F1. FIA e Ben Sulayem contro le parolacce nei team radio: "Non siete dei rapper". Lavori socialmente utili per Verstappen

F1. FIA e Ben Sulayem contro le parolacce nei team radio: "Non siete dei rapper". Lavori socialmente utili per Verstappen
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Ben Sulayem si è espresso contro le parole scurrili nei team radio e nelle comunicazioni dei piloti. "Non sono dei rapper" ha decretato il Presidente della FIA e Max Verstappen dovrà scontare dei lavori socialmente utili per delle parolacce in conferenza stampa
20 settembre 2024

La questione delle ali flessibili della McLaren dovrà divedere l’attenzione del paddock del Gran Premio di Singapore 2024 con un altro topic. La FIA ha infatti chiesto alla direzione della Formula 1 di ridurre al minimo la quantità di linguaggio scurrile trasmesso nelle produzioni televisive del Circus, compresi i team radio che i piloti scambiano con il proprio muretto box nel corso della gara. Quello che fino a ieri sembrava solamente un avviso, ad oggi è diventato una vera e propria presa di posizione della Federazione nei confronti di Max Verstappen che nella conferenza stampa del giovedì ha utilizzato un linguaggio a loro parere scurrile. Il pilota della Red Bull dovrà scontare dei lavori socialmente utili.

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“Dobbiamo fare una distinzione tra il nostro sport, il motorsport, e la musica rap. Non siamo rapper, sai. Dicono la parola con la F quante volte al minuto? Non ci siamo” ha dichiarato il presidente della FIA Ben Sulayem ad Autosport chiedendo maggiore controllo del linguaggio dei piloti per cambiare il tono dei contenuti che vengono poi trasmessi tramite i media ai tifosi, in maggioranza giovani. Viene ribadita così la responsabilità nel monitorare ciò che viene detto dai piloti anche da parte della FOM. “Comprendo le loro frustrazioni nel momento, ma devono mantenere degli standard. Anche io ero un pilota, so che in sono attimi abbastanza concitati, che sei arrabbiato per un tuo rivale che ti è venuto incontro oppure ti ha spinto, ma devono stare attenti alla loro condotta. Essere persone responsabili” ha proseguito Sulayem.

“E ora con la tecnologia, tutta va in diretta e tutto viene registrato. Alla fine, dobbiamo studiare come intervenire, come possiamo minimizzare quello che viene detto pubblicamente? Immagina di essere seduto con i tuoi figli a guardare la gara e poi qualcuno dice tutte queste parolacce. Cosa insegneresti loro? Abbiamo dunque chiesto alla FOM di intervenire, ma siamo noi quelli che approvano i discorsi nei team radio che poi vengono trasmessi al pubblico. Ma abbiamo delle regole che esistono per il bene dello sport e dobbiamo farle rispettare”. Il presidente si riferisce infatti al regolamento di buona condotta che i piloti devono rispettare.

“Come parte della nostra continua lotta contro gli abusi online, recenti indagini hanno dimostrato che esiste un collegamento diretto tra commenti negativi da parte di piloti e membri del team e l'aumento dell'odio rivolto ai funzionari sui social media” aveva già annunciato Sulayem durante la pausa estiva tramite i suoi canali social. “All'ultimo Consiglio Mondiale degli Sport Motoristici, i membri hanno approvato una modifica alla definizione di cattiva condotta all'interno dell'ISC a seguito di incidenti in cui membri di alto profilo del nostro sport hanno rilasciato dichiarazioni nei confronti di funzionari che incitano agli abusi”.

Non è la prima volta che il regolamento viene modificato, risale infatti al 2022 l’introduzione di un articolo che vieta <<la formulazione e l'esposizione generale di dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in particolare in violazione del principio generale di neutralità promosso dalla FIA in base ai suoi Statuti, salvo previa approvazione scritta della FIA per le competizioni internazionali o dell'ASN competente per le competizioni nazionali di propria competenza>>. 

Hamilton: "C'è razzismo nelle parole di Sulayem"

Ovviamente questa ultima esposizione di Ben Sulayem ha suscitato non poco risentimento dei piloti che compongono la griglia 2024 della Formula 1. Il primo ad esporsi è stato Lewis Hamilton che ai media presenti a Singapore al media pen ha commentato “Non mi piace come l'ha espresso. Dire che i rapper sono molto stereotipati e se ci pensi, la maggior parte dei rapper sono neri e questo in un certo senso lo indica, quando dice: 'Non siamo come loro'. Quindi penso che quelle siano le parole sbagliate. C'è un elemento razziale lì. Quando avevo 22 anni, non ci pensavo molto e si trattava più che altro di scatenare le emozioni e dire qualsiasi cosa mi venisse in mente, dimenticando quante persone e bambini stessero ascoltando, e tutte quelle cose del genere. Quindi sono d'accordo in questo senso. Sai, ascolti alcuni degli altri piloti e loro non ce l'hanno ancora, quindi a un certo punto probabilmente ce l'avranno. Sono sicuro che se si mettono delle sanzioni, la gente lo fermerà e forse è.… non so se sia necessario, ma penso decisamente che ce ne siano un po' troppe di parolacce. È un bene provare delle emozioni perché non siamo dei robot. Per quanto mi riguarda, per come la gestisco io, ci sono oltre 2.000 persone che lavorano affinché io raggiunga questa posizione e arrivi dove sono. Ovviamente ho molti follower di tutte le età, ma non si tratta di me. E anche se sto vivendo questa esperienza in pista, quello che faccio e dico ha un impatto su tutte quelle persone che stanno sacrificando tempo con le loro famiglie e stanno dando tutto per me per avere questa posizione e opportunità privilegiate. Penso che sia solo capire questo e spostare l'aggressività da qualche altra parte. È quello che cerco di fare”.

Verstappen duro: "Noi piloti non abbiamo mica cinque anni"

Più duro è stato Max Verstappen nella conferenza stampa del giovedì. "Le persone oggi sembrano più sensibili a certe cose, sia nello sport che nella vita. Il mondo sta cambiando, ma credo che basterebbe smettere di trasmettere i team radio, o almeno dare la possibilità di censurare certi termini, come le parolacce, magari con un leggero ritardo nelle trasmissioni. Invece di imporre divieti ai piloti, questa potrebbe essere la soluzione migliore. Capisco che certe parole non siano considerate gravi da tutti, e penso che anche i bambini che guardano la TV le sentano comunque in altri contesti, anche se i genitori non approvano. Tanto, quando cresceranno andranno in giro con gli amici a dire comunque parolacce. Noi piloti non abbiamo mica cinque o sei anni. È normale usare un linguaggio scurrile quando l’adrenalina è alta, ma semplicemente in altri sport non viene registrato. Forse la soluzione è non trasmettere i team radio, così nessuno si accorgerà delle parolacce. Chiaramente non contemplo gli abusi online, quello è un altro discorso” è il punto di vista dell’olandese.

Lavori socialmente utili per Verstappen

Ironia della sorte, Max Verstappen è stato il primo pilota ad essere vittima dell’inasprimento della FIA nei confronti del linguaggio scurrile utilizzato nei team radio e nelle comunicazioni ufficiali. Sempre durante la conferenza stampa di ieri, il tre volte del mondo ha detto una parolaccia quando gli è stato chiesto perché Sergio Perez fosse più veloce di lui nel weekend in Azerbaijan. “Non lo so, amico. Assetto diverso. Quindi, non appena sono entrato in qualifica, ho capito che la macchina era f*****" ha dichiarato. Dopo la prima sessione di prove libere a Singapore, la Federazione ha deciso di richiamarlo dagli steward per la violagione dell’articolo 12.2.1k del Regolamento Sportivo Internazionale. Quest’ultimo afferma che è un reato pronunciare "qualsiasi parola, atto o scritto che abbia causato danni o perdite morali alla FIA, ai suoi organi, ai suoi membri o ai suoi dirigenti e, più in generale, all'interesse degli sport motoristici e ai valori difesi dalla FIA".

Nel rapporto degli steward si legge che: "È politica della FIA garantire che il linguaggio utilizzato nei suoi forum pubblici, come le conferenze stampa, rispetti gli standard generalmente accettati per tutti i pubblici e le trasmissioni. In particolare, questo vale per le dichiarazioni rilasciate dai partecipanti ai Campionati del mondo e quindi per i modelli di ruolo sia all'interno che all'esterno dello sport. Ciò è chiaro nei regolamenti della FIA ed è stato rafforzato attraverso precedenti casi portati davanti agli Steward in Formula Uno, in particolare a Las Vegas nel 2023. E’ stata esaminata la trascrizione della conferenza stampa dei piloti della FIA tenutasi giovedì a Singapore e Max Verstappen, pilota della vettura #1, ha utilizzato un linguaggio per descrivere la sua vettura all'evento in Azerbaijan che è generalmente considerato <<volgare, maleducato>> o che potrebbe <<offendere>> e non è considerato adatto alla trasmissione.

Normalmente gli sarebbe dovuta essere combinata solamente una sanzione pecuniaria, ma con l’inasprimento nei confronti del linguaggio scurrile, la Federazione ha deciso di punire Max Verstappen con l’obbligo di svolgere dei lavori socialmente utili di pubblico interesse.

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