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A margine del GP di Abu Dhabi si svolgono sempre degli eventi o delle presentazioni. La Pirelli ha presentato le nuove gomme per il prossimo anno, ma a rendere unico e perfetto questo lancio è stato il servizio catering, perché i ragazzi dello staff di Staurenghi si sono superati con portate di altissimo livello. Deludente invece il servizio del circuito, che ha organizzato un cocktail per la stampa, ma visto che c’era solo da bere in tanti hanno fatto ritorno alla terrazza Pirelli, anche se ormai era stato sbafato tutto il possibile, bevande comprese. Se Pirelli esce a testa alta da questa competizione particolare, ancora battuta la McLaren. Lo sponsor Hilton Hotel aveva organizzato una partitella a calcio 5 contro 5 sulla spiaggia dell’hotel ad Abu Dhabi. A parte che si trovava dall’altra parte della città e dall’autodromo i bus organizzati ci hanno impiegato più di un’ora, alla fine in campo c’erano quattro gatti (spagnoli e brasiliani) i piloti non si sono visti e il catering si è raffreddato visto che nessuno dava il via libero alle libagioni. Poi, su precisa insistenza di fotografi affamati, si è partiti ma la qualità era così così. In totale in spiaggia c’erano meno di 30 persone, tirava vento, la sabbia finiva nel cibo e i 150 ospiti attesi… beh erano altrove.
Uno degli elementi che ha colpito chi è venuto ad Abu Dhabi per il GP era scoprire che gli aerei di linea erano quasi tutti vuoti. Chi ha scelto Etihad ha trovato voli pieni al 30 per cento, peggio ancora chi è arrivato con Emirates, da Milano solo 60 passeggeri su un aereo da 300 posti e lo stesso dicasi per altre destinazioni. Non c’è più il pieno di turisti e le compagnie aeree hanno deciso di sospendere alcuni voli, ad esempio da Milano la Emirates cancella a dicembre quello delle 10,15 del mattino, così pure la rivale di Abu Dhabi. A complicare le cose ci sono i prezzi in aumento, le tasse messe dappertutto e la caccia agli automobilisti, tanto che da Dubai ad Abu Dhabi in autostrada ci sono autovelox ogni km o due, per decine di multe per pochi km orari di superamento. Non solo, gli autonoleggi prendono due tariffe, quella della macchina e il deposito delle multe garantite dai solerti vigili urbani (diciamo così). I parcheggi sono tutti a pagamento e basta sforare di un poco che arrivano gli 80 euro di multa (ad esempio agli ingressi degli hotel, il tempo di depositare i bagagli dalla vettura che spunta il tagliando della sanzione!). Intanto il mercato edilizio cresce, sull’isola Sadyat hanno costruito centinaia di villette e appartamenti di lusso, ma da due anni sono tutti rigorosamente vuoti, nessuno li compra. La crisi del petrolio ha portato a cercare nuove risorse, visto che le case non le comprano, ecco allora la tassa di soggiorno, i parcheggi a pagamento, i pedaggi sui ponti e le autostrade e le zone limitate. I prezzi nei negozi sono altissimi, il lusso è made in Italy ma costa meno da noi che da queste parti e i turisti girano, guardano ma non comprano. I lavori per Dubai 2020 proseguono ma la manovalanza è tutta del Pakistan, India Filippine e Bangladesh, gente che lavora tante ore al giorno per paghe da fame che, ovviamente, non possono investire in loco. E in questo contesto, per mantenere alto il tenore di vita e dare un esempio di ricchezza, la F.1 serve ancora, anche se il catering è stato ridotto, le cartelle stampa eliminate, e tanto altro ancora.
Le nuove regole rischiano di sconvolgere in maniera massiccia lo scenario della F.1 come la conosciamo ora. Infatti le vetture del prossimo anno avranno un centro di pressione aerodinamico spostato sul posteriore, sia per l’alettone, sia per le gomme più larghe. Ebbene, in un contesto simile le vetture a passo lungo viste fino ad ora dovrebbero sparire, si parla di auto più corte, con passo inferiore ai 3 metri (2,95 una di un top team…) per cui dovrebbero essere anche più nervose se il centro di pressione aerodinamico dovesse essere sbagliato. C’è poi un altro problema visto in galleria del vento. Quando le ruote sono sterzate la maggiore superficie inibisce il flusso dell’ala anteriore al corpo vettura e al gradino di fondo scocca, per cui col centro di pressione spostato all’indietro e le difficoltà di funzionamento dell’anteriore, il rischio di auto inguidabili, nella prima fase, è molto forte. Infine le sospensioni, il cui funzionamento cambia radicalmente rispetto ad oggi. Come dire che i problemi da superare sono tanti e qualcuno rischia davvero di finire male.
Reduce da una presentazione internazionale ad Adelaide, in Australia, Ivan Capelli ha svelato di aver guidato la sua Leyton House, progettata all’epoca da Newey. L’impatto è stato devastante, il sedile è stato rimosso e sul fondo scocca è stata messa della gomma piuma per non farlo scivolare. Il primo approccio è stato difficile, visto che non riusciva a guidare, ma dopo qualche giro Ivan ha ripreso il piacere di correre e ci ha dato dentro sul vecchio tracciato cittadino di Adelaide. I problemi sono venuti dopo: “La sera mi sono trovato la mano destra piagata per l’uso del cambio, il ginocchio sinistro tutto abraso perché scivolava sulla centina e dolori dappertutto. Come si faceva a guidare una volta non lo so, di sicuro era una guida divertente dove ti impegnavi al massimo e potevi anche sbagliare. Una volta in staccata frenavi 150 metri prima della curva ma perché dovevi usare il cambio manuale e poi inserire la macchina in curva con le due mani visto che non c’era il servosterzo. Oggi non muovi le mani dal volante e freni più sotto. Il ricordo incredibile della mia carriera? Tanti, ma ricordo che in Germania con l’asfalto grosso e ruvido che si sbriciolava, stavo per togliere la visiera a strappo quando un sasso mi colpì come una fucilata il dito medio, che rimase bloccato e dolorante. Ho fatto tutta la corsa e in una curva c’erano i fotografi che poi vennero a chiedermi spiegazioni, perché quando curvavo restava il dito medio alzato e loro lo avevano preso per una offesa!”.
Il budget che c’è va speso meglio. Lo ha detto il presidente Sergio Marchionne, ma a quanto pare fra i tagli ci sono anche quelli degli sponsor. Il banco Santander ad Abu Dhabi organizzava la gara di kart coi piloti della rossa e i giornalisti nel Ferrari World, con pranzo annesso. Cancellato nonostante gli spagnoli avessero garantito la rivincita per quest’anno. Voci di corridoio dicono pure dell’annullamento della cena di Natale per i dipendenti, quella per la stampa al momento è ancora in forse (dopo che abbiamo rotto le scatole tutto l’anno non vorremo mica mangiare pure a sbafo). Insomma, il clima non è dei migliori. Si sa che quando si vince va tutto bene, molto meno quando si perde, ma il confronto con la gestione Montezemolo è disarmante. Il presidentissimo plurimondiale per Natale, anche nei giorni tristi delle sconfitte a ripetizione (il primo mondiale arrivò 8 anni dopo il piano triennale stabilito a tavolino…) non fece mai mancare ai dipendenti il segno di affetto e stima dei dirigenti per i propri dipendenti. Un consiglio, se Marchionne non invita a cena i dipendenti, potrebbero essere i dipendenti a invitare il presidente prima di Natale…