hamilton: l'inglese della Mercedes è stato graziato per non aver rispettato il regime di bandiera gialla nella Q3, ma ora rischia di nuovo. I commissari decideranno di penalizzarlo al photofinish? La Red Bull ha portato prove video a sostegno della propria tesi.
Dopo l'en plain totalizzato nelle prove libere, era lecito aspettarsi che Lewis Hamilton cogliesse la prima pole position stagionale nel Gran Premio d'Austria 2020 di Formula 1. E invece è arrivato il primo colpo di scena di questo mondiale a scoppio ritardato: Valtteri Bottas ha beffato il blasonatissimo compagno di squadra per soli 12 millesimi, anche se nell'ultimo tentativo è finito nella ghiaia. Che il fido scudiero Bottas sia riuscito a surclassare il nobile cavaliere Hamilton sarà una sorpresa per molti, ma non è così sorprendente se si considera che il Red Bull Ring è pista molto amata dal finlandese: dal 2017 ad oggi, ha ottenuto tre partenze al palo in Stiria. E che dire di quello start, nel 2017, così bruciante da indurre i commissari a metterlo sotto investigazione per falsa partenza? Ma falsa partenza non era: solo riflessi prontissimi.
Uno scatto fulmineo, insomma, di cui Bottas avrebbe bisogno anche oggi per togliersi di dosso lo scomodo compagno di prima fila, quel Lewis Hamilton graziato dai commissari nonostante in qualifica non avesse rispettato un regime di bandiera gialla causato, ironia della sorte, proprio da Bottas. E se il finlandese ha portato la sua Freccia nera sulla prima posizione dello schieramento, Hamilton brucerà dalla voglia di rivalsa, per dimostrare ancora una volta che, a dispetto dei suoi 35 anni, è ancora lui l'uomo da battere. Merito anche della corvina W11, monoposto subito estremamente competitiva, forte dell'apporto del chiacchieratissimo DAS, sistema che - la Federazione lo ha ribadito nuovamente - è legale.
Questo con buona pace della Red Bull, che ora dovrà scegliere se investire parte dei preziosi gettoni a sua disposizione per lo sviluppo della sua RB16 per implementare un sistema simile a quello della Mercedes. Ma, al netto di queste inevitabili valutazioni, il team di Milton Keynes oggi schiera Max Verstappen in terza posizione, con un jolly strategico. L'olandese scatterà con le medie, che non lo agevoleranno in partenza, ma gli consentiranno di allungare il primo stint. E l'enfant terrible potrebbe anche avere dalla sua una gestione migliore degli pneumatici rispetto alla Mercedes, che in Austria ha sempre faticato parecchio. Certo, il passo gara non è all'altezza, ma una delle chiavi della corsa sarà la capacità di gestire il surriscaldamento di componenti chiave - non solo gomme, ma anche power unit e freni - messe duramente alla prova da un circuito senza sosta come il Red Bull Ring.
C'è invece rassegnazione in casa Ferrari, e non potrebbe essere altrimenti, visto che il verdetto della pista nelle qualifiche è stato tremendo. Impietoso il confronto non solo rispetto alla Mercedes del 2020, ma anche con la Ferrari SF90 dello scorso anno: quasi un secondo di ritardo in entrambi i casi. La ricerca matta e disperatissima di carico aerodinamico ha dato come frutto l'imperfetta SF1000, una monoposto più lenta sul dritto rispetto alla concorrenza, ma pure sovrasterzante in curva. Con questi presupposti era difficile ben figurare, ma è andata anche peggio del previsto, con Charles Leclerc settimo e Sebastian Vettel undicesimo.
Leclerc lo ha detto chiaro e tondo: non è possibile credere ai miracoli in gara. E allora la Ferrari oggi dovrà accontentarsi di mettersi in gioco con la Racing Point e la McLaren. Il passo gara di quest'ultima dovrebbe essere inferiore a quello della Rossa; così non è per la pantera rosa, che cela sotto la sua vernice un corpo molto simile a quello della Mercedes W10 dello scorso anno. L'imperativo categorico per entrambi i piloti del Cavallino Rampante sarà quello di sopravanzare al via Sergio Perez e Lance Stroll: solo così si eviterebbe una gara di passione alle loro spalle. E se nel 2019 la Rossa doveva rassegnarsi a vedere la Mercedes davanti a sé, ora il termine di paragone sono le scuderie di centro classifica.
La gara prenderà il via alle 15.10.