F1: Ferrari: Sainz-Leclerc, lasciate che sia la pista a parlare

F1: Ferrari: Sainz-Leclerc, lasciate che sia la pista a parlare
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Sui social si discute moltissimo di Carlos Sainz e Charles Leclerc, tra ingerenze di parenti vari e atteggiamenti fuori dall'abitacolo. Ma l'unica cosa che conta è ciò che succede in pista. Perché è da lì che arrivano le risposte ad ogni domanda
5 settembre 2023

Per quanto in Ferrari si ripetessero come un mantra che il Gran Premio d’Italia era una gara come le altre, e vincerla non avrebbe portato un bottino di punti maggiori, la scuderia di Maranello ha preparato la gara di Monza con grande cura. A differenza delle altre scuderie, per cui la corsa nel tempio della velocità brianzolo rappresentava davvero una tappa qualunque di un mondiale infinito, la Rossa ha portato un’ala posteriore dedicata. Questo per esaltare ulteriormente la competitività vista su piste a basso carico.

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Il risultato di questo impegno è diventato evidente durante il weekend di gara di casa della Ferrari, la chiara seconda forza alle spalle della dominante Red Bull. Vincere rappresentava un’impresa proibitiva, a meno di errori di Max Verstappen mai visti in tempi recenti o di altrettanto rari problemi tecnici. Con un Sergio Perez stranamente in palla, poi, anche il secondo posto è sfumato. Restava solo il gradino più basso del podio. E Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno cercato di prenderselo a tutti i costi, accendendo il finale di gara.

Fred Vasseur, che ex post ha confermato di avere l’ultima parola su decisioni di questo genere, ha scelto di lasciarli battagliare, senza correre rischi. “Se avessimo deciso di congelare le posizioni, ci avreste chiesto comunque il perché”, ha giustamente sottolineato nell’incontro con la stampa presente in pista a Monza cui abbiamo partecipato. Prima di aggiungere che “ogni pilota ha una percezione diversa” di cosa voglia dire prendersi dei rischi.

Fred Vasseur al muretto della Ferrari nel GP Monza 2023 di F1
Fred Vasseur al muretto della Ferrari nel GP Monza 2023 di F1

Toto Wolff, che di lotta intestina in Mercedes ne ha gestita una particolarmente perniciosa, da fuori ha vissuto così l’epilogo di Monza: “Il finale della gara è stato bello da seguire, anche se mi ha ricordato degli episodi del nostro passato”, ci ha spiegato, ricordando Barcellona 2016. “In quei casi ti chiedi ‘Cosa faccio, li lascio correre? E se si buttassero fuori?’”. “Se si fossero toccati, avrebbero perso un podio. Ma che spettacolo fantastico per i tifosi sugli spalti”.

E in effetti si è trattato di un’entusiasmante lotta senza esclusione di colpi, tutta istinto. In palio c’era un terzo posto che sembra poca cosa, ma che a Monza, di fronte alla folla adorante votata al culto della Rossa, acquista un valore emotivo molto forte. Ma in quella furiosa battaglia per aggrapparsi al podio si può leggere anche la voglia di emergere di chi a breve dovrà affrontare una trattativa per il rinnovo del contratto oltre la scadenza naturale del 2024. In F1 conta solo l’ultima prestazione offerta in pista, ed entrambi i Cavallini rampanti di casa Ferrari sapevano di avere una chance rara in questa stagione difficile.

Terzo e quarto posto, rispettivamente, per Sainz e Leclerc a Monza
Terzo e quarto posto, rispettivamente, per Sainz e Leclerc a Monza

Alla fine, l’ha spuntata Carlos Sainz, che dopo la fine della corsa ha commentato così la sua battaglia con Leclerc: "Lottare con Charles è sempre bello, è stata una battaglia dura, agonistica. Lui è un gran pilota, come anche Max e Checo: ci siamo divertiti tantissimo in pista. Spero che vi siate divertiti anche voi”. “Questo è esattamente ciò che dovrebbero essere le corse – gli ha fatto eco Leclerc -. Con Carlos eravamo al limite, sia che si trattasse di difesa che di attacco, ed è stato molto divertente da vivere in macchina. Alla fine, abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile per il team”.

Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio. Ai microfoni di DAZN, Carlos Sainz Senior ha detto: “è strano che a volte si possano attaccare tra di loro e altre no”, alludendo alla decisione di Vasseur di non congelare le posizioni fino al termine della corsa. Sui social si è successivamente scatenata una diatriba tra i tifosi di Sainz e quelli di Leclerc. Dai like della mamma di Carlos, Reyes, a contenuti social non lusinghieri nei confronti di Charles al comportamento dei due piloti nelle interazioni con i fan in circuito, si è scritto di tutto. Ma la verità è che l’unica voce che dovrebbe contare è quella dei diretti interessati. Più che alle dichiarazioni, ci riferiamo al messaggio più autentico, quello che arriva dalla pista.

Bisogna lasciare che sia quello che succede sull’asfalto a parlare. La bruciante competizione, la voglia di emergere, la pura espressione di quella passione per le corse che accomuna due ragazzi dalla storia differente. Quello che accade al di fuori dell’abitacolo può, ma soprattutto deve, lasciare il tempo che trova. Perché è dalla pista che arrivano le risposte alle domande che contano. E in un momento in cui la Ferrari può solo ambire a un ruolo di rincalzo alle spalle della Red Bull, lasciateli correre. Perché tutto il resto è solo rumore di fondo.

Charles Leclerc e Carlos Sainz sono in scadenza a fine 2024
Charles Leclerc e Carlos Sainz sono in scadenza a fine 2024
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