F1, Gp Abu Dhabi 2015: finalmente è finita

F1, Gp Abu Dhabi 2015: finalmente è finita
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La stagione 2015 va in archivio con il solito dominio da parte della Mercedes. In casa Ferrari, l'unico neo è l'errore con Vettel nella Q1 | <i>P.Ciccarone, Abu Dhabi</i>
29 novembre 2015

Finalmente è finita. Non se ne poteva più nel vedere le stesse macchine gli stessi piloti e gli stessi risultati senza il minimo sussulto. Solo poche volte durante la stagione si è visto qualcosa di nuovo, poi il bilancio parla chiaro: Rosberg ha vinto la terza gara di fila e raggiunge quota 6 successi che uniti ai 10 centri di Hamilton portano la Mercedes a vantare 16 vittorie su 19 gare e 12 doppiette.

 

E meno male che la Ferrari ne ha vinte 3 con Vettel, altrimenti il bilancio sarebbe stato più deludente. Per gli altri, ovviamente, visto che ai tedeschi non si può imputare nulla se non aver sviluppato meglio di tutti il progetto e grazie a regole demenziali, che impediscono di correggere durante la stagione gli errori, lo scenario è rimasto immutato da marzo a novembre.

 

La grande fuga dalla F.1 è dovuta proprio alle regole stupide che la stessa F.1 si è data pensando più a se stessa che all’insieme e all’incapacità della federazione di mettere un freno dove serviva veramente. Tutti insieme appassionatamente verso il disastro.

 

Poi ad Abu Dhabi i biglietti erano tutti esauriti, la palazzina dei box ha dovuto aggiungere un altro piano per far posto a tutti i VIP che volevano spendere da 5000 a 7000 euro per sorseggiare champagne alla faccia del divieto islamico che costringe i piloti sul podio a bere succo di rosa zuccherato.

 

E le file per vedere i concerti dei cantanti più alla moda hanno bloccato e paralizzato il traffico di strade cittadine fatte a 4 corsie che sulle nostre autostrade ce le sogniamo. E poi la presenza dello sceicco Al Maktoum, vero padre padrone dell’emirato che sta lanciando nel futuro una nazione unita soltanto 44 anni fa che riceve da Bernie Ecclestone il pass VIP come se il padrone di casa avesse bisogno delle chiavi per entrare e uscire quando vuole…

 

E’ stata la solita passeggiata, con un unico grande neo, l’errore della Ferrari al sabato con Vettel. Perché se il tedesco non fosse partito 15 qualcosa sarebbe cambiato. Il ritmo di Vettel è stato buono anzi super, ma partendo da lì oltre il quarto posto non poteva raggiungere. Raikkonen era nel punto giusto per provarci almeno alla prima curva, ma al solito non ha saputo inserirsi nella testa del gruppo, ha fatto il suo compitino senza errori (stavolta ha sbagliato il box con un problema a una gomma) e ha concluso sul podio.

 

Vettel probabilmente non avrebbe fatto meglio ma il dubbio, vedendo i risultati in pista quest’anno, è che forse sarebbe successo qualcosa di diverso visto che ancora una volta la Mercedes ha fatto casino con le strategie di Hamilton.

 

La grande fuga dalla F.1 è dovuta proprio alle regole stupide che la stessa F.1 si è data pensando più a se stessa che all’insieme e all’incapacità della federazione di mettere un freno dove serviva veramente

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Comunque sia, è finita, si volta pagina e si spera che qualcosa cambi anche se le voci sull’uso delle gallerie del vento oltre i limiti consentiti, le polemiche sui motori Renault, la Red Bull che non sa ancora che fare (lo sa, lo sa, ma fa gioco non dirlo per ora…) e tante altre amenità buone solo per parlarsi addosso non interessano il pubblico.

 

Alla fine vale per tutti la domanda che si è posta Piero Ferrari, figlio del fondatore del team di Maranello: “Ma cosa si può fare per attirare i giovani ad appassionarsi alla F.1?” Se se lo chiede lui, persona per bene e competente, vuol dire che forse si è finiti in un imbuto senza uscita.

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