F1, GP Abu Dhabi 2022: Alla Ferrari non basta alzare la potenza della power unit per battere la Red Bull

F1, GP Abu Dhabi 2022: Alla Ferrari non basta alzare la potenza della power unit per battere la Red Bull
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Il passo in avanti della Ferrari nelle qualifiche e la magia di Charles Leclerc nell'ultimo tentativo, non è sufficiente per impedire alla Red Bull di piazzare l'uno-due
20 novembre 2022

Tante emozioni a Yas Marina per l'ultima qualifica di Sebastian Vettel, autore della sua miglior prestazione stagionale nel giro secco e di  Daniel Ricciardo in Formula 1, che sono riusciti ad entrare nella Q3. Per quanto riguarda la pole position e la prima fila, pronostici rispettati. A conquistare la partenza dal palo è stato Max Verstappen, che nonostante un feeling non perfetto con la RB18, è riuscito ad imporsi, ed ad aiutare questa volta il compagno di squadra Sergio Perez a completare l'uno-due del Team di Milton Keynes. La sorpresa delle prove ufficiali è stata la Ferrari, che sembrava in difficoltà fino alle FP3, ed invece nel corso della sessione ha ridotto sempre di più il gap dalla Red Bull. Se a Charles Leclerc non è bastato rischiare il tutto per tutto nell'ultimo run per battere Perez,  invece Carlos Sainz non ripetendo il giro del primo tentativo, si è dovuto accontentare del quarto tempo. Qualifica al di sotto delle aspettative per la Mercedes, con Lewis Hamilton e George Russell che hanno chiuso la sessione alle spalle delle due Rosse e non sono andati oltre la terza fila. La Mercedes è stata terza forza sia per i soliti limiti della W13, ma come possiamo vedere dai dati dei tre settori anche per la scelta della Ferrari di alzare la potenza della power unit, e dal gioco di squadra della Red Bull.

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Infatti è proprio nel T1 che la Ferrari fa il maggior miglioramento rispetto alle Libere, nelle quali prendeva parecchi decimi dalla Red Bull. Invece fin dal primo settore va in scena il solito duello con la Red Bull che sul dritto fa la differenza insieme al piede magico di Verstappen, che guadagna 56 millesimi a Perez, che è dietro a Leclerc e Sainz, i quali oltre alla solita trazione della F1-75 in curva, grazie ad una velocità di punta vicina a quella della Red Bull, si inseriscono fra le due RB18. Hamilton aveva illuso di poter lottare per la pole, con una W13 che nel guidato ha confermato di essere ormai sui livelli di Red Bull e Ferrari, mentre Russell perde 170 millesimi dal compagno di squadra.

La parte centrale sarà il settore dove si deciderà il poleman e la prima fila. Verstappen non solo sfruttando la potenza del motore Honda mette al sicuro la pole, ma concedendo la scia a Perez, gli fa conquistare la seconda posizione. Leclerc e Sainz pagano tre decimi nel secondo settore, ma la mappatura di motore più spinta permette a loro volta di guadagnare due decimi su Hamilton e Russell. La Mercedes mette ancora in evidenza uno dei principali limiti della W13, il drag sul dritto, perdendo oltre dieci chilometri orari in rettilineo dalla Red Bull.

Verstappen fa la differenza nei confronti di Perez anche nel terzo settore, dove è Leclerc a fare un capolavoro. La F1-75 confermando i progressi rispetto a Venerdì del bilanciamento della macchina, che con un carico aereodinamico maggiore non ha sofferto come nelle Libere nel T3, consente a Leclerc di pennellare le curve 12, 13 e 14, e fare lo stesso intermedio di Verstappen. Il grande T3 di Leclerc, gli fa guadagnare tre decimi a Perez, che per 60 millesimi difende la prima fila. Invece Sainz, nonostante il terzo settore sia l'unico nel quale si migliori, ma è più lento di due decimi del compagno di squadra, stesso distacco che la Mercedes accusa dalla Ferrari.

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