F1. GP Australia, Russell: "Il mio ruolo in Mercedes non cambia. Lavorerò sodo per il 2025 e il 2026" e su Antonelli dice che...

F1. GP Australia, Russell: "Il mio ruolo in Mercedes non cambia. Lavorerò sodo per il 2025 e il 2026" e su Antonelli dice che...
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George Russell fa il punto della situazione in casa Mercedes alla vigilia del GP d'Australia 2025
13 marzo 2025

La Formula 1 è pronta a ripartire. Dopo tre mesi di pausa, il paddock è tornato a popolarsi, proprio come primo giorno di scuola. Il round inaugurale, a sei anni dall’ultima volta, è nuovamente il Gran Premio d’Australia 2025, esattamente dove George Russell ha debuttato ufficialmente. Tante cose sono cambiate da quel giorno, non solo la squadra dato che è passato dalla Williams alla Mercedes, ma anche la sua maturità.

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“È bello tornare in Australia per il primo Gran Premio dell’anno” ha ammesso ai nostri microfoni il pilota britannico. “Venendo dall’Europa, sia noi piloti che quasi tutti i membri delle squadre e i vari staff del paddock, è importante avere la chance di arrivare prima, per potersi abituare al fuso orario. Negli ultimi anni, invece, Melbourne è stata una tra le prime gare e dunque avevamo poco tempo per ambientarci dovendo fare anche tanto lavoro di analisi di quanto accaduto nel weekend precedente”. La pista di Albert Park riporta sia bei ricordi che brutti alla mente per George Russell. Qui ha debuttato nel 2019 con la Williams ma ha anche avuto un brutto incidente lo scorso anno con la Mercedes W15. “Quando corri, ad essere onesti, devi sempre approcciarti a dei rischi, a tutti i possibili scenari che potrebbero accadere. Lo scorso anno sono stato abbastanza sfortunato, ma la curva dove è accaduto è chiaramente un qualcosa di pericoloso per tutti i piloti. Sono felice che abbiano deciso di cambiarla” ha proseguito il #63, consapevole anche delle previsioni meteo che portano alto rischio di pioggia durante il Gran Premio di domenica.

Ad essere cambiato, oltre la curva, è anche l’approccio di Russell alla sua carriera. Con l’addio di Lewis Hamilton, passato in Ferrari, è ora lui il pilota con maggiore esperienza in Mercedes e che dovrà guidare la squadra verso la prossima era tecnica della Formula 1 ed aiutare il rookie Andrea Kimi Antonelli. “Fin quando performi bene, è ovvio che tutti faranno in fretta per averti, per metterti sotto contratto. Sia io che la squadra non abbiamo grande fretta nel dover firmare il rinnovo. Vedremo quali saranno i progressi della stagione, seguendo anche lo sviluppo della monoposto del 2026. Ci saranno grandi cambiamenti non solo per il prossimo anno, ma per un lungo periodo. Al di là di questo non è abbastanza semplice come basta firmare un contratto e andare avanti. Stiamo parlando potenzialmente dei prossimi 3, 4, 5 anni delle nostre vite. Quando sarà il tempo giusto, penseremo a queste cose. Se Mercedes non potrà farlo questa stagione, lo faremo la prossima”.

Il fatto di essere il pilota più anziano tra me e Kimi Antonelli non cambia sostanzialmente il mio obiettivo perché il mio lavoro resta quello di guidare il più velocemente possibile e di raggiungere i migliori risultati, per me, per il team e per cercare di sviluppare al meglio la macchina. Il mio approccio quest’anno sarebbe stato lo stesso anche se Lewis avesse continuato a far parte della Mercedes. Che sia lui o Kimi a soli 18 anni ad essere il mio compagno di squadra, non importa. Scendo in pista e do il mio meglio, lavoro sodo sia per il2 2025 che per il 2026. Questo è il ruolo di un pilota di Formula 1, indipendentemente dal suo status nella squadra. Kimi è un pilota eccezionale ed io non mi sento più veloce di quanto lo fossi alla sua età. Quello che cambia è che adesso so meglio come approcciarmi a tutti gli aspetti del weekend di gara: dalle qualifiche alle libere, dalle temperature delle gomme ad altre circostanze. Ma soprattutto so gestire la pressione a cui siamo sottoposti in questo sport. Se vediamo a quanto fatto bene Colapinto o Bearman lo scorso anno, oppure a quando hanno debuttato Verstappen, Norris o Leclerc, sicuramente anche Kimi sarà sulla loro stessa barca. A me era diverso perché ero con Williams in un periodo di difficoltà”.

A dimostrare la maturità di Russell anche il suo ruolo di presidente, insieme a Carlos Sainz, della GPDA, l’associazione di tutti i piloti della Formula 1. Di recente, si è esposto a nome di tutti i suoi colleghi in merito alla decisione della FIA di inasprire le penalità riguardo alle parolacce pronunciate nelle sedi ufficiali, come conferenze stampa, e team radio. “Non c’è stato nessun tipo di contatto tra noi e la Federazione. Mi aspetto almeno qualche conversazione in merito nel corso del weekend, ma penso che abbiamo reso abbastanza chiaro il fatto che siamo aperti a dialogare. Abbiamo detto già abbastanza in passato e non penso che ci sia molto altro da dire a mio avviso, ci dobbiamo concentrare su altro”.

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