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Mentre le Mercedes continuano la loro marcia indistruttibile con Hamilton e Bottas nelle prove libere del GP del 70 anniversario, la Ferrari continua a fare notizia. In negativo, per, perché non solo non va forte, non solo Leclerc e Vettel annaspano, ma adesso rompono anche i motori e in maniera eclatante. E' successo a Vettel sul finire della seconda sessione di prove libere, quando il tedesco ha comunicato via radio "rottura del motore" e ha accostato con l'olio che usciva abbondante dal fondo della vettura.
Le immagini di Sebastian che si abbassa a cercare di capire cosa si è rotto là sotto, sono emblematiche della situazione tecnica a Maranello. A far suonare un altro campanello d'allarme, pure il cedimento sul finale dell'Alfa di Giovinazzi, che appena ha inserito l'ottava marcia ha sentito un rumore di ferraglia e si è fermato anche lui lungo la pista. Certo, in prova tutto può e deve succedere, le fanno apposta d'altronde, ma se mancano le prestazioni e poi manca anche l'affidabilità, i problemi si sommano e venirne fuori in tempi rapidi è difficile.
A far discutere a Silverstone è stata anche la sentenza dei commissari tecnici sul reclamo della Renault sulla Racing Point, che ha usato parti dei condotti dei freni chiaramente Mercedes. Ci sono volute 14 pagine per spiegare il perché i commissari abbiano dato solo una multa di 400 mila dollari e tolto 15 punti alla squadra nel primo GP e una ammenda verbale per le altre gare in cui hanno usato la stessa macchina con la stessa soluzione tecnica. Della Mercedes che ha passato il materiale, nessun commento e lo stesso dalla federazione. Insomma, l'impressione che si vada a naso, a seconda delle convenienze e che ci siano ampi margini di manovra nelle zone grigie, prende sempre più piede per cui i complottisti ci vanno a nozze.
Quello che non cambia sono le prestazioni di Hamilton, che ci terrebbe a siglare una vittoria anche nel GP celebrativo dei 70 anni di F.1, visto che il mondiale partì proprio a Silverstone nel 1950 e vide la prima vittoria di un pilota e macchina italiana: Nino Farina su Alfa Romeo. Altri tempi e altre situazioni, di certo è una gara che comunque vada, resterà negli annali per quello che rappresenta dal punto di vista statistico, mentre dal punto di vista sportivo c'è ben poco da aggiungere. Con quelle Mercedes davanti, con Red Bull in affanno ma sempre una delle prime inseguitrici, sarebbe stato bello vedere una Ferrari lottare al vertice come è accaduto tante volte in passato. E invece no, non solo lente ma anche fragili. Davvero un mondiale da dimenticare.