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Un podio che vale una stagione. Il risultato d'arrivo del GP di Abu Dhabi rispecchia la classifica finale del mondiale e rappresenta la fotografia di un anno vissuto all'insegna dei record. Quelli di Max Verstappen, alla 15.vittoria annuale, nuovo primato (ma con 22 GP a stagione...), poi le pole di Charles Leclerc, ben 9, in un anno che ha visto soltanto tre vittorie e che poteva riservare ben altro e poi Checo Perez, che con quella Red Bull non solo non ha imitato Verstappen ma è stato pure battuto da Leclerc che ha conservato il secondo posto in classifica generale. Un mondiale che si è chiuso con celebrazioni, abbracci e un clima da ultimo giorno di scuola, ma non sono mancate le tensioni. In ambito Ferrari, a dire il vero, con Mattia Binotto, responsabile della GES, messo sulla graticola da una girandola di voci che non hanno contribuito alla serenità del gruppo, a partire proprio da lui, Binotto, che ha cercato di capire (e senza ironia stavolta) cosa stesse accadendo, da dove sono nate le voci e, sopratutto, quale futuro aspettarsi.
Fosse andata male la corsa, con la Mercedes davanti alla Ferrari, e la perdita del secondo posto nel mondiale costruttori, l'epilogo sarebbe stato evidente. Invece la rossa ha mantenuto gli impegni, confermando sia la classifica costruttori che quella piloti con Leclerc. Magra consolazione, vero, ma i numeri dicono che la Ferrari ha vinto 4 gare, ha segnato 11 pole position e dal terzo posto del 2021 è al secondo attuale. Non è la vittoria cercata e voluta, ma i numeri dicono che c'è stato un miglioramento. In gara, al solito (come seconda parte di stagione) le gomme sono state consumate con un certo anticipo rispetto ai rivali. Ma Leclerc ha saputo gestire al meglio e Sainz era di fatto a disposizione del compagno di team.
Un favore, forse, è arrivato dalla Red Bull che ha lasciato Verstappen con una sola sosta e Perez con due, cosa che gli è costata la posizione alle spalle del compagno di team e una rimonta, inutile, fino al terzo posto, lo stesso della classifica piloti. Un mondiale che si chiude con addii, vedi Vettel idolatrato da tutti quando poi, da attivo, era uno che spesso passava inosservato, da Ricciardo che ha ricevuto un bel cappellone da farmer australiano dai suoi meccanici, di Mick Schumacher, amareggiato per la conclusione e che medita il rientro, per non dire di Latifi, che ha lasciato la Williams, anche se la sua spettacolare fidanzata potrebbe restare nel circus visto come bazzicava altri box dopo essere stata espulsa da quello Williams. Faceva troppo casino e in un team del genere, certe figure sono di troppo.
Ecco, mancherà qualcosa il prossimo anno, ma non la voglia di riprovarci per la Ferrari e Leclerc, che a mente fredda era più sereno rispetto agli ultimi avvenimenti, ricordando i momenti salienti della stagione: "Sono andato forte, è vero, ma in Francia forse sono andato troppo forte..." ha detto riferendosi all'uscita di pista quando era in testa alla gara. Probabilmente il risultato finale di questo mondiale non sarebbe cambiato, ma avrebbe fatto un altro effetto con 8 vittorie Ferrari invece di 4: la sconfitta sarebbe stata accettata con un altro spirito.