F1, GP Austria 2018: gestione gomme la chiave. Ecco perché

Pubblicità
Ecco perché la gestione delle gomme è stata la chiave del Gran Premio d'Austria 2018
1 luglio 2018

ZELTWEG - La chiave di volta? Ritiri Mercedes a parte, è stata la gestione delle gomme. Perché le Pirelli soft, con banda gialla, non erano state provate con le stesse temperature della gara, per cui sono risultate una incognita con certi assetti. E qui salta fuori la bravura del pilota che capisce subito come gestirle. Nella fattispecie è stato il segreto che ha permesso a Verstappen di vincere senza avere un degrado delle gomme che invece ha avuto il compagno di squadra Ricciardo, costretto a due pit stop prima di ritirarsi per un problema meccanico. E sulla gestione delle gomme ha costruito il suo secondo posto Raikkonen. Il finlandese ha infatti capito prima di Vettel che non era il caso di tirare subito con le gomme nuove.

"Infatti, con queste temperature - dice Mario Isola di Pirelli - con tanto battistrada nuovo non conveniva tirare subito, ma portarle in temperatura gradualmente, poi darci dentro. Chi lo ha fatto come Verstappen, o Raikkonen e Vettel (che avevano il miglior consumo in assoluto a occhio, perché al momento in cui parlo non ho ancora visionato le coperture) che hanno saputo limitare l'aumento di temperatura e quindi della formazione del blister. Le condizioni meteo fra prove e gara sono cambiate completamente, nessuno le aveva provate e quindi la differenza l'ha fatta lo stile di guida del pilota oltre agli assetti". Questo spiega perché su alcune macchine si sono subito deteriorate, mentre su altre no.

Infatti nel consumo medio la Ferrari è stata più brava dei rivali, seguita a ruota dalla Haas, che ha portato entrambi i piloti al 4 e 5 posto, miglior risultato di sempre del team. Capire questo degrado, mantenere un passo gara costante, è stato il segreto. Poi perché la Ferrari non abbia vinto contro la Red Bull, pur essendo più veloce in prova, è un mistero dovuto anche al fatto che l'olandese ha saputo approfittare della pista libera potendo gestire al meglio la sua Red Bull, mentre Raikkonen, che poteva essere in condizioni simili, si è trovato a dover lottare nelle prime fasi in maniera accesa con le Mercedes e con lo stesso Verstappen prima che questi lo infilasse e se ne andasse in testa quando Hamilton ha effettuato il pit stop in ritardo rispetto agli altri che si erano fermati al 16 giro per la safety car virtuale.

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese
Pubblicità