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Le qualifiche del GP d’Australia hanno evidenziato le meraviglia più perfette ed i difetti più disastrosi di Red Bull. Il team di Milton Keynes è tornato all’attacco, assicurandosi la terza pole position su tre Gran Premi della stagione 2023. Il risultato appare più iconico se si sottolinea che le pole sono state ottenute da due piloti diversi, a segnalare la forza di una monoposto imbattibile. La perfezione di questa performance non è però idilliaca: Sergio Perez è finito fuori nelle Q1 – non per un proprio errore bensì per un problema della RB19 e partirà ultimo.
La pericolosità di questo dato, che di per sé potrebbe sembrare irrilevante, etichettato come una semplice macchia sulla tela immacolata dipinta da Red Bull assume rilievo se contestualizzata. Non si tratta di un errore occasionale. Nello scorso GP a Jeddah, era stato Verstappen a finire fuori in qualifica, nel Q2 nel suo caso, sempre per problemi al cambio che non scala e ha lamentato lo stesso difetto sia in gara in Arabia Saudita che nelle sessioni girate qui. A questo si unisce il problema all’impianto frenante di Perez, anche questo un difetto “cronico” che si è già manifestato in diverse occasioni, ad esempio nelle FP3 in cui è uscito di pista andando in sabbia per ben 5 volte.
“L’ultimo giro è stato ottimo, anche se per tutto il weekend è stata dura mandare le gomme nella giusta finestra per spingere ma ha funzionato nel Q3 – ha sospirato felice Max Verstappen. – Ora punto alla mia prima vittoria qui a Melbourne.”
Perez, d’altra parte, ha subito problemi al bilanciamento dell’impianto frenante che andava “molto avanti quando frenavo”, mandandolo in sabbia.
“Pensavamo di aver risolto il problema che avevamo avuto nelle FP3 ma ovviamente non lo avevamo fatto. È stato difficile fare qualunque cosa, lì fuori, a frenare e basta, - ha raccontato Perez – sono diventato un passeggero non appena ho toccato il freno.”
Il messicano teme che sarà difficile rimontare dall’ultima posizione in griglia, in quanto è una pista su cui “è difficile sorpassare” ma è fiducioso che il suo team riesca “a superarlo e ad avere un passo forte”.