F1, GP Austria 2018: le pagelle del Red Bull Ring

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I promossi e bocciati del GP d'Austria 2018
2 luglio 2018

Chissà come vedono il famoso bicchiere a Maranello dopo il Gran Premio d’Austria, probabilmente mezzo pieno, però… però ancora una volta alcune disattenzioni hanno rovinato una possibile doppietta. Vettel, per esempio, stavolta è ben attento a non farsi coinvolgere in contatti al via, recupera bene ed è autore in pista di un sorpasso bellissimo su Hamilton. Però. Però un campione della sua esperienza non può girovagare per la vita lentissimo, in piena traiettoria, mentre infuriano le qualifiche. E per favore non diamo la colpa alla squadra che doveva avvisarlo dell’arrivo di Sainz: certe cose non si fanno e basta. Specie se sei un quattro volte campione del mondo, a maggior ragione se ti stai giocando il titolo contro un avversario che al contrario del tedesco non sbaglia niente. E poi in gara, al netto delle belle cose appena citate, gli è mancato quel secondo per andare a prendere Raikkonen, o quanto meno per mettere la squadra nelle condizioni di chiedere al finlandese un aiutino in ottica campionato.

Adesso siamo di nuovo con la palla al centro
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E allora voto 6 al tedesco, perché a ben guardare quello che ha fatto la domenica è il minimo che bisogna aspettarsi da uno del suo status, sperando che il tedesco non commetta più certe asinate. Distratto.
E Raikkonen? Per lui un ottimo secondo posto, però dopo un primo giro da dimenticare e anche dopo il cambio gomme diciamolo, il finlandese si era fatto passare da Riccardo fin troppo facilmente. Eppure la macchina c’era, poi Kimi stesso l’ha dimostrato alla grande. Il sorpasso di Verstappen invece è stato duro, con tanto di toccata ruota contro ruota, però anche qui vien da chiedersi se Raikkonen non abbia lasciato un po’ troppo spazio all’olandese, uno che notoriamente gli dai un cm e si prende tutta la pista… Anche perché senza quel sorpasso oggi probabilmente parleremmo della vittoria di Raikkonen, quella vittoria che ormai gli sfugge da troppi anni. Voto 7 per Kimi, bravo sì… però. Appunto.

Non sbaglia niente Hamilton, che però paga carissimi prima un’incertezza del muretto e quindi una rottura meccanica: peccato perché l’inglese stava facendo il suo dovere fino in fondo, dopo avere mancato la pole position di un niente ed essersi fatto perdonare con una partenza eccellente. Per lui voto 7,5 che però non vale nessun punto in campionato purtroppo per lui. Azzoppato.
Stesso discorso per Bottas, splendido al sabato e deciso al primo giro dopo l’incertezza al via: la vittoria a quel punto gli era già sfuggita, ma poteva cogliere un ottimo e meritato 2° posto, invece è finita come sappiano tutto, ma non per colpa sua. E allora voto 7,5, innocente.

Giornata da dimenticare
Giornata da dimenticare

E ora tocca per forza parlare di Verstappen, dimostrazione vivente di come le cose cambino velocemente in F1: nel giro di 3 gare è passato dal banco degli imputati al gradino più alto del podio, mettendo in fila una striscia di gare belle e solide come una roccia. In Austria ha sempre sovrastato Ricciardo, rispetto al quale ha saputo anche gestire molto meglio le gomme, e nel sorpasso su Raikkonen è stato cattivo e audace, ma non scorretto. Come sanno fare i veri campioni. Voto 10. Talento vero, poche chiacchere.
Alle loro spalle, Grosjean finalmente si è risvegliato, e che risveglio! Sempre tra i protagonisti in qualifica, in gara coglie un 4° posto strepitoso, confermando che quando è in vena il francese resta uno dei piloti di maggiore talento, peccato che questo stato di grazia sia una condizione sempre più rara. Voto 8,5, anche lui un talento, ma troppe volte sprecato.
Dietro al francese, a completare la giornata di gloria per la Haas, un Magnussen che ormai non fa più notizie, ma ha il merito comunque di cogliere anche lui punti pesantissimi per la squadra. Voto 7,5, martello.
Bravo anche Ocon a cogliere un 6° posto che sa di mezzo miracolo dopo le difficoltà mostrate al sabato dalla Force India, anche se va detto che il francese si era piazzato comunque a ridosso della Q3. Veloce e concreto, il francese ormai è un altro di quei piloti sui quali contare sempre. Voto 7.

Toro scatenato
Toro scatenato


Alle sue spalle, ottimo 7°, fa piacere vedere Perez, che al contrario del compagno di squadra aveva vissuto un sabato davvero negativo (solo 16°), ma in gara un po’ per i ritiri altrui, molto di manico suo riesce a entrare alla grande in zona punti. Difficile chiedergli di più con la Force India di quest’anno, e fa sorridere pensare ai giudizi un po’ frettolosi – ma all’epoca meritati – che volteggiavano sulla testa di Perez solo pochi anni fa. Voto 7 anche per lui, una garanzia.
Alonso, dopo l’ennesimo team radio beffardo, stavolta arriva fino in fondo e strappa dei punticini che non aggiungono niente al suo palmarès glorioso e non cambiano la situazione disastrosa in casa McLaren, ma dimostrano una volta in più la sua dedizione, al di là delle frecciate lanciate verso il suo team, più veloci dell’auto che ha a disposizione. Voto 7,5 per l’impegno, sempre e comunque.
Ancora  a punti Leclerc, che pure partiva solo 18° per una penalizzazione: il francese, con calma, ha recuperato posizioni giro dopo giro, e continua a stupire per la costanza e l’intensità delle sue gare. Un 9° posto che ormai non fa più notizia, ma che conferma ancora una volta un talento immenso Voto 7,5 aspettando una chiamata a Maranello.
Bravo davvero, stavolta, anche Ericsson, che chiude la zona punti completando la festa della Sauber, che torna a casa dal Gran Premio d’Austria con due auto a punti, scenario francamente impensabile durante i test invernali. Certo, lo svedese ha già capito e fatto capire che il fenomeno nel box è il suo compagno di squadra, ma stavolta anche lui porta a casa un po’ di (meritata) gloria. Voto 7 di incoraggiamento.


Fuori classifica, voto 6,5 per Ricciardo, che stavolta ha subito costantemente il compagno di squadra, ma va detto anche che contro un Verstappen in stato di grazia sarebbe durissima per chiunque.
Voto 5, invece, alla Ferrari, perché a costo di passare per impopolari, antisportivi e anti-Kimi, chi scrive gli avrebbe chiesto di far passare Vettel all’ultimo giro, una volta visto che non c’era verso di raggiungere Verstappen. Perché tra un 2° e un 3° posto poco cambia per il finlandese, ma se quei 3 punti di differenza dovessero essere decisivi alla fine? Perché torniamo a ripeterlo, contro un avversario così formidabile non si può concedere nemmeno un punto.
 

F1, GP Austria 2018, le pagelle

Verstappen 10

Grossjean 8,5

Hamilton 7,5

Bottas 7,5

Magnussen 7,5

Alonso 7,5

Leclerc 7,5

Raikkonen 7

Ocon 7

Perez 7

Ericsson 7

Ricciardo 6,5

Vettel 6

Ferrari 5

 

Da Moto.it

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