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A voler guardare il lato positivo della gara della Ferrari c'è da dire che il quarto posto di Charles Leclerc in volata con Bottas va al di là di quanto si temeva alla vigilia. A voler guardare le cose dal punto di vista negativo, ancora una volta è mancato Vettel, giratosi alla terza curva e finito in fondo al gruppo e le discussioni che ne sono nate nel dopo GP, col tedesco che alla televisione del suo paese è stato molto critico nei confronti della squadra: "Forse non hanno avuto il coraggio di lasciarmi vicino a Leclerc e hanno preferito fermarmi per evitarlo" come se fosse colpa della squadra il suo errore e la seguente rimonta.
È una Ferrari a due facce, come troppo spesso accade negli ultimi tempi. Da un lato Leclerc che si fa carico del team, ottiene due podi (fortunosi) nelle prime gare e diventa un punto di riferimento per strategie (vedi proprio l'ultima a Silverstone) dove c'è da gestire le gomme e usare la testa. Dall'altro un Sebastian Vettel svuotato, privo di mordente, che vede congiure e problemi creati apposta. Già in qualifica aveva detto, dopo il suo 12 posto, "da questa macchina non c'è più niente da tirare fuori" come dire che era al limite mentre Leclerc si piazzava ottavo. Poi la partenza e il testacoda, come spesso accaduto in altre occasioni. Infine la nota polemica con la stampa del suo paese, quella che lo ha sempre sostenuto e da cui sono emerse poi le indiscrezioni sui motori Ferrari, mercato piloti etc etc.
È una Ferrari che attraversa un momento difficile, ovviamente, ma l'impressione che il meccanismo rotto all'interno, il comportamento di Vettel e la baldanza di Leclerc, siano elementi che prima della fine dell'anno porteranno a qualche clamoroso risvolto. Certo, il problema di base resta la vettura, problematica, difficile da far progredire e con mille dubbi irrisolti. Ma il clima all'interno del team dovrebbe essere diverso. Invece si percepisce il nervosismo, il tutti contro tutti, la ricerca di alibi e l'indice puntato su soluzioni sbagliate. Non è così che si progredisce e dispiace questo finale di avventura in rosso fra un campione e una squadra che meriterebbe altra sorte.
Il fatto che ci siano molte gare di fila impedisce non solo di sistemare le cose a livello tecnico, con un improbabile recupero, ma impedisce di stemperare gli animi e tenere la mente serena. Perché sarà anche vero che la Ferrari ha richiamato Vettel ai box per tenerlo lontano da Leclerc, ma è anche vero che il testacoda lo ha fatto il tedesco, partito con le gomme dure e quindi non ha valutato la tenuta di una gomma problematica. La stessa che aveva Verstappen e che non solo non si è girato ma è andato anche a vincere con la stessa strategia.