Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Melbourne, dove tutto cominciò. Era il 2007 e la prima gara della stagione si apriva con la novità di Kimi Raikkonen al posto di Michael Schumacher e naturalmente tutta l’attenzione era per questo debutto impegnativo. Ma Kimi superò la prova in maniera brillante perché dopo la pole vinse anche la gara e quindi la stagione prese una piega ben precisa. Invece il primo atto di un anno incredibile, ricco di polemiche e misteri, andò in scena proprio a partire da quella gara. Chi scrive è stato testimone oculare di quanto accaduto in griglia. In un primo momento sembrava strano ci fosse tutta quell’attenzione, solo mesi dopo si capì che era soltanto il primo atto della spy story più indigesta della F.1.
Mancano pochi minuti al via del giro di ricognizione e mentre i giornalisti vengono fatti sgombrare dalla griglia di partenza, attorno alla macchina di Raikkonen Charlie Whiting, direttore di gara, e Jo Bauer, responsabile delle verifiche, controllano il davanti della vettura mentre i meccanici si stanno allontanando. I due parlottano un po’ mentre dalla Ferrari restano perplessi e impassibili. Parte il GP e Raikkonen vince la gara quando dalla McLaren parte un esposto- segnalazione per un controllo approfondito sulla Ferrari del vincitore.
Dopo gara fatto di polemiche, con Martin Whitmarsh, attuale CEO Aston Martin, che raccoglie un gruppo di giornalisti inglesi e lancia pesanti accuse sulla regolarità della Ferrari. Quali erano gli argomenti in discussione? La McLaren sapeva della zavorra posta nel fondo della vettura e sostenevano fosse mobile, cosa vietata dalle regole. Infatti, secondo loro, in frenata la zavorra si spostava indietro, in accelerazione in avanti, in modo da mantenere costante l’assetto. Inoltre contestavano anche il fatto che la Ferrari usasse un gas per gonfiare le gomme invece dell’aria usata da tutti. Questo avrebbe portato a un comportamento costante delle gomme che, con la classica aria (che contiene acqua a seconda dell’umidità presente in natura) avrebbe cambiato il comportamento e il riscaldamento del battistrada. A dire il vero non c’era nessuna norma che vietasse l’uso di gas e lo stesso per la zavorra che alla verifica era passata. E quindi come faceva la McLaren ad essere informata nel dettaglio sulla Ferrari, tanto che in prova era pure sfuggito un altro particolare, ovvero dissero che i tempi delle rosse erano da considerare anche alla luce della quantità di benzina imbarcata. E quindi, come facevano a sapere quanta benzina usavano in prova alla Ferrari?
Tutti elementi di un puzzle che nel corso della stagione esplose e che in quel GP d’Australia, prima gara del mondiale 2007, erano abbozzati e poco visibili all’esterno. Ovvero, Nigel Stepney, da responsabile dei meccanici, per la mancata promozione a team manager o responsabile tecnico, aveva trasferito le informazioni al suo omologo in McLaren, Mike Coughlan, creando le basi per il più grande passaggio di informazioni riservate fra una squadra e l’altra. E in McLaren, piuttosto che emarginare o denunciare l’accaduto, usarono queste informazioni per il loro uso. Il resto è storia più o meno conosciuta, con alcune omissioni e silenzi che dopo 16 anni non sono ancora stati svelati compiutamente e che forse è meglio restino lì dove è meglio non saperli…