F1, GP Austria 2017: le pagelle del Red Bull Ring

F1, GP Austria 2017: le pagelle del Red Bull Ring
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I promossi e i bocciati del Red Bull Ring nelle pagelle del Gran Premio d'Austria 2017
10 luglio 2017

Con Hamilton retrocesso in griglia per la sostituzione del cambio, di fatto in Austria la prima guida Mercedes era lui, e Bottas ha risposto alla grande, dominando il fine settimana: pole position, una partenza talmente perfetta da sollevare perfino dubbi (poi fugati) sulla sua regolarità e una gara praticamente sempre in testa. Insomma, un week end da grande campione, a ribadire ulteriormente la crescita del finlandese e la sua capacità di portare punti fondamentale al team, oltre che di sottrarli a Vettel. Che altro chiedergli? Voto 10 e lode, dominatore.

Da Hamilton, invece, una gara solida dopo una qualifica in cui ha pasticciato un poco: certo, rimontare dall'8° posto non è facile nemmeno per lui, specie se a tre giri dalla fine ci si trova alle spalle di un Ricciardo in forma strepitosa, e in questa prospettiva il 4° posto finale va letto come un risultato positivo, perchè l'inglese ha comunque limitato i danni, anche con l'aiuto del biondino compagno di box. Voto 7, compitino.

Così, chi ha sprecato l'occasione a ben guardare è la Ferrari tutta, a partire da Vettel. Il tedesco al sabato per l'ennesima sbavatura nel giro buono perde una pole probabilmente alla sua portata e in gara accumula subito un distacco importante, quando l'unica strategia sarebbe stata quella di mettere sotto pressione Bottas, cosa che gli riesce solo quando ormai è troppo tardi per arrivare a tentare un attacco vero. Problemi di bilanciamento, dirà nel dopo gara il tedesco, ma resta l'impressione che nei primi giri abbia confidato più del dovuto nella penalizzazione per partenza anticipata di Bottas, cosa poi giustamente non avvenuta. Certo, Vettel allunga ancora in classifica, ma siccome anche per lui arriveranno gli arretramenti in griglia e le gare alle spalle di Hamilton, dopo quella di Baku questa era un'altra occasione da non perdere per fare punti pesanti. Voto 6,5: braccino.

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E Raikkonen? In qualifica ha rimediato 4 decimi da Vettel su una pista da poco più di un minuto, come dire mezzo calendario, e in gara è andata anche peggio: alla seconda curva si fa sorprendere da Ricciardo su quale, nonostante un motore decisamente più potente (e in Austria i cavalli contavano parecchio...) perderà inesorabilmente terreno; ciliegina sulla torta, non riesce a tenere la posizione su Hamilton, chiudendo con un insipido 5° posto che non serve né per la classifica costruttori né per la corsa al titolo di Vettel. Per tutta la gara lamenta problemi di settaggio del motore, ma visto come rinviene nel finale, quando ormai è troppo tardi (e questo è un altro classico del finlandese), viene da pensare che fosse più una scusa che un problema reale. E allora c'è da chiedersi, per l'ennesima volta, quanto sia utile alla Ferrari un Raikkonen che imbrocca una gara su quattro. Voto 5, inutile.

Sul podio, come detto, 3° meritatissimo posto per Ricciardo, che al sabato regola Verstappen e in gara compie un sorpasso di forza di Raikkonen e poi inizia a tirare a bestia, sapendo che con un motore Renault c'era poco da fare calcoli se voleva conservare il 3° posto. Un piccolo capolavoro che gli riesce, come tante volte capita all'australiano. Voto 9, attaccante.

Si conferma genio e sregolatezza, invece, Grosjean, ma stavolta siamo decisamente in zona genio: i fantomatici problemi ai freni stranamente non si palesano in Austria e il francese tira fuori un week end da incorniciare, entrando in Q3 e restando per tutta la gara alle spalle dei grandi, con un 6° posto finale davvero notevole. Impossibile, con una Haas, chiedergli di più. Anzi, una domanda ci sarebbe, sempre la solita: ma perchè non corre sempre così? Intanto, per questa volta voto 9, perchè quando ci vuole ci vuole.

Torna il sereno, almeno in apparenza, anche in Force India, con Perez (voto 7,5) e Ocon (voto 7) rispettivamente 7° e 8°, quindi ancora una volta solidamente a punti, vicini ma non tanto da... potersi prendere a ruotate. E la classifica del team ringrazia ancora.

Alle loro spalle, una delle sorprese più belle della gara: la coppia della Williams, che dopo un sabato da incubo imbrocca una doppia partenza della vita per poi entrare e restare in zona punti. Massa, solido come una roccia, continua a mostrare una gran voglia di lottare (voto 7,5), e Stroll si conferma con un'altra gara immune da errori e - cosa anche più importante - ormai a livello di Massa. Insomma, dopo un inizio di campionato disastroso, qualcosa sembra essere scattato nella testa del canadese: Voto 8 di incoraggiamento, sbloccato.

Per il resto, voto 5 a Vandoorne che con questa McLaren non riesce a fare i miracoli come Alonso, finendo la gara alle spalle di Palmer, con tutto il rispetto per l'inglese. Voto 5 - con le attenuanti generiche, perchè altrimenti dovremmo essere più severi... - a Hulkenberg, semplicemente sparito dai radar dopo una buona qualifica, e soprattutto voto 0 a Kvyat, che alla prima curva inizia a frenare quando gli altri stanno già impostando la curva, sbocciando in successione Alonso e Verstappen. Sconcertante.

Fuori classifica, voto 5 alle strategie di mercato della Ferrari, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi, perchè al netto della camionata di soldi in gioco a Maranello stanno decisamente giocando al ribasso quando invece la classifica costruttori dimostra chiaramente che sarebbe il caso di rafforzarsi. Da una parte viene da chiedersi se sia opportuno legarsi mani e piedi ad un campione che nessuno vuole mettere in discussione, ma che a ben guardare ha dimostrato di andare in crisi (di nervi e di risultati) se l'auto è poco compativa e che quest'anno - in lotta meritatamente per il mondiale - comunque più volte è incappato in piccole sbavature (soprattutto al sabato) che hanno compromesso il risultato, senza per altro dare l'impressione di riuscire a metterci quei 3 decimi di suo quando si tratta di lottare con un Bottas "qualsiasi". E quanto ad attaccamento alla bandiera, l'opzione bilaterale firmata già lo scorso anno con la Mercedes dovrebbe far riflettere... Al fronte di questi dubbi, il rinnovo rimane l'opzione più sensata, molto meno il rinnovo di un Raikkonen mediamente incapace di togliere punti ai piloti Mercedes - spiace dirlo ma è così - solo per assecondare il tedesco o comunque in nome di una stabilità della squadra al ribasso. Soprattutto, non è sensato quando ci sarebbe libero da contratti un Alonso che a Maranello tornerebbe anche a piedi, anche promettendo... di dire per tutta la stagione nei team radio solo "sì" e "grazie". Per correre finalmente a due punte, mettere un po' di sana pressione a Vettel e non dipendere esclusivamente da un solo pilota, come ai tempi di Schumacher. Perché i tempi sono cambiati (all'epoca la Ferrari era in netta superiorità tecnica) e perchè con tutto il rispetto Vettel dopo 3 anni in rosso tra alti e bassi ha dimostrato di essere un grande campione, ma non un altro Schumacher.

GP Austria 2017, i voti

Bottas 10 e lode

Ricciardo 9

Grosjean 9

Stroll 8

Perez 7,5

Massa 7,5

Ocon 7

Hamilton 7

Vettel 6,5

Raikkonen 5

Vandoorne 5

Hulkenberg 5

Strategie mercato Ferrari 5

Kvyat 0

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