Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
JEDDAH - Che sarebbe stata una gara difficile lo sapevano tutti: il tracciato ultra veloce e circondato da muri, la possibilità di bandiere rosse e di incidenti. In sintesi: due bandiere rosse, tre partenze e quattro virtual safety car, cinque macchine distrutte in due incidenti e polemiche a profusione. Tutto come previsto, quindi, e alla fine più che un GP è uscito un rodeo dove Lewis Hamilton ha avuto ragione del torello scatenato Max Verstappen, che proprio come un torello ha attaccato a testa bassa l'inglese con manovre che, in tempi diversi, avrebbero portato alla bandiera nera e alla squalifica per qualche gara.
Perché non si può scalare dall'ottava marcia alla quarta in pieno rettilineo, mettersi a centro pista e farsi tamponare da Hamilton che se l'è cavata con uno spavento e l'ala anteriore rotta. Ma la penalizzazione è arrivata solo per aver tagliato la chicane al secondo via e aver preso una posizione che non meritava. Con quei 5 secondi Hamilton aveva virtualmente la gara in mano, ma è riuscito lo stesso a superare Verstappen, a segnare il giro più veloce e a portarsi a pari punti di Max nell'ultima gara fra una settimana.
Se le premesse sono queste, il direttore di gara, latitante e con decisioni inspiegabili, avrà il suo bel daffare, perché come aveva detto in tempi non sospetti Vitantonio Liuzzi, commissario sportivo a Jeddah: "Questi due finiranno col botto e li abbiamo già avvisati". Avvertimenti inutili visto che in gara, anzi nel rodeo, si è visto di tutto senza che la direzione gara avesse preso in mano in maniera decisa la situazione. Anzi, si è pure sfiorato il ridicolo, quando via radio si è ascoltata la trattativa fra la direzione corsa e la Red Bull sulla partenza dopo la seconda bandiera rossa. Al Suq di Al Balad le trattative le fanno in maniera più professionale..
Comunque sia, anche se in negativo per Verstappen e positivo per Hamilton (che pure ci ha messo del suo in certe manovre ma stando dentro nei limiti) Liberty Media avrà un finale di stagione unico, con due piloti a pari punti, 369,5, nell'ultima gara della stagione e con una attenzione mediatica alle stelle. Quasi si trattasse di una puntata finale di Netflix con una scenografia studiata a tavolino, polemiche comprese. E' spettacolo che negli amanti della F.1 e appassionati vecchio stampo non piace. Ma è gradito ai nuovi arrivati, che spendono miliardi per piste come questa di Jeddah, organizzano concerti e giochi per ricchi che con la F.1 non hanno niente che spartire ma riempie le tasche di Liberty, che poi fa il suo lavoro passando sopra a quello che vorrebbero coloro che hanno una visione diversa della F.1. Bene, non ci resta che aspettare l'ultimo atto ad Abu Dhabi, sperando che si giochi pulito e non si vedano certe cose come a Jeddah.