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Per ora sono tre vittorie Red Bull su tre gare e a meno di imprevisti la sensazione è che l’andazzo proseguirà ancora a lungo, però stavolta c’è molto di Verstappen, capace di dare uno strappo finale in qualifica quando qualcuno si era illuso di fare il colpaccio e quindi di gestire una gara dove è capitato di tutto, incluse due partenze non proprio felici per l’olandese, abile a non farsi condizionare da un assetto che per tutto il fine settimana è apparso meno chirurgico del solito. Voto 10, questa è più che mai la sua era.
Alle sue spalle un bravo e fortunato Hamilton, su una Mercedes apparsa in netta ripresa: certo, Russell in qualifica gli toglie la prima fila e all’inizio del gran premio gli ruba anche la scena, ma per esperienza sa che in gara può succedere di tutto (mai profezia fu più vera) e così per l’inglese arriva un 2° posto relativamente facile, con l’unica preoccupazione di gestire Alonso. Ma in questo, a differenza delle prime due gare della stagione, stavolta la Mercedes gli dà una mano. Voto 8 per la capacità di tenuta.
Terzo podio in tre gare per Alonso, che forse sperava in qualcosa di più (si sa che l’appetito vien mangiando…) ma la sua Aston Martin è apparsa meno irresistibile del solito, anche se resta da capire come sarebbe evoluta la situazione in una gara regolare per effetto del degrado degli pneumatici. Voto 8, ennesima conferma.
Buon 4° posto per Stroll, che però beneficia dei guai di Russell, Leclerc e Sainz, altrimenti difficilmente sarebbe finito così in alto: in qualifica è vicino ad Alonso, ma si sa che la gara è un’altra cosa. Voto 6,5, lo spagnolo mostra che si può fare di più.
5° Perez, dopo una rimonta che paradossalmente è stata resa più complicata dalle interruzioni della gara che vanificano la sua strategia: certo il messicano paga il peccato originale di un errore imperdonabile in qualifica. Voto 6 perché un errore può capitare, ma non dovrebbe se sogni di battere Verstappen nel “suo” team…
In una gara fin troppo ricca di colpi di scena, 6° a sorpresa (anche sua) è Norris, che ha comunque il merito di spingere sempre a centro gruppo, anche quando sembra un’impresa entrare nella top ten, stando allo stesso tempo lontano dai guai. Voto 7,5, bello rivederlo in alto per una volta.
Gran 7° posto di Hulkenberg, per tutto il fine settimana nettamente più efficace di Magnussen e autore di una gara piena di duelli. Sicuramente gli incidenti lo aiutano, ma probabilmente avrebbe finito ugualmente in zona punti, e meritatamente: voto 8, è già un valore aggiunto in Haas.
Primi punti in carriera per Piastri, sempre un passo indietro a Norris, ma bravo anche lui a non commettere errori e cercare di lottare con il (modesto) mezzo a disposizione: l’8° posto è un regalo della sorte, ma lui ha il merito di farsi trovare pronto. Voto 7 e congratulazioni.
A proposito di regali, difficilmente Guanyu Zhou sarebbe finito a punti in una gara normale, ma il cinese ha il merito di sovrastare per tutto il fine settimana il compagno di squadra Bottas (voto 4, sparito dai radar) e tirare fuori il massimo da una monoposto meno brillante di quella dello scorso anno: voto 7,5, punti comunque meritati.
Lo stesso discorso si può estendere a Tsunoda: la monoposto è quel che è, ma rispetto a De Vries (voto 4 anche per lui) almeno ci prova: voto 7.
Fuori dai punti, voto 9 a Russell per quello che ha mostrato finché è stato in gara, dall’ottima qualifica alla partenza bruciante in occasione del primo avvio, poi certo il motore distrugge i suoi sogni, già compromessi dalla prima bandiera rossa dopo che aveva appena cambiato le gomme. Avrà sicuramente altre occasioni.
In casa Ferrari come sappiamo non c’è niente da festeggiare, ma voto 8 comunque a Sainz: per tutto il fine settimana sta davanti a Leclerc, in gara subisce la bandiera rossa ma poi dà vita ad una bellissima rimonta, fino alla toccata con Alonso. Qui la penalizzazione è inevitabile vista la dinamica dell’incidente, ma va detto che nel caos della prima curva è più un contatto di gara che un errore vero e proprio. Il fatto di scontare i 5 secondi con il gruppo che taglia il traguardo in trenino è una beffa atroce, ma lo spagnolo ha corso benissimo e questo resta.
Chi dovrebbe resettare tutto invece è Leclerc: in difficoltà in qualifica, in gara butta via tutto prendendosi un bel rischio alla seconda curva (dove si può superare all’esterno, ma non con tre auto affiancate…). Voto 5: quando manca la macchina, a volte anche la lucidità viene meno.
Voto 6 ad Albon, media tra il voto 8 per le prestazioni mostrare che il 4 per l’erroraccio che lo priva lui e la Williams di un risultato importante.
Stesso voto 6 e stesso ragionamento per Gasly: finalmente un fine settimana da protagonista, sempre davanti a Ocon, poi il disastro. Fortuna che Ocon è abituato agli scontri con i compagni di squadra…
A proposito di Ocon, voto 6 sulla fiducia perché nel contatto non ha colpe particolari e va detto che la sua strategia è stata rovinata dalla prima bandiera rossa.
A proposito, voto 5 alla Direzione Gara: la sensazione, espressa anche dai piloti, è che si sia voluto cercare lo spettacolo a tutti i costi con la scusa della sicurezza, con il risultato di creare una gara molto più nervosa e pericolosa. Probabilmente le bandiere rosse non erano tutte indispensabili e di sicuro chiedere ai piloti di giocarsi tutto in due giri è il modo migliore per trasformare un gran premio di F1 in un demolition derby. E sarebbe forse da rivedere la regola che consente di cambiare pneumatici con la bandiera rossa: se questa non è subito palese, infatti, anche fermarsi ai box per cambiare le gomme rischia di diventare una lotteria. E la F1 dovrebbe essere tutto tranne che questo.
Verstappen 10
Russell 9
Hamilton 8
Alonso 8
Hulkenberg 8
Sainz 8
Norris 7,5
Zhou 7,5
Tsunoda 7
Stroll 6,5
Perez 6
Albon 6
Gasly 6
Ocon 6
Leclerc 5
Direzione gara 5
Bottas 4
De Vries 4