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Chi sono i promossi e i bocciati di Melbourne? Scopriamolo sfogliando le pagelle del Gran Premio d'Australia 2024 di Formula 1.
Quella di Sainz è una vittoria che dà speranza e allo stesso tempo agita i sonni, e non nel modo che si potrebbe pensare: dà speranza a tutti gli appassionati di F1 di non vedere per tutta la stagione un dominio Red Bull, anche se vincere con Verstappen in pista sarebbe stata tutta un’altra faccenda, e paradossalmente non farà stare tranquilli proprio i ferraristi, perché questo primo posto al termine di un week end perfetto è arrivato con il pilota “sbagliato”, quello giù scaricato… Sì perché lo spagnolo ha dato una straordinaria prova di velocità e determinazione: il sabato è stato l’unico a tentare di insidiare la pole di Verstappen e in gara ha corso su ritmi irraggiungibili per tutti. Dettaglio non banale, a due settimane dall’operazione di appendicite e con il fisico ancora tutt’altro che a posto. Voto 10 e lode: una vittoria che sa di rivalsa, dedicata al presidente Elkann che (non) ha creduto in lui.
Alle sue spalle un Leclerc che da una parte materializza una splendida doppietta per la Ferrari, dall’altra esce pesantemente ridimensionato: tutta colpa di una qualifica per una volta sottotono, perché se fosse scattato il monegasco in prima fila oggi probabilmente staremmo dando una lettura del tutto diversa della classifica. Bella la battaglia con Norris, però non basta per salvare il bilancio. Voto 6,5 clamorosa occasione mancata.
A proposito di Norris, come spesso accade in gare riesce a tenere un ritmo ancora irraggiungibile per il talentuoso compagno di squadra: la sfida con Leclerc è impari (tecnicamente) ma ha il merito di provarci lo stesso, complice comunque una McLaren molto più a suo agio rispetto alle gare precedenti. Voto 8, mastino.
Voto 7 invece a Piastri, anche per lui un fine settimana sempre nei piani alti della classifica ma un passo indietro rispetto al compagno di squadra: l’apprendistato non è ancora finito.
Voto 5 in compenso a Perez, perché appena la Red Bull è risultata un po’ meno stellare è tornata a emergere tutta la differenza tra lui e Verstappen: ancora una volta in qualifica (dove è stato anche penalizzato per impeding su Hulkenberg) ma anche in gara, con il messicano incapace di risalire per lo meno fino al gradino più basso del podio. Sotto il rendimento minimo accettabile con quella macchina lì.
Al 6° posto avremmo dovuto trovare Alonso, riclassificato invece 8° dopo un giudizio (forse fin troppo severo) dei commissari di gara che gli attribuiscono la causa dell’incidente di Russell: certo che se nella F1 di oggi non è possibile nemmeno tentare di approcciare una curva in modo diverso…. Resta comunque la gran gara dell’asturiano, unico nel gruppo di testa a tentare una strategia alternativa che lo stava premiando dopo una qualifica meno brillante del solito. Voto 7,5 per la consistenza.
Comunque, la classifica ufficiale vede al 6° posto Stroll, che in gara si è visto poco e questo per lui è forse un segnale positivo, con il merito supplementare per una volta di essersi qualificato davanti al compagno di squadra. E allora voto 7 di incoraggiamento.
Voto 8 invece alla prova di Tsunoda, bravissimo a entrare in Q3 al sabato e sempre in lotta per i punti la domenica. Il 7° posto è frutto anche di tre ritiri eccellenti (una Red Bull e due Mercedes) ma lui è bravo a farsi trovare pronto a cogliere l’occasione. In crescita evidente.
A punti ancora una volta la Haas, stavolta addirittura con entrambi i piloti: voto 8 a Hulkenberg e voto 7,5 a Magnussen (in ordine di classifica), con il tedesco davvero molto bravo a risalire dopo una qualifica poco brillante. Le votazioni alte naturalmente tengono conto del mezzo a disposizione: in questi casi andare a punti è come una vittoria.
Fuori dai punti, voto 5 a Ricciardo che anche nella gara di casa è stato nettamente surclassato dal compagno di squadra: il 2024 poteva essere la stagione del definitivo rilancio per l’australiano, rischia di essere quella del suo definitivo affossamento.
Voto 7 invece a Gasly, che dopo una qualifica orrenda è riuscito a risalire fino al 13° posto finale, ad un certo punto accarezzando anche il sogno di un punticino: risultato che con questa Alpine è quasi un sogno, appunto, ma il francese ha il merito di non demoralizzarsi (almeno per ora).
Voto 6,5 a Russell, che fa del suo meglio con una Mercedes anche quest’anno ben al di sotto delle aspettative: nell’incidente si fa sorprendere da una diversa impostazione di curva di Alonso e chiude con un botto spettacolare ma per fortuna incruento una gara dove comunque si è confermato come prima punta della squadra.
A proposito, voto 5 ad Hamilton, che dopo due prove poco convincenti in Australia è sembrato regredire ulteriormente: fuori dal Q3 al sabato, in gara stava faticando per stare in zona punti prima che un guasto ponesse fine alla sua gara mediocre. Va bene il sogno di correre per la Ferrari, ma è il caso che si svegli…
Voto 5 anche ad Albon per non essere riuscito a concretizzare l’obiettivo del punto iridato, quasi “imposto” dopo che il team aveva sacrificato l’incolpevole Sargeant per farlo correre. Certo, gareggiare con questo tipo di pressione non sarebbe né bello né giusto a dirla tutta, e la Williams di quest’anno sembra un passo indietro (forse anche due) rispetto a quelle degli ultimi anni.
Ecco appunto, voto 3 alla Williams, perché nella F1 di oggi è inaccettabile non avere abbastanza ricambi per sostituire una monoposto danneggiata. E poi dicono di no agli Andretti che vorrebbero entrare nel Mondiale….
Infinite, voto 9 a Verstappen: potrà sembrare una provocazione, ma dopo due vittorie fin troppo facili, nel primo week end in cui la Red Bull è sembrata una monoposto un po’ meno marziana il talento dell’olandese è emerso in tutta la sua grandezza (citofonare box di Perez per conferma) e sicuramente se fosse rimasto in gara con una monoposto in ordine sarebbe stato ben difficile scalzarlo dal comando.