Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
“Per Charles è stata una vittoria importante. Aveva un peso sulle spalle da anni legato al successo a Monaco. A volte ha commesso degli sbagli, in altri casi è stato sfortunato, come quando in Alfa Romeo gli si ruppero i freni. C’era della pressione. Credo che questa vittoria lo aiuterà molto a livello di sicurezza in sé. I piloti di successo dopo un po’ si abituano a vincere. Riescono a gestire al meglio situazioni complesse, ma se le cose vanno male non si mettono in dubbio”. Così il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, ha analizzato l’importanza della vittoria di Charles Leclerc nel Gran Premio di Montecarlo 2024 di Formula 1 in occasione di un incontro con la stampa cui ha partecipato anche Automoto.it.
Leclerc, ha spiegato Vasseur, ha avuto un atteggiamento completamente diverso rispetto al 2023. “L’anno scorso, nella mia prima Monaco con lui in Ferrari, Charles era nervoso sin dall’inizio del weekend. Quest’anno era molto più rilassato. Ha avuto un fine settimana fantastico, sin dalle FP1. Anche quando abbiamo avuto quel problema nella Q1, è riuscito a rimanere calmo. Ha avuto il controllo della situazione dall’inizio”. È con questa disposizione d’animo che Leclerc ha affrontato una corsa che Vasseur giustamente definisce “non entusiasmante”, “visto che dopo la bandiera rossa abbiamo dovuto inanellare 76 giri con la stessa gomma”.
La conseguenza di questo inizio di gara turbolento è stato un ritmo blando, che ha frustrato i piloti. “Gli abbiamo chiesto di rallentare – ha raccontato Vasseur di Leclerc - ed era tre o quattro secondi più lento del normale”. Ma il compito più complesso è toccato a Sainz: “Per Carlos è stato ancora più difficile, visto che gli abbiamo chiesto di non stare troppo lontano da Piastri e di rallentare Norris. il fatto di dover controllare la gara senza spingere è stato piuttosto frustrante per i piloti, che chiedevano di frequente se potessero alzare il ritmo. Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto oggi”.
La buona notizia, non solo per la Ferrari, ma anche per la Formula 1, è che i valori in campo si sono fatti molto più ravvicinati. “Se si guarda alle ultime tre o quattro gare, siamo stati tutti racchiusi in un decimo, anche negli stint. In Miami abbiamo inanellato 40 giri per finire a due secondi da Max, a Imola 36 giri con un distacco di sei secondi. Ci sono almeno tre team – e la Mercedes non è poi così indietro – che possono lottare per la pole position e la vittoria. È entusiasmante, e spero sarà così fino al termine della stagione. A seconda della pista, potremmo vedere la Red Bull in vantaggio, o la Ferrari, o la McLaren. Dobbiamo sfruttare ogni occasione, e non è sempre andata così in passato. Lo scorso anno abbiamo perso troppi punti, ma in questo campionato abbiamo fatto un notevole passo in avanti”.
Ma cosa è cambiato in Ferrari? “Non è una questione di motivazione, c’è sempre stata. Quando ci si ritrova nella posizione per poter vincere, si presta maggiore attenzione ai dettagli. C’è un effetto domino. Oggi godiamo degli effetti del lavoro degli ultimi sei o sette mesi, e dobbiamo continuare in questa direzione. Dobbiamo essere in grado di cogliere buoni punti quando non siamo in condizioni di vincere e ottenere dei successi qualora avessimo il passo per farlo. Ci sono ancora 16 gare da disputare, e 500 punti da assegnare. Nulla è segnato in una direzione o nell’altra. Sono sicuro che Max e la Red Bull non si considerassero già campioni del mondo. È parte del gioco, bisogna sempre spingere, se si pensa di essere arrivati si è spacciati”.
A proposito di Verstappen, Vasseur ha sottolineato che “Max ha sbagliato di più nel weekend di Imola di quanto non abbia fatto nei tre anni precedenti”. Dopo aver passato un paio di stagioni in una “zona di comfort” in cui “in termini di strategia non si commettono degli sbagli”, la situazione per la scuderia di Milton Keynes è cambiata, ma Vasseur non vuole sottovalutare i rivali. “Sono sicuro che torneranno a essere forti, e non credo che avremo un compito facile da qui alla fine della stagione”.
“Lo scorso anno la Red Bull aveva un vantaggio considerevole. A volte riuscivamo a giocarcela in qualifica, ma in gara avevano un margine di quattro o cinque decimi. Quando le cose stanno in questo modo, non sei mai a rischio. A Jeddah nel 2023 Max partì nono, e si prese la testa della corsa nell’arco di pochi giri. In Austria Max si fermò all’ultimo per montare le soft e cogliere il giro più veloce, perché poteva permettersi una sosta extra. In queste condizioni anche si commettono errori non si pagano. Ora le cose sono cambiate”.
Vasseur lo dice sempre, che chi non cresce è perduto. È naturale, dunque, che individui delle aree con margini di miglioramento. “Credo che serva un passo in avanti in termini di gestione delle gomme. Non era il tema oggi, visto che abbiamo gestito il passo. Lo scorso anno andavamo bene in qualifica, e faticavamo sul passo gara. Abbiamo lavorato bene per superare queste debolezze, anche se ha voluto dire sacrificare un po’ la prestazione in qualifica. Alla fine, abbiamo ottenuto molti più punti nel 2024 rispetto al 2023. Vuol dire che stiamo andando nella direzione giusta”.
Quanto alla prossima corsa, “in Canada la situazione in termini di deportanza e velocità è opposta rispetto a quella di Monaco, ma le caratteristiche dei cordoli e alcune curve sono simili. Abbiamo fatto bene a Melbourne, a Miami, a Imola e qui con diversi compound, layout e asfalti. Sarà una lotta serrata fino al termine della stagione”. In ogni caso, l’attenzione di Vasseur rimane la stessa. “Io mi focalizzo sulla mia scuderia, non sugli altri. Il mio obiettivo è fare un buon lavoro, anche con i piloti, e migliorare la vettura”. Per ora Vasseur si gode la vittoria di Monaco, con tanto di tuffo celebrativo. Il resto è ancora tutto da scrivere, lavorando a testa bassa.