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“Non penso che abbiamo massimizzato il risultato, e credo valga per tutti. A parte Max in qualifica ieri, credo che ogni team potesse trovare più performance in alcuni punti. Siamo stati attardati di due o tre decimi in qualifica e di due o tre decimi al giro oggi. È un’immagine veritiera, e dobbiamo partire da qui con il nostro lavoro”: così il team principal della Ferrari, Fred Vasseur, ha commentato a caldo il Gran Premio del Giappone 2025 della scuderia di Maranello. Charles Leclerc ha tagliato il traguardo in quarta posizione, mentre Lewis Hamilton in settima.
Non è l’inizio di stagione che si attendeva dalla Rossa, ma Vasseur mantiene un approccio positivo e razionale sul prosieguo della stagione. “Non ho passato l’inverno con aspettative precise su quello che avremmo fatto alla prima gara, se non andare in Australia e cercare di estrarre il massimo dal pacchetto – ha raccontato ai media presenti a Suzuka -. Abbiamo avuto esattamente lo stesso approccio lo scorso anno, e siamo riusciti a riprenderci. All’inizio avevamo sei decimi di distacco medio, ma siamo migliorati nel corso della stagione. L’atteggiamento deve essere lo stesso, a prescindere dal divario e dai risultati odierni”.
A chi gli chiedeva quanto incidesse l’altezza da terra sulle prestazioni della SF-25, Vasseur ha risposto così: “Tutti vogliamo sfruttare la macchina più vicina all’asfalto, per avere maggiore deportanza. Ma c’è un limite, rappresentato dal bottoming e dal regolamento. Tutti trascorrono il weekend cercando di capire dove si trovi il limite. Siamo consapevoli del fatto che con queste vetture la performance dipenda largamente dall’altezza da terra, ed è così da almeno due anni. Se fummo squalificati ad Austin nel 2023 insieme alla Mercedes è perché stavamo cercando il limite. Non dipende dalle caratteristiche dell’auto di quest’anno”.
Per risollevarsi da un inizio tribolato, secondo Vasseur non basta concentrarsi su un’area specifica nello sviluppo della Ferrari SF-25. “Il salto in avanti dello scorso anno – ha riflettuto - è dovuto a una serie di fattori. Non c’è un elemento che singolarmente ti rende tre o quattro decimi più veloce. I miglioramenti dipendono solitamente dal lavoro su molte aree diverse, mettendo a punto il bilanciamento e aiutando il pilota a estrarre il massimo dal pacchetto”.
“Onestamente credo che ieri non fossimo così lontani, ma è stato difficile mettere insieme il giro buono, come penso sia stato anche per la McLaren. Se si guarda al giro di Charles, ha perso un decimo alla prima curva e uno e mezzo alla chicane. Non è una scusa, non sto dicendo che abbiamo la macchina migliore, ma che tutti quando arrivano a un certo limite faticano a tirare fuori il meglio dalla monoposto. Dobbiamo migliorarne la guidabilità”.
Visto quanto emerso successivamente, la performance offerta da Lewis Hamilton nella Sprint del Gran Premio della Cina sembra un miraggio nel deserto. La spiegazione che si è dato Vasseur di quel risultato ha a che fare con il vantaggio di posizione in pista. “Le auto sono molto sensibili all’aria sporca. Non appena ci si ritrova alle spalle di qualcuno, anche di tre o quattro secondi, si comincia a faticare, a perdere costanza, a danneggiare di più le gomme. Penso che la Cina sia un grande esempio in questo senso, se si guarda alla nostra prestazione”.
Quanto alla diversificazione delle strategie in gara tra Leclerc e Hamilton a Suzuka, “non volevamo mettere tutte le uova nello stesso paniere. Il fatto che non avessimo effettuato dele simulazioni di long run con le medie e le hard nel corso del weekend rendeva difficile fare valutazioni. Alla fine, non c’era una grande differenza tra le mescole oggi, e non è facile trarre conclusioni sul comportamento delle varie vetture”.
La speranza è che le cose possano migliorare in Bahrain, pista su cui a fine febbraio sono stati disputati i test post-stagionali. “Dobbiamo cercare di svolgere un lavoro migliore la prossima settimana, in modo tale da estrarre il massimo potenziale dalla monoposto e dalle operazioni in pista. Se non altro abbiamo fatto un passo in avanti rispetto alla Cina in questo senso. Bisogna partire da qui, la stagione è ancora lunga, ci sono altre 21 gare in calendario”.
“Negli ultimi due anni abbiamo cominciato in questo modo, quindi sono abituato a questa situazione. Chiaramente non è l’ideale, avrei preferito vincere la prima gara anziché cogliere il quinto posto. D’altro canto, non dobbiamo cambiare l’approccio rispetto allo scorso anno. 12 mesi fa eravamo in una situazione molto simile, probabilmente peggiore in termini di ritmo, e siamo stati in grado di reagire con forza. Abbiamo fatto un piccolo passo dietro l’altro, ed è esattamente l’approccio che dobbiamo mantenere quest’anno”. Quali effetti avrà questo approccio sulle sorti della Ferrari ce lo dirà solo il tempo.