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In molti avevano pensato che la competitività dell'Alpine a Portimao fosse un fuoco di paglia, alimentato dal forte vento capace di mescolare sapientemente le carte in tavola. E invece, a Barcellona, Esteban Ocon e Fernando Alonso hanno cominciato il weekend col piede giusto, piazzandosi in quarta e quinta posizione nelle FP2, rispettivamente. Sulla pista di Montmelò, ottima per saggiare le qualità di una monoposto, la giunonica A521 si è dimostrata veloce sin da subito. È un segno tangibile del fatto che gli aggiornamenti apportati alla vettura stiano andando nella direzione giusta. L'Alpine, insomma, si è comportata come un diesel. Partenza in sordina, per fare la differenza sulle lunghe percorrenze.
Non si tratta solamente del giro secco, peraltro. Anche sul passo gara, l'Alpine ha mostrato una forma interessante, soprattutto con le soft con Fernando Alonso, grande specialista del genere. Ma bisogna soprattutto fare un plauso ad Esteban Ocon. Prima dell'inizio della stagione, veniva praticamente dato per spacciato, vista la tendenza di Alonso di ridurre in coriandoli i suoi compagni di squadra. Lui, invece, non si è fatto intimidire. Bisogna dire che Alonso è stato svantaggiato dai pochissimi giorni di test per prendere dimestichezza con la nuova realtà dopo due anni di assenza. Ma Esteban ci sta mettendo del suo, ed è necessario dare a Ocon ciò che è di Ocon.
A prescindere dalle considerazioni sui due piloti della scuderia di Enstone, l'Alpine sta dando segnali incoraggianti per il suo futuro. Decisamente meno per la Ferrari e la McLaren. Perché se quanto di buono seminato oggi desse i suoi frutti nel prosieguo del weekend, l'Alpine potrebbe fare da elemento di disturbo nella lotta per il terzo posto nel mondiale costruttori. La Ferrari a Montmelò si è comportata bene, specie se si paragonano le prestazioni con i dati dello scorso anno. La SF21 è dimostrata efficace nel terzo settore, il che fa ben sperare per Montecarlo. Resta però l'interrogativo legato alla gestione delle gomme, cruciale per questo weekend. La Rossa è intervenuta sulla monoposto per evitare un remake di Portimao, ma oggi le temperature non erano particolarmente elevate, il che rende difficile una valutazione.
Una cosa è sicura. Come sempre, la McLaren si è nascosta, soprattutto sul giro secco. Ormai è diventata una pratica consueta nel team di Woking, che sceglie di non mostrare le proprie carte il venerdì. Qualcosa di molto interessante sul passo gara si è visto, però. E, in ogni caso, è impossibile pensare ad entrambe le monoposto arancione papaya al di fuori dalla top ten domani. Lando Norris è una furia, e Daniel Ricciardo si sta avvicinando. Il terzo e l'ottavo posto di Leclerc e Sainz nelle FP2, però, testimoniano un assunto molto importante: quattro decimi possono fare una differenza abissale. E, con un'Alpine così arrembante, Ferrari e McLaren devono essere impeccabili per non scivolare indietro. Domani in qualifica sarà vietato steccare, perché superare a Montmelò non è compito facile.