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Palosco. Sfido chiunque a dirmi dove si trovi esattamente questo posto. È un piccolo paese di seimila abitanti della estrema provincia bergamasca, al confine est con il bresciano. Un posto dominato dalla agricoltura e dalle enormi distese di granoturco. Sembra un po’ lo scenario che si trova nella bassa modenese, sulla statale dell’Abetone, prima di giungere in un posto speciale... Ebbene, anche Palosco è un posto speciale. È proprio lì che si trova ancora oggi la Fondmetal, grande Nome nell’Arte della creazione e realizzazione dei cerchi in lega leggera.
Tutto intorno, campi coltivati, dicevamo. Ma la magìa di questo luogo diviene tangibile appena entrati dal cancello: sulla sinistra si fanno ammirare, perfettamente custodite delle creature stupende, ammalianti, commoventi nella loro bellezza pura e struggente. Sono tutte, dico tutte le Fondmetal F.1 che apparvero sulla scena del Campionato del Mondo di F.1 nel 1990, 1991 e 1992. Sono tutte all’interno di un corridoio vetrato, quasi una lunga teca. Sì comincia con la FA1M progettata da Antonio Tomaini, auto ereditata dalla Osella, che Gabriele Rumi aveva rilevato, per proseguire con la FA1ME, sempre di Antonio Tomaini, che apparve nella stagione 1990 con Olivier Grouillard.
Poi troviamo la stupenda Fomet 1 di Robin Herd, motore Ford Cosworth Hart. Sono davvero molto emozionato a poter rivedere dal vivo queste forme, così attuali, così sensuali, così ancora lucidissime, dai colori che vanno dritti al cuore... E che nomi, tra i progettisti! Antonio Tomaini, Robin Herd, Sergio Rinland! Persone, Ingegneri, Geni che hanno davvero scritto la storia della Formula 1! Ma il sogno prosegue: dopo la Fomet 1, ecco la GR01, GR come Gabriele Rumi, l’Uomo che questo sogno coltivò ed ebbe la caparbietà tutta bergamasca di realizzare.
Poi, davanti a tutte, mi commuovo davvero: trovo, ritrovo la Fondmetal GR02, una Automobile di cui già all’epoca mi innamorai. Una Creatura sublime, firmata Sergio Rinland, mai dimenticata. Rivederla oggi, in tutta la sua prorompente Bellezza, mi viene di abbracciarla, di stringerla. L’ho sempre amata. Non a caso, anche una notissima, autorevole testata giornalistica l’ha recentemente inserita tra le più belle Formula 1 della storia di questo Sport meraviglioso. Mi scopro commosso, ripensando a quando la vidi sfrecciare a Lesmo, con il grandissimo Gabriele Tarquini al volante. Starei lì ancora delle ore, non riesco proprio a staccare gli occhi da Lei... la ammiro lungamente, in silenzio. Lei è lì, ammiccante, leggiadra, che non fa nulla per nascondere le sue grazie, le sue curve, le sue emozioni... è un pomeriggio stupendo, questo, a Palosco, Bergamo...
Ricordo che una di queste Splendide Regine fu presentata proprio qui, nella piazza del paese, dal Fondatore Gabriele Rumi e da Olivier Grouillard. Fu una cerimonia breve, intensa. Lo stesso Rumi era emozionato, tutti eravamo emozionati, in quella piccola piazza di paese, dove si stava celebrando la nascita di una Fondmetal F.1. Un’epoca dove stavamo tutti più vicini, Macchine, appassionati, patron e piloti, tutti insieme a condividere un amore per lo sport troppo grande per essere recluso nei recinti dei tristissimi paddock moderni.
Il dolce amaro di questi struggenti ricordi viene stemperato, anzi, cancellato da altre teche in vetro, questa volta singole, poste sull’altro lato, lato strada, dove sono contenute altre sei Regine, le Fondmetal Minardi che animarono la Formula 1 degli anni 90, fino al 2001. Troviamo la M197, la M198, la M01 e la M02. Ci sono addirittura due Tyrrell, la 022 e la 023 che furono le prime sviluppate nella Galleria del Vento Fondmetal Technologies di Casumaro. Altre grandissime emozioni, altri stupendi ricordi.
Come la presentazione della M197, avvenuta all’interno dell’Autodromo di Monza, con Ukyo Katayama e Jarno Trulli. Non ricordo come riuscii a sgattaiolare dentro. Ma l’Emozione dei Piloti, di Giancarlo Minardi la ricordo benissimo. Ricordo la presenza anche di Flavio Briatore, che aveva interessi nel Team, che aveva già capito chi fosse il giovane Jarno... Si prosegue con la Minardi M01 di Gustav Brunner, che fu di Luca Badoer. L’ultima esposta sulla sinistra, quella che attira l’attenzione dei passanti sulla statale, perché è l’unica che è possibile scorgere dall’esterno, è la Minardi M02 del 2000, progettata da Gustav Brunner, altro Grande Nome, altro Genio della F.1, pilotata da Gaston Mazzacane e da Marc Gené...
Dovrei, potrei andare avanti a descrivervi anche le altre meraviglie, ma preferisco che ci andiate voi stessi, a Palosco, e chiediate di vederle. Io credo davvero che potrebbe essere opportuno, sarebbe auspicabile trovare uno spazio, o, quanto meno, una forma di accesso più aperta al pubblico, senza dover entrare a disturbare in azienda. Questo detto seppur la Signora che ha acconsentito alla visita è stata gentilissima e ci ha accolto altrettanto gentilmente. Ma queste Automobili non sono solo pezzi di Storia di quella incredibile, interminabile Avventura che è la Formula 1. Ma sono davvero Bellezze, Luci dell’Anima, che possono riscaldare ancora tanti cuori...
GRAZIE Fondmetal! Grazie Gabriele Rumi! Grazie a Stefano e Alessandra Rumi, che ancora oggi tengono lì, con loro, ben strette, queste loro sorelline, figlie anche loro dell’Amore Infinito del loro grande papà. È stato davvero un bellissimo pomeriggio, questo a Palosco, Bergamo. C’è scappata qualche lacrima.., ma sono di quelle che fanno bene, di quelle che allungano la vita...