Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
L’unico dubbio a questo punto riguarda la Ferrari: avrà fatto bene a scegliere di qualificarsi con le gomme medie, quindi meno veloci, rispetto ai rivali di Mercedes e Red Bull che hanno monopolizzato le prime file del Gran Premio?
Mentre Hamilton ottiene la pole per la Stella a Tre punte subito davanti a Vettel e Webber, quasi fosse un festival del made in Germany, la Ferrari ha deciso una strategia dirompente: qualificatisi con gomme meno veloci ma più resistenti alla durata, Massa e Alonso scatteranno dalla settima e ottava posizione. E’ stata l’idea giusta?
«Quando vedi che le simulazioni al computer dicono tutte che quelle gomme sono le migliori per la gara, non mi pongo il problema di partire un po’ più indietro – dice Alonso – secondo i dati a partire dall’ottavo giro gli altri dovranno fermarsi ai box a cambiarle noi in quei giri dovremo andare forte come se fossimo in qualifica per poterci avvantaggiare».
“Quando vedi che le simulazioni al computer dicono tutte che quelle gomme sono le migliori per la gara, non mi pongo il problema di partire un po’ più indietro”
Ha senso impiegare per due piloti la stessa tattica?
Ma perché obbligare i due piloti a fare la stessa scelta tattica? Non si poteva diversificare marcando ad uomo Hamilton e Vettel? «No – continua Alonso – quando vedi che i numeri dicono che questa è la scelta giusta non puoi obbligare un pilota a partire svantaggiato e quindi tutti e due abbiamo deciso di fare questa scelta».
Insomma, si vince e si perde tutti insieme anche se la logica dice che una soluzione diversa garantisce un risultato assicurato, ma se la Ferrari lo ha fatto è perché evidentemente si fida dei numeri. Non è un caso che in questi due giorni, mattina e sera, il responsabile tecnico Hamashima, ex ingegnere della Bridgestone, sia andato e venuto dal motor home della Pirelli per confrontare i dati e verificare i consumi.
Strategie diverse per colmpare i gap prestazionali
Non han voluto lasciare niente al caso, ma questo gioco d’azzardo, che per Alonso non lo è, significa forse che contro Red Bull e Mercedes c’è poco da fare se non ci si inventa qualcosa. La Ferrari lo ha fatto, ma è sintomo di uno svantaggio tecnico. Che con le nuove gomme potrebbe ampliarsi.
“Quando hai un buon passo in gara non importa il tipo di gomme che monti noi abbiamo sempre avuto un buon ritmo durante le prove e con la pista più calda prevista per la domenica…”
Dice infatti Rosberg, clamorosamente fuori dai primi 10 per un errore del suo box: «Con le gomme che hanno la nuova struttura in carbonio c’è meno degrado, noi della Mercedes siamo avvantaggiati perché le consumavamo molto più dei rivali».
Sarà, ma da quello che si è visto le Red Bull erano molto veloci anche con le gomme medie e con le morbide danno un secondo e due al giro alle Ferrari, quindi sarà pure una scelta consigliata ma presenta dei rischi, come quello di partire dalla quarta fila con una prima curva a rampino che non promette nulla di buono: «Quando hai un buon passo in gara non importa il tipo di gomme che monti – conclude Alonso – noi abbiamo sempre avuto un buon ritmo durante le prove e con la pista più calda prevista per la domenica…». Speriamo abbia ragione.