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“No, non è stato difficile tenere alta la motivazione quest’anno – ha dichiarato Fernando Alonso ai microfoni di Automoto alla vigilia dell’ultimo appuntamento stagionale della Formula 1, il Gran Premio di Abu Dhabi – perché ogni settimana alla fine si ha la possibilità di fare un po’ meglio del weekend precedente. Questo calendario non ti permette di riposare o di avere tempo per pensare, sei continuamente in gara”.
“Io in un certo senso sono abituato a non avere la macchina migliore della griglia. In venticinque anni di gare credo di averla avuta solamente quando ero nel WEC con Toyota” ha proseguito il pilota di Aston Martin. Con queste sue parole piccate, motivate dalla sua lunga esperienza nel mondo del motorsport, l’asturiano ha lanciato non pochi riferimenti al suo passato, in particolare a Ferrari, dove ha avuto la chance di lottare per il titolo, senza mai riuscirci, e non è la prima volta regala tali stoccate al team di Maranello. Ma quello che si evince ancora di più è la fame di vittoria che ancora lo caratterizza. Giunto ormai a 43 anni suonati, Alonso non si è mai tirato indietro, anzi. Proprio quest’anno ha firmato un rinnovo pluriennale con Aston Martin, squadra dove, a partire da marzo 2025, inizierà ad adoperare Adrian Newey, il più grande progettista della storia moderna della Formula 1.
“Ora mi sto godendo questa parte della mia carriera mi sento ancora veloce e motivato e mi sto godendo i progressi del team, le cose positive ma anche quelle negative. Cerchiamo di imparare da tutto. Presto inizieremo a lavorare con grandi persone che ammiro molto, come Adrian Newey, Enrico Cardile e Andy Cowell che presto si unirà alla squadra. Sono persone contro cui ho gareggiato e ora ho la possibilità di lavorare al loro fianco e di imparare da loro” ha proseguito il pilota asturiano. Neanche gli acciacchi lo hanno fatto demordere. Infatti, durante l’intervista, ha ammesso di aver rimediato un infortunio alla spalla in occasione del Gran Premio del Brasile, "fortunatamente tutto è rientrato e sto bene al 99%, ma ho dovuto fare i conti anche con febbre ed infezioni".
Chi meglio di un pilota come lui, di esperienza e che sicuramente non le manda a dire, può esprimere un’opinione su quanto sta accadendo tra George Russell e Max Verstappen dopo il Qatar? “Penso che George sia un grande pilota e una grande persona, sono anche un suo buon amico. Quindi lo conosco e non credo che mostri facce diverse. Il problema, e credo che su questo anche Max possa concordare con me, è che, come ho sottolineato molte altre volte, alcune penalità non sono coerenti. Questa è la frustrazione che a volte proviamo noi piloti”.