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Per fortuna che c’è Max, perché la sua sarà anche una vittoria di gomme e di strategia, ma senza il suo piede staremmo comunque a commentare l’ennesima doppietta Mercedes. E allora voto 10 e lode a Verstappen, capace di cogliere la prima vera occasione per conquistare una vittoria che fa bene a lui e alla Red Bull, ma anche a tutta la Formula 1. Sensazionale.
Voto 7,5 ad Hamilton, più per la caparbietà con cui chiede - in verità contro ogni logica per uno che punta al Mondiale - di non fermarsi per l’ultimo pit stop, per restare aggrappato al primo posto e almeno provare a giocarsela in pista. Gran cuore, oltre che gran piede: cerchiamo di non dimenticarlo mai questo. Per il resto, per lui un fine settimana un po’ sottotono, anche nel confronto con Bottas, anche se il 2° posto è una medicina dolce-amara. Condannato a vincere.
In effetti questa poteva e doveva essere la gara di Bottas, ma la gestione delle gomme Mercedes lo ha azzoppato sul più bello. Però manca (quasi) sempre qualcosa… voto 7,5. 4° posto eroico per Leclerc: lo scorso anno si diceva che fosse veloce ma (ancora) non bravissimo a gestire le gomme, ma stavolta il monegasco ha dimostrato di eccellere ormai anche su questo fronte. In Ferrari si sono presi un rischio, come è giusto fare quando hai una monoposto modesta ma un gran pilota, ed è andata bene. Voto 9, anche per la tenacia con cui ha lottato in mezzo al gruppo per arrivare fin quasi al podio.
5° posto Albon, dopo l’ennesima qualifica a mezzo secondo dal compagno di squadra: la sua gara è stata tutta in salita, passata a sgomitare in mezzo a vetture e piloti con ambizioni inferiori, almeno sulla carta, ma che ovviamente non gli hanno regalato niente. Alla fine il thailandese è arrivato 5°, ma siccome la vita se l’è complicata lui il sabato e il suo compagno di squadra ha vinto, il risultato è appena sufficiente, e non è detto che basti a salvargli il posto. Voto 6, peccato perché a noi Albon è sempre piaciuto.
Alle sue spalle uno Stroll ancora una volta deludente, più lento del baby pensionato Hulkenberg al sabato e davanti al tedesco in gara solo alla fine, causa regalo del team casualmente posseduto da papà. Cose un po’ tristi. Voto 5, bastonato e raccomandato. Voto 10 invece a Hulkenberg, sbattuto fuori dalla F1 senza tanti complimenti pur avendo tutte le credenziali per meritare ancora un volante, il tedesco dopo un primo week end travagliato buono solo per ripassare gli automatismi ha fatto vedere di che pasta è fatto: splendido in qualifica, sempre consistente in gara, finchè il team non lo ha fatto fermare inutilmente per non mettere in imbarazzo il figlio del boss… Ci mancherai Hulk (a meno che finalmente in Haas non si diano un pizzicotto per il prossimo anno).
Anche perché non è che i giovani facciano tutti meraviglie: Ocon per esempio in qualifica continua a prenderle da Ricciardo, e in gara coglie un 8° posto che sa un po’ di brodino riscaldato, anche se davanti a Ricciardo causa testacoda dell’australiano. Voto 6,5: ci aspettavamo di più. Ancora a punti Norris, stavolta anche davanti a Sainz in prova e in gara, però questo non è stato un gran fine settimana per la McLaren e anche l’inglese deve accontentarsi delle briciole. Voto 7: non si può essere sempre al centro dell’attenzione. Anche perché passare inosservati a volte va anche bene: chiedere a Kvyat per conferma. Il russo si era fatto notare sette giorni fa per il gran botto (non per colpa sua), stavolta invece si è visto poco, però alla fine è lui a portare un punticino all’AlphaTauri. Voto 7, ben tornato.
Fuori dai punti, voto 4 a Vettel, lento al sabato e capace di andare in testacoda da solo alla prima curva del primo giro. Non proprio una cosa da 4 volte campione del mondo: va bene che l’auto è pessima, l’umore anche, così come il clima in squadra, ma da un pilota come lui è lecito pretendere di più. Un altro per il quale urge supporto psicologico è Magnussen, giustamente penalizzato per un tentativo di sportellata (se solo le F1 avessero gli sportelli, chissà cosa potrebbe combinare il danese) senza molto senso. Voto 5, l’età per gli autoscontri l’ha passata da un bel po’.
E soprattutto, voto 0 a chi gestisce regolamenti e verifiche in F1, capaci ancora una volta di coprirsi di ridicolo: non si può aspettare di avere corso 4 gran premi per accorgersi improvvisamente che una vettura è irregolare, non dopo aver dichiarato di averla minuziosamente ispezionata già prima del campionato. E soprattutto non si può dire che una vettura è irregolare ma va bene lo stesso, basta pagare una multa e rinunciare a un po’ di punti, né che è proibito copiare ma si può lasciare che gli altri copino. Ci sono tante cose che non quadrano nella sentenza sulla Racing Point, anche se era scontato che finisse con un compromesso, e quindi un pasticcio, perché la F1 non può permettersi di perdere nessun team al momento, men che meno una delle poche squadre solide finanziariamente che mandano avanti il “circo”.
Verstappen 10 e lode
Hulkenberg 10
Leclerc 9
Hamilton 7,5
Bottas 7,5
Norris 7
Kvyat 7
Ocon 6,5
Albon 6
Stroll 5
Magnussen 5
Vettel 4