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“Il motto per il 2025 è ruote per terra. Abbiamo fatto un bel lavoro per quanto riguarda la parte sportiva, e ne vedrete i frutti a febbraio. La cosa fondamentale è stare uniti, imparando dagli errori, perché ne faremo. D’altronde per innovare si devono provare cose nuove, ed è anche sbagliando che si cresce”: così Benedetto Vigna, il CEO della Ferrari, traccia la via per la stagione che vedrà il debutto in rosso di Lewis Hamilton.
In occasione della presentazione della partnership della Scuderia Ferrari con UniCredit, che darà vita a un evento a Milano dedicato ai fan nel mese di marzo, Vigna ha lodato la volontà di Hamilton di reinventarsi nella maturità della sua carriera da pilota. “La sua scelta ci insegna a non aver paura del cambiamento. Hamilton a 40 anni ha deciso di cambiare, di rimettersi in gioco con una cultura diversa, quella latina, rispetto alla sua anglosassone. È importante non avere paura del cambiamento”.
Ma come si vive l’arrivo imminente di Hamilton a Maranello? “C’è grande fibrillazione all’interno dell’azienda, visto che c’è molto lavoro di preparazione da fare – racconta Vigna -. C’è tanta voglia di cominciare. È un po’ come prepararsi per un esame, prima arriva, meglio è. Stiamo approntando le ultime cose. Lewis comincerà da noi la prossima settimana per prepararsi al meglio. L'attesa è grande, è quasi tutto pronto. I cambiamenti sono sempre positivi, a mio avviso”.
Hamilton, peraltro, è un perfetto rappresentante di un valore fondamentale per la Ferrari, l’inclusione. Quanto conta avere un pilota con cui c’è un allineamento su questo punto? “Sicuramente è importante – ha risposto Vigna alla domanda di Automoto.it - ma ci tengo a sottolineare che la Ferrari aveva già cominciato a dare un grande valore all’inclusività prima che arrivassi io. È dal 2020 che l’azienda punta sull’inclusione, uno dei valori più importanti, al di là di Hamilton. Sicuramente questo è un modo di puntare sull’inclusione anche per quanto riguarda i piloti”.
Vigna ha anche sottolineato quanto sia importante per la Ferrari avere un impegno di respiro mondiale come quello in Formula 1, con partner da tutto il mondo. “Se ogni società avesse un team sportivo all’interno sarebbe l'ideale, perché una squadra che partecipa a tante gare a volte vince e a volte perde, ricordando costantemente l’importanza di non sedersi sugli allori. Alcuni lunedì siamo contenti, altri invece sono più tristi. Penso che sia un valore aggiunto”. E la speranza è che nel 2025 di lunedì allegri ne arrivino molti.