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La sorpresa delle qualifiche del GP d'Austria si chiama Valtteri Bottas che ha segnato la pole davanti al compagno di squadra Lewis Hamilton. Quindi due Mercedes in prima fila non sono una novità quanto il fatto che abbiano invertito l'ordine dei piloti, anche se per soli 12 millesimi. Verstappen terzo con la Red Bull ha giocato la carta della strategia diversa visto che è passato nell'ultima qualifica con un treno di gomme medie e quindi, pur non potendo giocarsela con la Mercedes per la prima fila.
Chi ha deluso senza appello è la Ferrari. Leclerc settimo, Vettel undicesimo. Manca velocità ma tutto si può riassumere con semplici dati: la Mercedes è stata più veloce di tre decimi rispetto all'anno scorso: 1'02''9 contro 1'03''2. La Red Bull è rimasta invariata, 1'03''4, mentre la Ferrari ha fatto il tonfo: Leclerc 2019 ha segnato 1'03''0, in qualifica è stato più lento di 9 decimi. Parliamo di 9 decimi su una pista che si percorre in circa 63 secondi, ovvero un divario per km molto alto. La Ferrari dell'anno scorso era una monoposto che sul veloce era quasi imbattibile, vedi Monza 2019, per ovviare alla carenza di carico aerodinamico in curva si è modificato il progetto. Col risultato che in curva, forse, è quasi al livello dei rivali (abbiamo detto quasi...) mentre sul dritto a Zeltweg si è presa circa 3 decimi per ogni settore.
Ergo: o c'è troppo carico aerodinamico, per cui basterebbe trovare le regolazioni giuste, oppure manca potenza. E col motore sfiatato, che l'anno scorso era da primato, vedere là davanti McLaren con Renault fa venire qualche dubbio su che cosa sia successo. I piloti esprimono fiducia (relativa) per la gara: "Faremo del meglio, non saremo al livello delle Mercedes ma lotteremo" il motto di Leclerc. Ovviamente, ci mancherebbe solo che partissero dicendo che non se la giocano fino in fondo. Ma se si tratta di un problema di motore, con i congelamenti in atto, allora la situazione 2020 è già bella che compromessa e quella del prossimo anno, con regolamento tecnico congelato, non promette meglio.
E a dimostrazione che forse il problema sta proprio nella cavalleria arrivano da Haas e Alfa Romeo, lente, indietro e nel caso del Biscione, a giocarsi le ultime file con una Williams che è pure migliorata. Unica consolazione, Antonio Giovinazzi, diciottesimo tempo, è stato più veloce di Raikkonen. Non cambia molto per la classifica, ma almeno per il morale aiuta molto. Di questi tempi c'è infatti poco da stare allegri e ci si accontenta di poco. Molto poco... Fra sette giorni stessa pista e stessi piloti. Sarà interessante vedere se in una settimana cambiano i valori in campo, e quindi qualcuno ha capito di aver fatto un errore, oppure se rimane uguale, meglio pensare a qualche colpo di scena improvviso se si vogliono mantenere intatte le speranze di fare bene. Mercedes a parte, ovviamente...