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“L’arrivo di Lewis è una grande opportunità per il team. Sono sicuro che sarà una grande sfida per tutti, ma vogliamo concentrarci sul 2024, senza distrarci. È questo il motivo per cui lo abbiamo annunciato così presto. Siamo convinti che Carlos sarà concentrato unicamente sulla stagione, e tutto il team lo supporterà. Ha fatto un lavoro ottimo finora”. Nell’incontro con la stampa dopo la presentazione della Ferrari SF-24 cui ha partecipato anche Automoto.it, Fred Vasseur ha voluto subito togliersi l’impiccio del 2025, orizzonte temporale che ha acceso l’interesse di tutti dopo l’annuncio del passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari.
“Io e Lewis abbiamo un ottimo rapporto da vent’anni a questa parte – ricorda Vasseur, numero uno della ART ai tempi in cui Hamilton a metà anni Duemila correva ancora nelle categorie minori -. Siamo sempre rimasti in contatto. Non so quale sia stato il fattore decisivo. Lewis è il pilota con maggior esperienza in griglia, rappresenta una grande opportunità per noi e tutto questo non ha nulla a che fare con Carlos. Con Sainz abbiamo un ottimo rapporto, ma dobbiamo concentrarci sul futuro”.
Questo non vuol dire che avvisare Sainz della decisione di optare per Hamilton sia stato facile. “Non è stata la chiamata più facile della mia vita. È stata una delle più complicate, insieme a quella con Toto – osserva Vasseur ridendo -. Ma sono convinto che sia un pilota molto professionale, che sa bene di avere davanti a sé un’intera stagione. Gli daremo il massimo supporto, e sappiamo che dobbiamo lavorare insieme”. Quanto al rapporto con Leclerc, “Non chiediamo a Charles e Carlos di essere migliori amici, ma di lavorare nell’interesse della Ferrari con il giusto approccio. Hanno lavorato bene nelle stagioni passate, e penso che lo scorso anno siamo riusciti a progredire anche grazie alla loro professionalità”.
“Diamo esattamente gli stessi strumenti ai due piloti – aggiunge -. Mi fido di loro, e li supporteremo”. Ma c’è stato anche un altro contratto siglato, meno spinoso: quello di Leclerc. “Con Charles le cose sono state molto semplici. È parte della famiglia della Ferrari da anni. Ci conosciamo molto bene e ha un buon rapporto con il management. È stata una scelta facile, siamo consapevoli delle doti di Charles”.
La Ferrari SF-24 è la prima vera macchina dell’era Vasseur, ma il team principal della Ferrari non vuole che venga sovrastimato il suo apporto. “Il fatto che la monoposto sia stata sviluppata sotto la mia supervisione non la rende mia al 100%. La cosa importante da sottolineare è che la macchina è il frutto del lavoro di un migliaio di persone. Ogni dipendente della Ferrari contribuisce al progetto, non è solo mio, di Cardile o di qualcun altro”.
Per parlare della nuova nata della casa di Maranello, non si può che partire dalla base del 2023. “L’anno scorso il problema principale dal punto di vista operativo è stato quello di aver mancato troppe opportunità – osserva Vasseur -. Dal punto di vista della performance siamo stati incostanti, e la guidabilità della macchina rappresentava un problema. Ci siamo concentrati proprio su questo all’inizio del progetto 2024”.
“Nel 2023 ci sono stati dei momenti in cui Charles ha performato meglio, altri in cui invece ha prevalso Carlos. Credo che i piloti abbiano avuto un buon ruolo nella progressione della stagione. Vogliamo spingere di più, è nel DNA di una scuderia. E credo continueremo a migliorare”. Così come ha fatto Leclerc, anche Vasseur sottolinea come il weekend di gara in Olanda abbia rappresentato una svolta. “Sicuramente Zandvoort è stata importante per recuperare. Non è stato facile sacrificare le libere, ma abbiamo gestito bene il tutto. È stata la giusta decisione al momento corretto”.
Quanto ai punti su cui si è lavorato di più, Vasseur spiega: “Bisogna sempre trovare un compromesso tra il sabato e la domenica. Lo scorso anno eravamo più competitivi in qualifica e soffrivamo in gara. Non sono sicuro che fosse solo questione di degrado delle gomme, ma anche di mancanza di costanza. Quello su cui ci stiamo concentrando è il miglioramento della guidabilità. E c’è stato un passo in avanti in questo senso”.
Una cosa è certa: chi si ferma è perduto. “Chi si accontenta di quello che ha è spacciato – puntualizza Vasseur, reiterando un concetto che ha già espresso più volte lo scorso anno -. Bisogna sempre migliorare, lavorando sulle debolezze e facendo dei passi in avanti. È un progetto che non ha fine. Il fatto che nuove persone si stiano aggiungendo al team è una buona notizia. Stiamo rafforzando il gruppo di lavoro, ma questo processo continuerà”.
Quanto agli obiettivi per il 2024, “se fossimo in grado di vincere qualche gara, saremmo in una forma migliore nel campionato”. Non è semplice capire se si tratti di un obiettivo fattibile a bocce ferme, senza i riferimenti degli altri team. “Se migliori di due secondi e gli altri di tre, fai la figura dello stupido. Se la concorrenza diventa più veloce di un secondo, sei un genio. Alla fine il giudizio sarà basato sul paragone in pista. Non è solo questione di performance, ma anche di guidabilità. E al simulatore sembra che abbiamo risolto larga parte del problema”.
Ma andando al sodo, qual è l’obiettivo per la prima gara stagionale? “Il risultato lascia il tempo che trova, perché puoi avere un ottimo passo e portare a casa pochi punti per ragioni varie. La cosa importante in Bahrain sarà la convinzione che stiamo procedendo nella direzione giusta. L’anno scorso siamo stati in grado di lottare per la pole, abbiamo avuto un buon passo in gara e abbiamo migliorato le operazioni in pista correndo dei rischi in termini di comunicazione e di approccio. È importante mantenere lo stesso passo. Vogliamo vincere gare, non è un anno di transizione per noi”. Il 2025 e Lewis Hamilton, insomma, possono aspettare. Prima c’è un’altra sfida da giocare, con la Ferrari SF-24, figlia non solo di Vasseur ma degli uomini che compongono la sua squadra.