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Carlos Sainz, il secondo è servito. Ovvero, alla Ferrari farà la seconda guida. La terza gara del mondiale è stata devastante per il pilota spagnolo, consapevole di essere nella squadra giusta (finalmente) ma col compagno sbagliato. Con due vittorie e un secondo posto in classifica generale dopo appena tre GP, Charles Leclerc ha messo il cappello sul segnaposto mondiale e l'errore di Sainz dopo appena due giri ha sancito che lo spagnolo sarà al servizio del compagno di squadra e del team.
Certo, la stagione è lunga e con questa Ferrari arriverà anche il momento di Sainz, ma le prime corse erano fondamentali per definire le gerarchie interne. L'anno scorso Carlos ha concluso il campionato davanti a Leclerc e quindi, sulla carta, partiva con la possibilità di giocarsi il ruolo di leader nel team, ipotesi che per quanto fosse scartata a priori da chi conosce le dinamiche interne Ferrari, era però sempre plausibile e fattibile. Bisognava stare davanti in qualche modo nelle prime gare. E in avvio di mondiale in Bahrain sembrava potesse farcela poi invece vittoria di Leclerc. In Arabia Saudita ancora dietro al compagno che per un soffio non ha vinto la seconda gara di fila mentre in Australia il tonfo
Errore in qualifica e partenza al 9 posto. Al via l'antistallo lo ha fatto muovere come fa il classico pensionato col cappello al semaforo in centro città, poi nella foga di recuperare, l'errore con taglio di curva e insabbiata finale. Due giri appena, troppo poco per una gara che ha sancito la superiorità della Ferrari, l'inconsistenza dei rivali, con le debolezze e fragilità Red Bull e i problemi Mercedes. Sainz doveva finire, mostrare quella concretezza che tutti gli riconoscono. Ma contro un Leclerc così e con due vittorie in tasca e la testa del campionato, il destino agonistico dello spagnolo è segnato. Adesso si aspetta il rinnovo del contratto, ma le condizioni le detta la Ferrari e non è detto che con questa macchina e la ritrovata competitività a Maranello vogliano rinnovare con lo stesso...entusiasmo di prima. In fondo, lo stesso Binotto aveva detto che era una formalità e che entro l'inverno si sarebbe firmato. Invece siamo a primavera e del futuro in rosso di Sainz si sa ancora poco.