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L’eroe di Austin, nella nostra personalissima classifica, è arrivato solo 4° e per di più è (quasi) tutto l’anno che ci rodiamo il fegato ogni volta che le telecamere lo inquadrano, cercando sul telecomando il tasto per… licenziarlo, però quel che è giusto è giusto: in America Massa è stato la vera sorpresa in positivo del fine settimana.
Massa: la sorpresa di Austin
In qualifica è andato più forte di Alonso, poi ha accettato l’autopenalizzazione di 5 posizioni per cambiare lato della pista e soprattutto aiutare lo spagnolo nella sua disperata rincorsa all’iride, infine in gara è emerso proprio dove in genere crolla: alla distanza, grazie ad un ritmo di gara veloce e regolare.
La spiegazione, più che psicologica, è tecnica: l’asfalto totalmente nuovo della pista americana non consumava le gomme (anzi, ha creato ai piloti il problema opposto: che fatica mandarle in temperatura!) e così ha annullato il principale punto debole del brasiliano, ovvero che in gara si mangia gli pneumatici come fossero gomme da masticare. Però rimane il fatto che ha guidato davvero bene, e domenica a Interlagos - sulla pista dove in passato si è esaltato - potrebbe per davvero dare ancora una mano ad Alonso) Chi l’avrebbe detto… Resuscitato.
Tilke: serve più impegno
La sorpresa negativa, che poi tanto sorpresa non è, è stata invece la pista di Austin, perfino interessante nel tracciato, però diciamolo una volta per tutte: non se ne può più di queste vie di fuga in asfalto che rendono ininfluente qualsiasi errore e azzerano l’azzardo, che è il sale della F1 e fa la
differenza tra i campioni e mestieranti del volante.
“L’eroe di Austin, nella nostra personalissima classifica, è arrivato solo 4°, ma in America Massa è stato la vera sorpresa in positivo del fine settimana”
E poi per quanto sia interessante il disegno del tracciato, in alcuni punti la sensazione è che ci fosse qualche curva di troppo, giusto per evitare di avere una curva veloce a meno di 200 m da una tribuna che non si sa mai che…
Ora la sicurezza va bene, ma certe volte sembrava di vedere una gara tra macchine della Polistil…. Voto 6 quindi a Tilke, che dimentica sempre la stessa cosa nelle sue piste: l’anima.
Hamilton: un mastino
Per il resto, voto 10 a Hamilton, perché la McLaren rimane una gran macchina quando non si rompe, ma questa vittoria è soprattutto merito della sua determinazione assoluta. Per tutta la gara ha braccato Vettel spremendo il 100% dall’auto e da se stesso (consapevole forse che il prossimo anno di occasioni di vittoria ne avrà pochine…) e questo rende la vittoria di ieri una delle più belle della sua carriera. Mastino.
Voto 9 a Vettel, ma solo perché ha sotto il sedere una Red Bull. Il che comunque non vuol dire che sia tutto merito dell’auto: il mezzo secondo rifilato a Webber in prova (che in qualifica sa essere molto veloce) la dice lunga e la sua gara è stata splendida, perché con uno come Hamilton negli specchietti per più di 50 giri non deve essere facile non commettere il minimo errore, e il sorpasso è stato propiziato dall’incontro con un doppiaggio in un punto sfavorevole. Nel finale non si accontenta e prova a riprendersi il primo posto, che altro si può volere da lui? Campione.
Chi ha un po’ deluso le aspettative, invece, è stato Alonso: ok che l’auto - soprattutto in qualifica - è stata di una lentezza snervante per uno che lotta per il mondiale, però Massa si qualifica meglio di lui. Al solito la partenza è ottima, ma stavolta anche nel ritmo di gara lo spagnolo è rimasto
lontanissimo dal suo avversario diretto, e questa consapevolezza era probabilmente il motivo del suo nervosismo a fine gara. Possibile però che Alonso (voto 7,5) e i suoi tecnici non abbiano trovato un modo per far funzionare dignitosamente le gomme fin dai primi giri? Scoraggiante.
Voto 7,5 anche a Button, azzoppato dall’affidabilità ma autore di un bel recupero in gara e di alcuni sorpassi di forza anche senza DRS, come a ricordare che non si diventa mai campioni del mondo per caso. Grintoso.
“Voto 7 a Raikkonen, che meriterebbe un 9 per certi sorpassi esaltanti, ma rimane il fatto che Grojean, pur rallentato da un testacoda e da un cambio gomme anticipato, gli è arrivato quasi in scia”
Lotus sempre concrete
Voto 7 a Raikkonen, che meriterebbe un 9 per certi sorpassi esaltanti, ma rimane il fatto che Grojean, pur rallentato da un testacoda e da un cambio gomme anticipato, gli arriva quasi in scia, segno che stavolta c’era qualcosa che non andava nel ritmo del finlandese. Stesso voto 7, con motivazioni opposte, per il suo compagno di squadra francese: si qualifica bene, anche se poi viene penalizzato per la sostituzione del cambio, ma si conferma troppo falloso in gara. Peccato perché il ritmo di gara era da podio. Genio e sregolatezza.
Stesso voto 7 e stesso giudizio per Pastor Maldonado, che si qualifica al solito benissimo, in partenza scivola indietro in seguito ad una manovra un po’ azzardata ma poi sulla distanza rinviene molto bene.
Non sbaglia niente invece Hulkenberg, che si qualifica bene e in gara guida da pilota veloce e maturo quale ormai è: alla Force India mancherà sicuramente il prossimo anno. Per lui voto 9, efficace.
Per il resto voto 8 a Schumacher, che in qualifica si inventa un gran giro ma in gara capisce subito che non è aria: è l’unico che distrugge le gomme su questa pista e ben presto lo passano tutti. Rimane il fatto che questa Mercedes non lo merita e questo forse, per uno che è stato pensionato da altri, è quanto meno una vittoria morale, l’unica che può vantare nei suoi tre anni con la Stella. Triste.
All’opposto, dopo un problema nelle qualifiche Rosberg risale bene, ma quando il premio per una bella gara è un 13° posto è evidente che qualcosa non va…. Voto 7 per la pazienza, verrebbe da dire.
“Voto 8 a Schumacher, che in qualifica si inventa un gran giro ma in gara capisce subito che non è aria”
Ferrari: la sorvegliata speciale
Voto 3 infine alla Ferrari, che auto-penaliza Massa per aiutare Alonso e per scattare dalla parte “giusta” della pista con entrambi i piloti. Il voto, sia chiaro, non è per l’idea in sé, che anzi è geniale e si è dimostrata davvero efficace (ci mettessero la stessa fantasia in galleria del vento…), ma perché certe battaglie di principio sullo “spirito” del regolamento mal si accompagnano a queste "furbate".
A Maranello quindi si rassegnino: in F1, come in amore e in guerra, tutto è lecito, fino a giudizio contrario della FIA, quindi c’è solo da rimboccarsi le maniche. La domanda comunque rimane: se tutti avessero fatto come il team italiano campione della legalità? Si facevano partire in pole le HRT? Tra l’altro negli USA la Ferrari ha un altro precedente poco edificante, ma noi italiani abbiamo la memoria corta si sa. Speriamo che ce l’abbiano anche i tifosi americani…