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ZELTWEG - Per Lauda e Wolff, responsabili Mercedes, quello che è accaduto all’ultimo giro del GP d’Austria è inaccettabile: “Non si può arrivare così e fare un botto che ci fa perdere punti – dice Lauda – è inaccettabile”. Wolff prova a cercare scuse: “Rosberg aveva i freni surriscaldati, è arrivato lungo poi tutto quello che è successo è una conseguenza del suo problema”. E così da una doppietta Mercedes con Rosberg davanti ad Hamilton, siamo finiti con l’inglese vincitore davanti a Verstappen e Raikkonen con Nico quarto e la macchina a pezzi dopo la toccata col compagno di squadra:
“Quando l’ho passato gli ho lasciato spazio all’interno – dice Lewis – non volevo certo toccarlo o rovinare la gara”. Da parte sua Rosberg va giù piatto: “Arrivare secondo non mi interessava, volevo vincere e potevo farlo, avevo i freni surriscaldati e in staccata sono arrivato lungo, non mi aspettavo che Lewis mi venisse addosso e mi ha danneggiato la macchina, non era certo quella l’intenzione. Non mi fate domande del cacchio su cosa succederà in futuro non lo so, vedremo gara per gara”.
Sarà, ma il botto c’è stato, non è avvenuto al primo giro come in Spagna ma all’ultimo, per fortuna il risultato è stato salvato, ma di certo la battaglia ormai ha preso una piega che per Mercedes è, come dice Lauda, inaccettabile. “Dovremo pensare a degli ordini ben precisi perché potevamo fare un bel bottino di punti per la squadra invece abbiamo perso una doppietta” ammette Toto Wolff, quasi a dire che i freni surriscaldati sono una scusa che non sta in piedi. Abbiamo visto chiaramente come in staccata Rosberg avesse tenuto le mani dritte sul volante allargando la traiettoria e portando fuori Hamilton che a un certo punto doveva girare: “Sì abbiamo visto la stessa manovra – prosegue Wolff – ma è chiaro che se hai i freni surriscaldati allunghi lo spazio di frenata per cui tutto il resto è una conseguenza del problema”.
Giusto provarci da parte di Lewis, giusto difendersi da parte di Rosberg. Giusto correre ai ripari da parte di Mercedes, visto che i due devono stare in squadra insieme per i prossimi due anni (ma sarà così) meglio chiarirsi prima invece che scusarsi poi
Un problema che fa piacere ai tifosi, un po’ meno ai tifosi austriaci che hanno riempito di fischi Hamilton come se fosse stata colpa sua. In quanto a tifo becero anche da queste parti non scherzano e possiamo fare il paio con i monzesi e quelli della MotoGP in quanto a fischi e booo sotto al podio. Avrebbero dovuti farli a Rosberg, ma forse vale l’analisi di Jacques Villeneuve: “Se Hamilton fa una scorrettezza è uno duro che fa bene, se la fa Nico è un debole che va condannato. Per me ha fatto bene, si giocava la vittoria quindi ci sta tutto”. Di sicuro Rosberg ha perso una bella occasione, perché era partito dietro per la penalizzazione ma dopo un pit stop anticipato e una strategia diversa da Hamilton era riuscito a portarsi al comando e questo è degno di merito, poi Lewis ha ripreso con le gomme fresche e grazie ai problemi di Rosberg che aveva la macchina danneggiata su una uscita alla prima curva (oltre ai detriti dei rottami di Vettel che gli han rovinato l’aerodinamica) Hamilton è risalito giocandosi tutto all’ultimo giro. Giusto provarci da parte di Lewis, giusto difendersi da parte di Rosberg. Giusto correre ai ripari da parte di Mercedes, visto che i due devono stare in squadra insieme per i prossimi due anni (ma sarà così) meglio chiarirsi prima invece che scusarsi poi.